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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1725 del 11 agosto 1993
«La fissazione, da parte del giudice per le indagini preliminari, dell'udienza di convalida dell'arresto prima della ricezione della relativa richiesta da parte del P.M. non determina la nullità dell'udienza e del successivo provvedimento, posto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2078 del 9 ottobre 1999
«Atteso che, ai sensi dell'art. 390, comma 1, ultima parte, c.p.p., la competenza a convalidare il fermo appartiene al giudice per le indagini preliminari del luogo in cui esso è stato eseguito, deve ritenersi che da detta competenza derivi quella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2311 del 19 giugno 1998
«Quando il luogo del fermo o dell'arresto è diverso da quello della consumazione del reato, la competenza all'applicazione della misura cautelare appartiene, ai sensi del combinato disposto degli artt. 390, comma 1, e 391, comma 5, c.p.p., al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2216 del 19 luglio 1996
«L'ordinanza di convalida dell'arresto emessa da Gip incompetente costituisce un provvedimento nullo nei confronti del quale non trova applicazione il principio della limitata protrazione temporale previsto dall'art. 27 c.p.p. solo per le misure...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 394 del 22 aprile 1994
«Nessuna violazione del principio del giudice naturale si riscontra nel fatto — tutt'altro che raro, specie in presenza di un cospicuo numero di indagati — che alla convalida dei fermi o degli arresti — ed all'applicazione di misure coercitive —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5822 del 12 febbraio 2004
«Ai fini della convalida dell'arresto obbligatorio dello straniero per il reato previsto dall'art. 14, comma quinto ter D.L.vo n. 286 del 1998, come modificato dalla legge n. 189 del 2002 (permanenza nel territorio dello Stato dello straniero...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13171 del 30 marzo 2007
«In tema di convalida dell'arresto o del fermo, l'articolo 391, comma 7, del c.p.p., nella parte in cui prevede che «l'arresto o il fermo cessa di avere efficacia se l'ordinanza di convalida non è pronunciata o depositata nelle quarantotto ore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3277 del 14 novembre 1995
«La partecipazione al difensore di fiducia della data dell'udienza di convalida dell'arresto deve necessariamente avvenire nei confronti di chi ha assunto virtualmente quel ruolo nel momento in cui la partecipazione stessa va disposta. Quando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2515 del 23 agosto 1994
«Il procedimento di convalida dell'arresto è caratterizzato dalla necessità di espletare gli adempimenti in tempi brevi, tanto che è riconosciuta al giudice la facoltà di nominare un difensore di ufficio ai sensi dell'art. 97, comma 4, c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3326 del 3 novembre 1992
«In tema di convalida dell'arresto, la mancata partecipazione del difensore all'udienza è causa di nullità solo se conseguente all'omesso avviso. Infatti, l'art. 391, secondo comma, c.p.p., richiamando il disposto di cui all'art. 97, quarto comma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6281 del 16 febbraio 2010
«Lo svolgimento di interrogatorio in sede di udienza di convalida del fermo esclude che debba farsi successivamente luogo all'interrogatorio di garanzia ex art. 294 c.p.p. pur se il giudice, competente per l'adozione della misura, sia incompetente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 309 del 10 gennaio 2007
«Nel caso di misura cautelare disposta all'esito di udienza di convalida dell'arresto cui il pubblico ministero, avvalendosi della facoltà prevista dall'art. 390, comma terzo bis, cod. proc. proc., non sia comparso, l'interrogatorio effettuato dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4336 del 15 febbraio 1995
«Non è abnorme, ma è viziata da nullità per violazione del principio di disponibilità delle prove e di quello contraddittorio, l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari il quale, in sede di udienza di convalida dell'arresto, anziché...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46473 del 4 dicembre 2003
«Nell'ipotesi di arresto in flagranza di reato, la valutazione demandata al giudice della convalida non si estende all'accertamento dei gravi indizi di colpevolezza (a differenza di quanto esplicitamente previsto per il fermo dall'art. 384 c.p.p.),...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2317 del 23 agosto 1994
«Nel giudizio di convalida dell'arresto non sussiste alcuna ragione per ritenere che la valutazione del giudice circa la legalità del provvedimento di arresto debba prescindere dagli elementi portati alla sua conoscenza in sede di convalida. Ogni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 285 del 9 aprile 1998
«Il giudice dell'esecuzione al quale sia chiesto di estendere all'imputato nei cui confronti si è formato il giudicato gli effetti favorevoli di altra successiva sentenza pronunciata nei confronti di un coimputato, non può limitarsi a compiere una...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 2646 del 20 settembre 1990
«Qualora l'udienza di convalida venga tenuta da una pluralità di giudici delle indagini preliminari (per essere state, nella specie, fermate numerosissime persone nell'ambito della medesima inchiesta), non è configurabile alcuna violazione di legge...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39894 del 12 ottobre 2004
«Non può legittimamente negarsi la convalida dell'arresto in flagranza o del fermo per la ritenuta sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e di volere dell'arrestato o del fermato, quando il detto stato non fosse tale da essere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33 del 22 novembre 2000
«È illegittimo il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, investito delle contestuali richieste di convalida dell'arresto (o del fermo) e di applicazione di una misura cautelare, respinga quest'ultima e disponga la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2542 del 5 giugno 2000
«In tema di convalida dell'arresto, il giudice deve pronunciarsi sulla sussistenza dei presupposti che hanno giustificato il provvedimento restrittivo indipendentemente dalle diverse conclusioni prese dal rappresentante del P.M. in udienza. Invero,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2217 del 19 settembre 1997
«Il delitto di evasione, in tutte le ipotesi delineate dall'art. 385 c.p., ha natura di reato istantaneo con effetti permanenti. Nella fattispecie prevista dal comma terzo di tale articolo, il reato si consuma nel momento stesso in cui il soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2054 del 1 ottobre 1996
«Deve riconoscersi al giudice che procede alla convalida dell'arresto un potere di verifica non limitato alle allegazioni dei pubblici ufficiali che hanno proceduto all'arresto stesso, ma da estendere anche ad ulteriori allegazioni fornite...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1319 del 25 agosto 1993
«In sede di convalida dell'arresto il potere del giudice è limitato alla verifica del rispetto delle condizioni previste dagli artt. 380 e seguenti c.p.p., con riguardo agli elementi specifici di fatto e concreti risultanti dagli atti, con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1630 del 8 luglio 1993
«Il controllo sulla legittimità del fermo, che il giudice esegue in contraddittorio con le parti nel corso di un'udienza in camera di consiglio, ha per oggetto il riscontro dell'esistenza di un pericolo di fuga dell'indagato e della presenza a suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 18 luglio 1990
«Al P.M., nella sua qualità di «parte», l'art. 391, quarto comma, c.p.p. dà la legittimazione a proporre impugnazione contro l'ordinanza che decide sulla convalida, come pure è dato all'arrestato o al fermato, ed è solo in tale sede che può far...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12823 del 2 aprile 2010
«Nell'ipotesi in cui la misura cautelare sia stata disposta dal giudice della convalida ex art. 391, comma quinto, c.p.p., e il luogo dell'arresto o del fermo sia diverso da quello di commissione del reato, solo la formale dichiarazione di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1532 del 15 luglio 2000
«Il giudice per le indagini preliminari che, all'esito del giudizio di convalida del fermo, applichi una misura coercitiva dichiarando contestualmente la propria incompetenza per territorio, non è tenuto a motivare circa l'urgenza di soddisfare...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3094 del 29 novembre 1999
«Il potere di applicare una misura coercitiva rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida del fermo o dell'arresto, con la conseguenza che, se il luogo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20780 del 9 ottobre 1999
«L'art. 390, comma 1, c.p.p., prevede per la convalida dell'arresto o del fermo un'ipotesi di competenza del giudice per le indagini preliminari, in relazione al luogo in cui l'arresto o il fermo sia stato eseguito, assolutamente inderogabile. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2584 del 21 agosto 1999
«L'art. 391, comma 5, c.p.p., nell'attribuire al giudice della convalida del fermo o dell'arresto il potere di disporre anche l'applicazione di una misura cautelare, non implica che, qualora egli debba anche dichiarare la competenza, per materia o...»