-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7010 del 14 luglio 1993
«...attenuanti nonché a giudizi di comparazione di circostanze: anche in assenza di richiesta di attenuante da parte dell'imputato o di comparazione di circostanze, il giudice di appello, infatti, può, di ufficio, concederle, mitigando così la pena.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10898 del 31 ottobre 1994
«L'invito a presentarsi presso l'ufficio della Questura, rivolto dai carabinieri a un cittadino extracomunitario perché sfornito di documenti di identificazione, ha lo scopo di consentire al competente ufficio di verificare la regolarità della...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1449 del 8 febbraio 1994
«Ai fini della sussistenza del delitto di corruzione, è sufficiente una generica competenza dell'agente, derivante dalla sua appartenenza all'ufficio pubblico, quando questa gli consenta in concreto una qualsiasi ingerenza (o incidenza) illecita...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1812 del 13 maggio 1994
«Ne consegue che la parte, qualora voglia continuare ad essere difesa dallo stesso legale, deve procedere a nuova nomina, in mancanza della quale viene nominato difensore d'ufficio e il precedente difensore di fiducia non può dolersi di non aver...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3816 del 31 marzo 1994
«Per altro verso, è innegabile l'esistenza di un potere discrezionale del giudice di concedere, in linea generale, d'ufficio la sospensione condizionale della pena, sia in primo grado, sia in grado di appello. (Nella specie, la Suprema Corte, sul...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 550 del 8 giugno 1994
«L'emissione del provvedimento di dissequestro del bene non comporta la cessazione automatica dell'ufficio di custode giudiziario, indipendentemente da qualsiasi comunicazione al depositario. Pertanto, è da escludere che, in difetto di siffatta...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 597 del 18 aprile 1994
«L'inosservanza del termine di 48 ore per la convalida del sequestro, di cui all'art. 355 c.p.p., ancorché tale termine sia ordinatorio, dà luogo al dovere del P.M. di disporre la restituzione delle cose sequestrate; tuttavia, quando il deposito...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6687 del 10 giugno 1994
«L'apposizione di una data falsa mediante il timbro a calendario, da parte del funzionario di un ufficio postale, in calce ad un ricorso amministrativo integra gli estremi del falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), e non in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2699 del 30 novembre 1995
«Pertanto, ove il giudice ritenga di applicare la pena nel minimo di legge, deve individuare il reato più grave in quello per il quale la pena minima sia di maggiore entità, prescindendo dal massimo edittale. (Fattispecie nella quale il giudice...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3052 del 22 marzo 1995
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione propria previsto dall'art. 319 c.p. sono da considerare atti contrari ai doveri di ufficio sia quelli illeciti o illegittimi che siano cioè vietati da norme imperative o che si pongano in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3955 del 3 agosto 1995
«L'avviso al difensore per la partecipazione all'udienza, per cui vi è diritto di assistenza difensiva, è dovuto a chi riveste la qualità di difensore nel momento in cui l'udienza è stabilita dall'ufficio giudiziario, e non anche a chi tale qualità...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 802 del 29 marzo 1995
«...casi giudiziari acquisendo di ufficio le copie delle sentenze o dei decreti irrevocabili (art. 186 att. c.p.) se non già allegate alla richiesta prevista dall'art. 671, comma 1, c.p.p., che può provenire dal condannato o dal pubblico ministero.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11019 del 20 dicembre 1996
«L'istituto della rinnovazione del dibattimento in appello, anche nell'ipotesi della richiesta di parte oltre che in quella d'ufficio, costituisce un'eccezione rispetto alla presunzione di completezza dell'istruzione dibattimentale di primo grado...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4895 del 15 maggio 1996
«Le sentenze che possono dar luogo a conflitti di giurisdizione o di competenza a norma dell'art. 28 c.p.p., pur non essendo impugnabili, non si sottraggono all'ulteriore controllo giurisdizionale, perché, qualora diano concretamente luogo al...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5340 del 28 maggio 1996
«In tema di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio (art. 319 c.p.) si deve ritenere che la mancata individuazione in concreto del singolo «atto» che avrebbe dovuto essere omesso, ritardato o compiuto dal pubblico ufficiale, contro i...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 843 del 2 luglio 1996
«...e provinciale, all'esecuzione d'ufficio, con applicazione agli inadempienti anche della sanzione amministrativa di cui all'art. 106, comma secondo, stesso testo, per non avere osservato l'ordinanza del sindaco emessa in conformità della legge).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11520 del 15 dicembre 1997
«Integra l'estremo oggettivo del reato di abuso di ufficio (art. 323 c.p., come modificato dalla L. 16 luglio 1997 n. 234), l'adozione di una delibera comunale che conclude ed approva una gara a trattativa privata dopo che i lavori siano già stati...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1804 del 27 marzo 1997
«...aveva chiesto la designazione di un magistrato appartenente al suo ufficio per rappresentare la pubblica accusa nel processo dinanzi al tribunale, allegando una pretesa grave inimicizia del pubblico ministero di udienza con l'imputato stesso).»
-
Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 1982 del 7 giugno 1997
«Le modifiche apportate dalla legge 8 agosto 1995 n. 335 all'art. 292 c.p.p., che hanno ampliato l'obbligo di motivazione delle ordinanze cautelari ed esteso la rilevabilità d'ufficio dei relativi vizi, non hanno inciso sulle modalità —...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3850 del 24 aprile 1997
«Diviene improcedibile per mancanza di querela l'azione promossa nei confronti di un sergente maggiore dell'esercito che compia atti di libidine nei confronti di militari a lui subordinati all'interno della caserma se, pur vivendo in caserma, sia...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3928 del 4 novembre 1997
«Può ammettersi un interesse giuridicamente apprezzabile dell'imputato al ricorso avverso provvedimento in materia di misure interdittive anche dopo la cessazione dell'esecuzione di tali misure (nella specie trattavasi di sospensione dall'ufficio...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5386 del 7 giugno 1997
«L'omessa valutazione dell'istanza di rinvio rende configurabile in tal caso un'ipotesi di nullità assoluta ed insanabile del procedimento per violazione del diritto di difesa ai sensi dell'art. 178 lett. c) c.p.p., a nulla rilevando la presenza e...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6207 del 5 dicembre 1997
«Ai fini della perseguibilità di ufficio del delitto di invasione di terreni o edifici, devono considerarsi «pubblici» — secondo la nozione che si ricava dagli art. 822 e ss. c.c., mutuata dal legislatore penale — i beni appartenenti a qualsiasi...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6702 del 9 luglio 1997
«In tema di abuso di ufficio commesso per procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale, come previsto dall'art. 323, comma secondo, c.p., prima delle modifiche apportate dalla legge 16 luglio 1997, n. 234, si ha vantaggio patrimoniale in tutti i...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 967 del 14 aprile 1997
«L'atto di ufficio al quale è correlata la condotta illecita ex art. 319 (corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio) non si identifica necessariamente con l'atto amministrativo formale, ma comprende qualunque attività che giuridicamente...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10136 del 25 settembre 1998
«In tema di abuso d'ufficio, secondo la formulazione dell'art. 323 c.p. nel testo risultante dall'art. 1 della L. 16 luglio 1997, n. 234, sussiste il reato solamente se, per effetto dell'indebita condotta posta in essere dall'agente mediante un...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11204 del 29 gennaio 1998
«A seguito della nuova formulazione della fattispecie di abuso di ufficio ad opera della legge 16 luglio 1997, n. 234, che ha novellato l'art. 323 c.p., il reato in questione non può configurarsi se non in presenza di “violazione di norma di legge...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11265 del 26 ottobre 1998
«Deve ritenersi responsabile di abuso di ufficio (art. 323 c.p. nella formulazione introdotta dalla L. 16 luglio 1997, n. 243) sotto il profilo di una condotta posta in essere in violazione di legge, il libero professionista, cui un ente pubblico...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11507 del 4 novembre 1998
«Per valutare se la dazione di denaro da parte del privato a pubblici ufficiali appartenenti alla Guardia di Finanza in occasione della sottoposizione a verifica fiscale di un'azienda privata costituisca corruzione propria o corruzione impropria...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11549 del 6 novembre 1998
«In tema di abuso di ufficio, il danno cui si riferisce l'art. 323 c.p. non riguarda solo situazioni soggettive di carattere patrimoniale e nemmeno solo diritti soggettivi perfetti, ma anche l'aggressione ingiusta alla sfera della personalità,...»