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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4107 del 28 gennaio 2009
«Il concorso colposo è configurabile anche rispetto al delitto doloso, sia nel caso in cui la condotta colposa concorra con quella dolosa alla causazione dell'evento secondo lo schema del concorso di cause indipendenti, sia in quello della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45210 del 13 dicembre 2005
«In tema di lesioni personali cagionate durante una competizione sportiva, non sussistono i presupposti di applicabilità della causa di giustificazione del consenso dell'avente diritto con riferimento al cosiddetto rischio consentito (art. 50...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1951 del 21 febbraio 2000
«Premesso che l'esercizio di attività sportiva, entro i limiti di quello che può essere definito «rischio consentito», si configura come causa di giustificazione non codificata rispetto ai fatti lesivi dell'integrità personale cui esso abbia dato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8999 del 3 ottobre 1997
«I presupposti essenziali della legittima difesa — scriminante ammessa nei confronti di tutti i diritti, personali e patrimoniali — sono costituiti da un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima; mentre la prima deve concretarsi in un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2561 del 17 marzo 1993
«Pertanto, la scelta di mezzi di reazione o la prosecuzione di una condotta reattiva che, per consapevole determinazione, superi i limiti imposti o comunque non sia più necessaria, esclude qualsiasi collegamento tra l'iniziale situazione, che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11840 del 24 novembre 1994
«Pertanto, il risultato di questo non può che fare capo all'aggredito, mentre il contegno dell'offensore, rilevante ai fini dell'indagine sulla ricorrenza o meno della difesa legittima, resta causalmente estraneo all'eccesso, che è atto esclusivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5885 del 17 giugno 1997
«In tema di imputabilità, il complesso normativo costituito dagli artt. 85, 88, 89 e 90 del codice penale richiede, ai fini della esclusione o della attenuazione di essa, una infermità (termine inteso in una accezione più lata di quello «malattia»)...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1786 del 16 gennaio 2009
«Nella commisurazione della pena per il reato d'omicidio, non può assumere rilievo, per giustificare la scelta di una sanzione prossima ai limiti massimi edittali, la giovane età della vittima, in quanto il pregiudizio del bene vita non è in alcun...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1600 del 29 luglio 1997
«...all'estinzione del reato, che viene dichiarata soltanto a seguito dell'esito positivo del periodo di prova, al quale deve essere sottoposto il minore, valutato sulla base del comportamento da lui tenuto e dell'evoluzione della sua personalità.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10233 del 19 ottobre 1988
«Il concetto di attentato alla vita ed alla incolumità della persona di cui all'art. 280 c.p., introdotto col d.l. 15 dicembre 1979, n. 625, prescinde dalla verificazione dell'evento, tanto è vero che nella ipotesi in cui si realizzino morte o...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14 del 7 giugno 1984
«Il dolo specifico, nella previsione dell'art. 306 c.p., estrinsecandosi nel proposito di commettere uno dei delitti contro la personalità interna o internazionale dello Stato, punibili con le pene dell'ergastolo o della reclusione, non si radica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27196 del 14 luglio 2010
«...l'imputato, condannato per reati di mafia, il quale aveva assunto in prima persona gli oneri economici per l'acquisto dei predetti beni); (b) al valore dello stesso (che, nella specie, era risultato sproporzionato rispetto al reddito della donna).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51780 del 27 dicembre 2013
«Nel reato di omissione di referto, l'obbligo di riferire si configura per la semplice possibilità che il fatto presenti i caratteri di un delitto perseguibile di ufficio, secondo un giudizio riferito al momento della prestazione sanitaria in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5255 del 4 maggio 2000
«Da ciò deriva che anche il reato di false informazioni al pubblico ministero costituisce una ipotesi delittuosa specifica rispetto al reato di favoreggiamento personale che prevede qualsiasi condotta idonea a frustrare le investigazioni o le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12523 del 20 settembre 1990
«Sicché la condotta criminosa dell'autore sarà qualificabile a titolo di concorso nel reato, nel caso in cui intervenga prima della consumazione del reato presupposto, ovvero, intervenendo dopo, a titolo autonomo di favoreggiamento (personale o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9936 del 4 marzo 2003
«Ne consegue che non è responsabile del reato chi, pur consapevole della condizione di condannato che si sottrae all'ordine di carcerazione, non svolge alcuna specifica attività di copertura del latitante rispetto alle ricerche degli organi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10534 del 26 ottobre 1988
«Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni si differenzia da quello di cui all'art. 610 c.p., che contiene egualmente l'elemento della violenza o della minaccia alla persona, non nella materialità del fatto che può essere identica in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2558 del 21 luglio 1992
«Ne consegue che tale grossolanità non può ritenersi sussistente per il solo fatto che una persona adusa, per ragioni di professione o di commercio o per altro motivo, al maneggio del danaro, non venga tratta in inganno dalla contraffazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2765 del 25 febbraio 2000
«In particolare, l'esercizio di attività sportiva nella forma di un incontro di esibizione-allenamento è caratterizzata da una minore carica agonistica rispetto alle competizioni vere e proprie e richiede pertanto da parte dei contendenti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2634 del 19 marzo 1993
«Dall'altro, poi, va considerato che la giurisprudenza configura la preterintenzione come dolo misto a colpa, i cui profili non confliggono, ma sono in linea con le pronunce nn. 364 e 1085/1988 della Corte costituzionale, in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31219 del 29 luglio 2009
«Con l'ipotesi delittuosa di rissa aggravata a norma dell'art. 588, comma secondo, c.p. concorrono, con riguardo al solo corissante autore degli ulteriori fatti, i reati di lesioni personali e omicidio da costui commessi nel corso della contesa,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5538 del 12 maggio 1992
«...n. 5, c.p. (concorso doloso dell'offeso), atteso che tale circostanza presuppone oltre all'inserimento dell'azione della persona offesa nella serie delle cause dell'evento lesivo subito, anche la volontà di concorrere alla produzione di questo.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11024 del 20 dicembre 1996
«L'attenuante della provocazione ha carattere di specialità rispetto ai motivi di particolare valore morale o sociale e non può concorrere con gli stessi.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1450 del 7 febbraio 1987
«Nel secondo caso tale giudizio — che deve pur sempre essere compiuto dal giudice del merito, il quale deve fornire sul punto una motivazione adeguata e corretta sia sotto il profilo della logica sia sotto quello del rispetto dei parametri fissati...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2280 del 28 gennaio 1993
«Ai fini della determinazione dei criteri di irrogazione della pena, non occorre nella motivazione una «parte spaziale autonoma» essendo sufficiente che i relativi criteri siano indicati nell'intero corpo della decisione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2612 del 21 marzo 1985
«Secondo il sistema originariamente delineato dal codice Rocco, la disciplina sanzionatoria del cumulo giuridico (pena stabilita per il reato più grave, aumentata fino alla metà) prevista per l'aberratio ictus con offesa anche di persona diversa da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35386 del 27 settembre 2001
«La disciplina del c.d. «concorso anomalo», contenuta nell'art. 116 c.p., può trovare applicazione anche nel caso di delitti caratterizzati dall'offesa a persona diversa da quella cui l'aggressione era diretta (aberratio ictus), non incidendo la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27699 del 20 maggio 2010
«In tema di opere soggette a presentazione di denuncia di inizio attività (DIA), assume la qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità e risponde, quindi, del reato di falsità ideologica in certificati, il progettista che, nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1557 del 5 aprile 1978
«L'esposizione o pubblicazione dell'immagine altrui è abusiva, ai sensi ed agli effetti degli artt. 10 c.c., 96 e 97 della L. 22 aprile 1941, n. 633 sul diritto d'autore, non soltanto quando avvenga senza il consenso della persona, o senza il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15394 del 13 luglio 2011
«Ne consegue che, se il danno è stato causato da persona appartenente ad una struttura associativa complessa, costituita da un'entità nazionale articolata in varie diramazioni locali, ai fini della responsabilità aquiliana la legittimazione passiva...»