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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7529 del 30 maggio 1990
«Rivestono, a tutti gli effetti, la qualifica di pubblico ufficiale i funzionari degli istituti bancari che, quali quelli del mediocredito, operano nel campo dei crediti speciali o agevolati, erogabili in favore di determinate categorie di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12890 del 7 dicembre 2000
«Non dà luogo alla configurabilità del reato di cui all'art. 348 c.p. (abusivo esercizio di una professione), il fatto di taluno il quale, pur non essendo iscritto all'albo professionale dei geometri, abbia svolto, su incarico di un comune,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8685 del 23 settembre 1993
«Esse, infatti, sono attività di mero rilevamento, annotazione, catalogazione, accorpamento e trascrizione di dati, aventi rilevanza contabile e fiscale, e costituisce pratica di scarso rilievo professionale, non implicando necessariamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23128 del 14 giugno 2007
«Il reato di violazione dei sigilli presenta natura plurioffensiva in ragione della sua idoneità a ledere, oltre che l'interesse della Pubblica autorità ad assicurare l'indisponibilità del bene per ragioni di giustizia o altro, anche un parallelo o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3446 del 5 dicembre 1995
«La fattispecie di cui all'art. 374 bis c.p. (false dichiarazioni od attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria) si riferisce a due specifiche attività documentative («dichiarare» e «attestare») e a due specie di documenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4066 del 22 marzo 1980
«L'esimente di cui all'art. 384 c.p. sussiste quando uno dei reati ivi richiamati è stato commesso in stato di necessità correlato al bisogno di conservazione della libertà o dell'onore, mentre non sussiste ove il nocumento temuto concernente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17979 del 5 marzo 2013
«Il divieto di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni, stabilito dall'art. 271, comma secondo, c.p.p., è posto, tra gli altri, a tutela dell'avvocato (come degli altri soggetti indicati nell'art. 200, comma primo, c.p.p.) e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3295 del 20 aprile 1983
«L'uso di valori di bollo contraffatti o alterati, punito dall'art. 464 c.p. come reato autonomo se commesso da chi non sia concorso nella contraffazione o nell'alterazione, è quello conforme alla naturale destinazione dei valori; non vi rientra,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42259 del 28 ottobre 2004
«...il timbro autentico. (Nella fattispecie, l'imputato aveva fotocopiato, privandolo del contenuto, un precedente verbale di elezione di domicilio recante il timbro della stazione dei Carabinieri presso la quale il documento era stato formato).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7366 del 22 luglio 1996
«Ed infatti, poiché l'evento non voluto della morte del tossicodipendente è stato causato da una serie di atti, concretamente valutati come colposi, compiuti dall'imputato, non può configurarsi il medesimo disegno criminoso (e quindi la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6936 del 28 giugno 1991
«Sicché essa, che è eccezionalmente operativa dopo la consumazione del reato, non è concepibile in relazione ad un comportamento processuale di collaborazione con gli organi inquirenti, quando tale collaborazione non appaia collegabile alla minore...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8473 del 29 luglio 1994
«...del decreto di citazione e la notifica all'imputato: il decreto di citazione a giudizio, infatti, per conseguire il suo effetto di diritto sostanziale quale atto idoneo ad interrompere il decorso del termine, deve essere notificato all'imputato.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8833 del 8 agosto 1994
«Devesi, pertanto, escludere che la norma del detto ultimo comma possa trovare applicazione nella diversa ipotesi in cui siano state irrogate altre condanne non sospese prima di quella da infliggere, senza che abbia rilevanza alcuna la natura dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2207 del 3 marzo 1995
«Tale certificato riveste qualità di atto pubblico per quelle parti concernenti la provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato e le attestazioni relative all'attività svolta — visita medica — nonché ai fatti avvenuti in sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7408 del 24 febbraio 2010
«Non integra gli estremi costitutivi della fattispecie di falso ideologico in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità (art. 481 c.p.) la condotta di colui che, in qualità di geometra, redattore del progetto e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3628 del 31 gennaio 2007
«In tema di delitto di falsità ideologica dell'esercente un servizio di pubblica necessità, non rientrano nella nozione di «certificati» quegli atti che, nell'ambito di un procedimento amministrativo per il rilascio di un'autorizzazione, non hanno...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5098 del 28 aprile 2000
«...vigenti disposizioni, dall'esercente una professione necessitante speciale autorizzazione dello Stato, hanno natura di certificato, poiché assolvono la funzione di dare alla pubblica amministrazione una esatta informazione dello stato dei luoghi.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16687 del 29 novembre 1989
«Nella fattispecie erano stati distrutti i verbali di commissione degli esami di maturità contenuti nel registro delle adunanze, in quanto di comune accordo i commissari avevano deciso di eliminare dal testo alcune frasi di contenuto personale ed...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8816 del 15 giugno 1990
«Nella dichiarazione dei redditi, infatti, quando essa sia stata già presentata all'ufficio delle imposte e controllata con apposita attestazione protocollare, nonché liquidata dai funzionari dell'ufficio, coesistono due atti: l'uno di natura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9447 del 13 luglio 1978
«L'equiparazione quoad poenam dei titoli di credito trasmissibili per girata agli atti pubblici trova la sua giustificazione nella necessità di rafforzare la tutela di documenti che per loro natura sono destinati alla circolazione. Se, pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2072 del 19 gennaio 2012
«Integra il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, la condotta di colui che attesta falsamente, in una dichiarazione sostitutiva di certificazione ex art. 2 L. 4 aprile 1968, n. 15, il diritto al riconoscimento dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19349 del 22 settembre 2011
«Tra le condizioni per il sorgere del diritto al mantenimento in favore del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, l'art. 156 c.c. non pone l'instaurazione di un'effettiva convivenza fra i coniugi; la mancata convivenza può, infatti,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12555 del 22 maggio 2013
«In caso di provvedimento amministrativo costitutivo della natura demaniale di un bene, lo stesso è sufficiente a determinare la inesistenza o il superamento di ogni controversia sul carattere non più pubblico dei terreni, quando il decreto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26216 del 22 giugno 2015
«Le disposizioni inserite nella legge 28 aprile 2014, n. 67, che prevedono la delega al Governo per la depenalizzazione di una serie di reati ivi elencati, non hanno effetti immediatamente abrogativi, i quali, invece, sono subordinati...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17230 del 18 maggio 2006
«In caso di successione nel tempo di norme extrapenali integratrici del precetto penale, deve ritenersi inapplicabile il principio previsto dall'articolo 2, comma terzo, c.p. qualora si tratti di modifiche della disciplina integratrice della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2733 del 20 agosto 1997
«Infatti, il principio dell'applicazione della norma più favorevole al reo opera non soltanto al fine di individuare la norma di diritto sostanziale applicabile al caso concreto, ma anche in ordine al regime della procedibilità che inerisce alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9927 del 28 settembre 1995
«L'applicazione del principio di retroattività della legge penale più favorevole, sancito dall'art. 2, comma 3, c.p., presuppone una modifica in via generale - e non in via particolare, riferita al caso concreto - della fattispecie incriminatrice,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16372 del 20 aprile 2015
«...da parte degli organi legislativi. (Fattispecie in cui la Corte ha evidenziato la natura funzionale della competenza dei giudici della sorveglianza, pur rilevando che la rubrica dell'art. 677 c.p.p. recita: "Competenza per territorio").»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38343 del 18 settembre 2014
«...ambito ben definito e non l'intera gestione aziendale, sia espresso ed effettivo, non equivoco ed investa un soggetto qualificato per professionalità ed esperienza che sia dotato dei relativi poteri di organizzazione, gestione, controllo e spesa.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15643 del 27 aprile 2005
«La cronaca giudiziaria è infatti lecita quando diffonda la notizia di un provvedimento giudiziario, mentre non lo è quando le informazioni da esso desumibili siano utilizzate per effettuare ricostruzioni o ipotesi giornalistiche autonomamente...»