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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21718 del 22 ottobre 2010
«Il procedimento di cui all'art. 709 ter c.p.c. (inserito dall'art. 2 della legge n. 54 del 2006), di competenza del giudice del procedimento di separazione, divorzio, annullamento del matrimonio e affidamento dei figli di genitori non uniti in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21293 del 10 ottobre 2007
«Nel giudizio di separazione personale dei coniugi, non è configurabile un generale potere-dovere del giudice di disporre d'ufficio mezzi istruttori, essendo al giudice consentito di derogare alle regole generali sull'onere della prova solo nei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9386 del 9 marzo 2005
«È configurabile il delitto di omicidio colposo nella condotta del figlio, anche temporaneamente convivente con il padre, che per negligenza ometta di adottare tempestivamente ogni adeguata iniziativa volta ad assicurare la necessaria assistenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35118 del 26 agosto 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 609 bis c.p., sollevata con riferimento agli artt. 3 e 25, comma secondo, della Costituzione, atteso che la nozione di «atti sessuali», richiamata dalla norma ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9901 del 16 ottobre 1992
«Il capoverso dell'art. 40, del codice penale, prescrive le equivalenze tra il «non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire» e il «cagionare (l'evento stesso)». Tale disposizione ha inteso estendere la punibilità della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38107 del 27 ottobre 2010
«La «determinazione» nel concorso di persone nel reato sussiste quando la condotta del «determinatore» abbia fatto insorgere nel «determinato» una intenzione criminosa prima inesistente, e va distinta dalla «istigazione», che provoca il mero...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8692 del 4 agosto 1992
«In tema di nomina di un curatore speciale per l'esercizio del diritto di querela, la norma di cui all'art. 121 c.p. tende, per quel che riguarda il rapporto tra genitore e figlio, ad evitare che il diritto di querela per fatti offensivi nei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9171 del 15 ottobre 1985
«In seguito all'adozione speciale adottante ed adottato acquistano tutti i diritti ed i doveri inerenti alla condizione rispettiva di genitore e figlio legittimo e ciò a tutti i fini, compresi quelli della tutela penale. Ne deriva che il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11951 del 12 dicembre 1985
«Il delitto di atti di libidine abusivi, di cui al secondo comma dell'art. 521 c.p., che consiste nell'induzione agli atti di libidine di persona che si trovi nelle condizioni previste dall'art. 519, secondo comma (violenza carnale presunta e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4453 del 8 febbraio 2005
«La fattispecie delittuosa di cui all'art. 567 c.p. punisce l'attribuzione al neonato di un genitore diverso da quello naturale. Ne consegue che non risponde del suddetto delitto la madre che, nel dichiarare all'ufficiale di stato civile che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17627 del 14 aprile 2003
«Integra il delitto di alterazione di stato, ipotizzato dall'art. 567, secondo comma c.p. (falsità nella formazione di un atto di nascita) la falsa dichiarazione resa in sede di formazione dell'atto di nascita del neonato nella quale si attesti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5356 del 4 febbraio 2003
«Il reato di alterazione di stato di cui all'art. 567, comma 2 c.p. si commette nella formazione dell'atto di nascita. Pertanto, le false dichiarazioni incisive sullo stato civile di una persona, rese quando l'atto di nascita è già formato, esulano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6318 del 30 maggio 1994
«Integra alterazione di stato ogni dichiarazione resa in sede di formazione dell'atto di nascita con la quale si attribuisce al figlio riconosciuto una discendenza che non gli compete secondo natura. Mentre nel caso di sostituzione di neonato già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4633 del 21 aprile 1994
«L'ipotesi di reato prevista dall'art. 567, comma 2, c.p. si realizza ogni volta che, in un atto di nascita, venga attribuito ad un infante lo stato di figlio (non importa se legittimo o naturale) di una persona che non lo abbia realmente generato,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1064 del 30 gennaio 1991
«In tema di alterazione di stato, dal tenore della norma di cui all'art. 567 c.p. si desume che mentre l'alterazione di cui al primo comma riguarda lo status filiationis di neonati già iscritti nei registri dello stato civile, quella di cui al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2213 del 17 febbraio 1990
«In tema di alterazione di stato, qualora il giudice dubiti circa la reale paternità della persona alla quale la generazione dell'infante venne riferita (con attribuzione del relativo stato), venendo meno la certezza sul presupposto del reato, deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12658 del 17 dicembre 1988
«In tema di reato di alterazione di stato, integra il comportamento criminoso ogni dichiarazione, resa in sede di formazione dell'atto di nascita, con la quale si attribuisca al figlio riconosciuto una discendenza che non gli compete secondo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3374 del 20 marzo 1987
«Il riconoscimento di un figlio come naturale integra non già un negozio giuridico ma una dichiarazione di scienza che è rivolta ad attribuire certezza giuridica al fatto naturale della procreazione e al relativo stato e che esso, in tanto può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 715 del 23 gennaio 1986
«Il delitto di alterazione di stato, così come ipotizzato nell'art. 567, secondo comma c.p. (falsità nella formazione di un atto di nascita), si concreta nella difformità fra lo stato reale del neonato e quello derivante dal falso operare dell'agente.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15039 del 3 novembre 1989
«Ai fini della sussistenza del dolo nel delitto di alterazione di stato è sufficiente la coscienza e volontà di rendere una dichiarazione contraria alla realtà, tale da attribuire al neonato uno stato civile diverso da quello che gli spetterebbe...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30151 del 24 luglio 2007
«Gli obblighi di assistenza del singolo genitore nei riguardi dei figli non cessano automaticamente al raggiungimento della maggiore età, perdurando finché i figli non abbiano completato gli studi e/o non abbiano trovato una occupazione retribuita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3881 del 31 gennaio 2012
«La condotta di sottrazione agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà genitoriale nei confronti dei figli minori e quella di omessa prestazione dei mezzi di sussistenza, previste, rispettivamente, nel primo e secondo comma dell'art. 570...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 479 del 20 gennaio 1992
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, le diverse ipotesi previste dall'art. 570 c.p. non configurano una pluralità di reati distinti, ma pur nella varietà dei fatti incriminabili, si riferiscono ad un unico titolo di reato,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16458 del 27 aprile 2011
«Integra il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare il genitore separato che ometta anche solo parzialmente il versamento in favore dei figli minori di quanto stabilito per il loro mantenimento, a prescindere da ogni accertamento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17843 del 5 maggio 2008
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, il delitto di omesso apprestamento dei mezzi di sussistenza ai discendenti di età minore (art. 570, comma secondo n. 2, c.p. ) è configurabile anche in mancanza di un provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20636 del 25 maggio 2007
«, Cass. pen., , sez. VI, , 24 luglio 2007, n. 30151, , (ud. 2 maggio 20007), Perini.
In materia di violazione degli obblighi di assistenza familiare, la minore età dei discendenti, destinatari dei mezzi di sussistenza, rappresenta in re ipsa una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16559 del 24 aprile 2007
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, la responsabilità per omessa prestazione dei mezzi di sussistenza ai figli minori non è esclusa dalla intervenuta decadenza della patria potestà.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26037 del 9 giugno 2004
«La condotta contraria all'ordine e alla morale delle famiglie presa in considerazione dal primo comma dell'art. 570 c.p. non è punita di per sè, ma solo in quanto abbia avuto per risultato la violazione degli obblighi assistenziali inerenti alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26725 del 19 giugno 2003
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, la mancata corresponsione dell'assegno per il mantenimento del figlio minore stabilito in sede di separazione dei coniugi integra la fattispecie di cui all'art. 570 c.p., in base alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37419 del 17 ottobre 2001
«Il giudice di appello, che accolga il motivo riguardante la mancata unificazione nel vincolo della continuazione del reato giudicando ad altro, giudicato separatamente con sentenza irrevocabile, è libero di rivalutare la gravità dei fatti e di...»