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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35627 del 15 maggio 2019
«Si configura il reato di commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti, di cui all'art. 443 cod. pen., anche con riferimento a preparati omeopatici, attesa la riconducibilità di questi al concetto di "medicinali", come definito...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22040 del 20 maggio 2019
«In tema di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, non è sufficiente ad escludere la configurabilità del reato la presenza sui prodotti commercializzati di una dicitura indicativa del carattere non originale degli stessi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17686 del 29 aprile 2019
«Integra il reato di tentativo di frode nell'esercizio del commercio l'apposizione, su beni destinati alla vendita, del marchio contraffatto CE, poiché questo garantisce non solo la provenienza del bene dall'Europa, ma anche la sussistenza dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21469 del 16 maggio 2019
«Il delitto di ricettazione (art. 648 cod. pen.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 cod. pen.) possono concorrere, atteso che le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2223 del 29 aprile 2014
«Ai sensi dell'art. 40 comma 1 T.U. 8 giugno 2001 n. 327 - riletto alla luce delle affermazioni contenute nella sentenza della Corte costituzionale 10 giugno 2011 n. 181 - l'effettivo "valore di mercato" delle aree per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8097 del 14 giugno 2000
«La liquidazione della indennità di asservimento di un'area per la realizzazione di un elettrodotto ad opera dell'Enel va compiuta avendo riguardo ai criteri di cui all'art. 123 R.D. n. 1175 del 1933, che, nella materia, costituisce "lex...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1816 del 19 aprile 2017
«Il decoro urbano non è una materia o un'attività ma una finalità immateriale dell'azione amministrativa, che corrisponde al valore insito in un apprezzabile livello di qualità complessiva della tenuta degli spazi pubblici, armonico e...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 249 del 24 luglio 2009
«Sono inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli artt. da 196 a 200, del D.Lgs. 3 aprile 206, n. 152, in relazione all'art. 118 Cost., in quanto tali norme determinerebbero una compressione delle potestà...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9427 del 4 aprile 2019
«In tema di ICI, poiché l'attività di gestione del servizio idrico ha natura economica, i relativi impianti non rientrano tra le unità immobiliari catastalmente censibili nella categoria E, che è propria di quegli immobili con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19209 del 16 marzo 2017
«In tema di raccolta e trasporto in forma ambulante di rifiuti in genere e, con riguardo a quelli metallici, di condotte anteriori all'introduzione dell'art. 188, comma primo-bis, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, da parte della L....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35462 del 21 luglio 2016
«In materia di rifiuti, il "conferimento" a soggetti terzi in assenza di autorizzazione integra il reato di gestione abusiva di rifiuti di cui all'art. 256, comma primo, lett. a), D.Lgs. n. 152 del 2006, trattandosi di locuzione che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23908 del 19 aprile 2016
«L'art. 30 della legge n. 221/2015, che ha modificato l'art. 188 del D.Lgs. n. 152/2006 stabilendo che "alla raccolta e al trasporto dei rifiuti di rame e di metalli ferrosi e non ferrosi non si applica la disciplina di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14273 del 20 gennaio 2015
«L'esercizio di una delle attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio o intermediazione di rifiuti durante il periodo di sospensione dall'iscrizione all'albo nazionale dei gestori ambientali (nella specie, disposta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 52632 del 17 maggio 2017
«Per esercitare legittimamente le operazioni di raccolta e trasporto da parte degli appartenenti alla categoria prevista dall'art. 212, comma 8, D.Lgs. n. 152/2006, è necessaria l'iscrizione all'albo, provvedimento rispetto al quale la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15447 del 20 gennaio 2015
«Per qualificare un materiale di scarto come rifiuto non è rilevante il suo valore economico né il fatto che sia utile a chi potrebbe farne commercio giacché questa impostazione contiene un errore di prospettiva in quanto attribuisce...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22035 del 10 giugno 2010
«Il reato di deposito incontrollato di rifiuti, previsto dall'art. 256, comma secondo, D.Lgs. n. 152/2006, è configurabile non soltanto in capo ai titolari di imprese ed ai responsabili di enti che effettuano una delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7462 del 19 febbraio 2008
«Le condotte di trasporto, recupero, commercio o smaltimento dei rifiuti senza la prescritta autorizzazione o comunicazione sanzionate dal primo comma dell'art. 256, configurano un'ipotesi di reato comune, potendo le stesse essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 773 del 11 gennaio 2010
«Il concetto di gestione del rifiuto non va inteso in senso imprenditoriale, ovvero come esercizio professionale dell'attività tipicizzata, ma in senso ampio, comprensivo di qualsiasi contributo, sia attivo che passivo, diretto a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6735 del 12 gennaio 2018
«In tema di rifiuti, la deroga prevista dall'art. 266, comma 5, D.Lgs. n. 152 del 2006, per l'attività di raccolta e trasporto dei rifiuti prodotti da terzi - effettuata in forma ambulante - opera qualora ricorra la duplice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 52419 del 27 giugno 2018
«In tema di raccolta e trasporto in forma ambulante di rifiuti, occorre che il detentore sia in possesso del titolo abilitativo per l'esercizio dell'attività commerciale ai sensi del D.Lgs. n. 114/1998, che si tratti di rifiuti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38670 del 16 marzo 2018
«Sussiste il reato di cui all'art. 256, comma 1, D.Lgs. n. 152/2006, non operando la deroga di cui all'art. 266, comma 5, stesso Decreto, allorché il soggetto agente, ancorché titolare di autorizzazione comunale alla raccolta e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14806 del 11 gennaio 2018
«Lo svolgimento di attività di raccolta e trasporto di rifiuti urbani e speciali prodotti da terzi (nella specie: rottami ferrosi) è sempre punibile, anche quando effettuata in forma ambulante, sia con riferimento al fatto che i rottami...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19153 del 22 novembre 2017
«Il reato di cui all'art. 256 D.Lgs. n. 152/2006 è configurabile anche in relazione alle condotte di raccolta e trasporto esercitate in forma ambulante, salva l'applicabilità della deroga di cui all'art. 266, comma 5, per la cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38979 del 7 aprile 2017
«L'attività di raccolta e di trasporto di rifiuti effettuata in forma ambulante da un soggetto non iscritto nell'albo dei gestori dei rifiuti non integra, in virtù della deroga di cui all'art. 266, comma 5, D.Lgs. n. 152/2006, il reato di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9560 del 2 maggio 2014
«In tema di radiofonia mobile, l'abrogazione dell'art. 318 del d.P.R. 28 marzo 1973, n. 156, ad opera dell'art. 218 del d.lgs. 1 agosto 2003, n. 259, non ha fatto venire meno l'assoggettabilità dell'uso del "telefono cellulare" alla tassa...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26534 del 17 dicembre 2014
«In tema di determinazione del reddito d'impresa, l'art. 70 (ora art. 105) del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, il quale disciplina la deducibilità fiscale degli accantonamenti per le indennità di fine rapporto, trova applicazione anche...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 13506 del 11 giugno 2009
«In tema di determinazione del reddito d'impresa, l'art. 70 del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, il quale disciplina la deducibilità fiscale degli accantonamenti per le indennità di fine rapporto, trova applicazione anche all'indennità suppletiva...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 20946 del 6 agosto 2019
«In tema di determinazione del reddito d'impresa, le spese per i servizi di trasporto aereo di persone (cd. aerotaxi), sostenute nell'esercizio dell'attività di impresa, sono deducibili quali costi passivi ai sensi dell'art. 109, comma 5, del...»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 12738 del 23 maggio 2018
«In tema di deducibilità dei costi ai fini fiscali, devono essere esclusi dai componenti negativi del reddito d'impresa gli accantonamenti per la copertura del rischio inerente il contratto di "interest rate swap", quando la società non operi nel...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 27953 del 19 ottobre 2012
«In tema di determinazione del reddito d'impresa, la disciplina dettata dall'art. 76, comma quinto (ora art. 110, comma 7), del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, secondo cui i componenti di reddito derivanti da operazioni con società non residenti...»