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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8614 del 5 ottobre 1982
«Salvo ragioni contrarie che però devono essere, sia pure succintamente indicate, una rilevante riduzione in appello della misura dell'apporto causale del comportamento colposo dell'imputato, ritenuto in primo grado responsabile esclusivo del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 477 del 15 gennaio 2003
«Ciò è da affermarsi anche in relazione al caso in cui (in prime cure) l'assicurato e l'assicuratore, affidatisi ad un unico difensore, abbiano concordato nella richiesta di rigetto o di riduzione della pretesa attorea e l'assicuratore abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7863 del 4 agosto 1990
«La domanda del venditore per il pagamento del prezzo e quella del compratore per la riduzione del prezzo per vizi della merce e la compensazione del prezzo stesso con il credito per il richiesto risarcimento del danno, pur essendo connesse, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18201 del 18 agosto 2006
«Ne consegue l'ammissibilità del reclamo, proposto con ricorso, nei confronti del decreto di improcedibilità della domanda di riduzione del contributo per il mantenimento di figlio naturale ove il relativo giudizio di primo grado si sia svolto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6410 del 12 dicembre 1980
«Qualora, dopo che il pretore abbia emesso l'ordinanza sospensiva della nuova opera, il giudizio di merito sia stato instaurato dinanzi al tribunale competente, il potere di emettere l'ordinanza di riduzione in pristino ex art. 691 c.p.c., spetta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3552 del 7 dicembre 1972
«L'ordinanza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 691 c.p.c., dispone, nei procedimenti di denuncia di nuova opera e di danno temuto, l'immediata riduzione in pristino, a spese della parte che ha contravvenuto all'ordine di sospensione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1036 del 17 maggio 1967
«L'ordinanza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 691 c.p.c., dispone, nei procedimenti di denuncia di nuova opera e di danno temuto, l'immediata riduzione in pristino a spese della parte che ha contravvenuto all'ordine di sospensione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7218 del 5 agosto 1997
«Gli artt. 2901 c.c. e 671 c.p.c. non prescrivono che il provvedimento di sequestro conservativo debba contenere, tra l'altro, l'indicazione dell'ammontare del credito per il quale la misura cautelare viene autorizzata (anche se un eccesso nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9442 del 19 ottobre 1993
«Il limite minimo di quindici giorni previsto dalla legge per la reclusione (art. 23 c.p.) non è suscettibile di riduzione sia ai fini del computo della pena da infliggere in concreto sia ai fini dei calcoli intermedi consistenti anch'essi in un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43604 del 13 novembre 2003
«Ai fini dell'irrogazione della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici il giudice deve tenere conto dell'entità della pena quale risulta dalla condanna, senza poter distinguere tra attenuanti di merito, che incidono sulla effettiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2383 del 25 febbraio 2000
«Ne consegue che qualora venga inflitta per il reato di concussione una pena inferiore a tre anni di reclusione in conseguenza della applicazione di detta diminuente, la condanna importa l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, derivando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2650 del 14 maggio 1997
«Ai fini dell'irrogazione della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, il giudice deve tener conto dell'entità della pena così come risulta dalla condanna, senza poter distinguere tra attenuanti di merito e riduzioni di pena...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4951 del 28 maggio 1997
«Ai fini della applicazione della interdizione dai pubblici uffici, nel caso di condanna conseguente a giudizio abbreviato, il limite di pena di cui all'art. 29 c.p. va individuato non con riguardo alla pena irrogata in concreto, dopo la riduzione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4914 del 31 gennaio 1995
«Ai fini dell'irrogazione della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici il giudice deve tenere conto dell'entità della pena quale risulta dalla condanna, senza poter distinguere tra attenuanti di merito, che incidono sulla effettiva...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11999 del 22 novembre 2000
«In presenza di una situazione di pericolosità concretamente accertata eccedente il normale livello di rischio collegato all'attività, la mancata adozione da parte dei responsabili dell'esercizio ferroviario delle misure necessarie a prevenire il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7982 del 24 agosto 1993
«Le circostanze attenuanti previste dagli artt. 62 e 62 bis c.p., se non vengono dichiarate subvalenti o equivalenti rispetto a circostanze aggravanti o alla recidiva, determinano una riduzione dell'intera pena ai sensi dell'art. 65 c.p. Perciò, se...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12272 del 4 dicembre 1987
«Non incorre in omessa motivazione il giudice di merito, il quale, nell'applicare un criterio eminentemente discrezionale, come quello relativo alla determinazione della pena da ridurre a seguito della concessione di una circostanza attenuante, si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8379 del 24 luglio 1992
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, la riduzione di pena ex art. 444 c.p.p. ha una sua ragione di essere particolare e del tutto diversa da quella propria delle attenuanti e delle diminuenti. Essa, infatti, ha carattere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2285 del 3 luglio 1992
«Non è soggetta alle limitazioni previste dall'art. 67 c.p. la riduzione di pena da operare ai sensi dell'art. 444 c.p.p. (Applicazione in tema di pena inflitta per reato militare).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5264 del 5 maggio 1992
«La riduzione di pena conseguente all'adozione del procedimento speciale previsto dall'art. 444 c.p.p. costituisce un inedito meccanismo processuale incentivante, la cui natura sostanziale e funzionale — espressamente correlata a finalità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1585 del 25 maggio 1994
«In tema di cumulo di pene concorrenti, nel caso in cui debba farsi luogo ad applicazione della disciplina della continuazione in sede esecutiva ex art. 671 c.p.p. con riferimento ad alcune delle pene detentive temporanee concorrenti, la riduzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4486 del 7 gennaio 1994
«Ne consegue che non è consentita l'imputazione della parziale detenzione sofferta a quello, tra i reati concorrenti, che sia ostativo alla concessione dei benefici penitenziari, in quanto l'espiazione è modalità esecutiva, e non causa di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 967 del 27 gennaio 1998
«L'esistenza o meno di detto fattore va accertata sulla base degli apporti della scienza psichiatrica la quale, tuttavia, nella vigenza dell'attuale quadro normativo e nella sua funzione di supporto alla decisione giudiziaria, non potrà mai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7157 del 22 maggio 1990
«...ha agito con dolo o colpa. Ciò perché, secondo il vigente sistema penale, l'ideazione e la volizione dell'ubriaco vanno indagate e valutate dal giudice, nonostante la perturbazione psichica e la riduzione del senso critico determinate dall'alcool.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 715 del 15 gennaio 2004
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, lo stato di bisogno e l'obbligo del genitore di contribuire al mantenimento dei figli minori non vengono meno quando questi siano assistiti economicamente da altri, anche in relazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3536 del 16 aprile 1997
«In tal caso — al fine della esclusione o della riduzione della imputabilità — è, comunque, necessario accertare l'esistenza di un effettivo rapporto tra il complesso delle anomalie psichiche effettivamente riscontrate nel singolo soggetto e il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 714 del 19 gennaio 1999
«Il concetto clinico di malattia richiede il concorso del requisito essenziale di una riduzione apprezzabile di funzionalità, a cui può anche non corrispondere una lesione anatomica, e di quello di un fatto morboso in evoluzione a breve o lunga...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 470 del 13 gennaio 2014
«L'esercizio dell'azione giudiziaria costituisce una mera facoltà e non un obbligo del titolare, sicché il mancato ricorso all'autorità giudiziaria per la determinazione del prezzo ai sensi dell'art. 1474 cod. civ. non integra un concorso colposo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23368 del 10 giugno 2008
«Ai fini della consumazione del reato di tratta di persone, con riguardo alla seconda delle ipotesi previste dall'art. 601, comma primo, c.p., non è necessario che venga consumato anche il reato di riduzione in schiavitù, quale previsto dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21 del 7 gennaio 2003
«Il soggetto che si sia già reso responsabile della riduzione di taluno in schiavitù (art. 600 c.p.), può commettere anche il reato di cui all'art. 602 c.p., non solo nel caso in cui alieni ad altri la persona resa schiava ma anche in quello in cui...»