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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21973 del 19 ottobre 2007
«In relazione all'atto dell'autorità che costituisca impedimento della prestazione contrattuale, incidendo su un momento strumentale o finale della relativa esecuzione - cosiddetta factum principis deve escludersi, nel caso in cui si tratti di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3096 del 21 maggio 1985
«La costituzione in mora del debitore, anche al fine dell'interruzione della prescrizione, postula l'estrinsecazione della pretesa creditoria, con richiesta d'adempimento, e, pertanto, non può essere ravvisata in una generica riserva di far valere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14488 del 29 luglio 2004
«Nel caso di responsabilità del sanitario per il mancato esercizio del diritto all'interruzione della gravidanza nei casi previsti dalla legge 22 maggio 1978, n. 194, il danno risarcibile è rappresentato non solo da quello dipendente dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6464 del 8 luglio 1994
«Nel caso di responsabilità del sanitario per la mancata interruzione della gravidanza nei casi previsti dalla L. 22 maggio 1978, n. 194, il danno risarcibile è solo quello dipendente dal pregiudizio alla salute fisio-psichica della donna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8970 del 10 settembre 1998
«Il bene «salute» ed il bene «vita» costituiscono beni distinti e tutelati in forma distinta. Mentre infatti il primo ammette una forma di tutela risarcitoria, il secondo no, in quanto, essendo strettamente connesso alla persona del suo titolare,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13666 del 17 settembre 2003
«L'esecuzione dei provvedimenti interinali in tema di reintegrazione e manutenzione del possesso si colloca al di fuori del processo di esecuzione previsto e regolato dal libro terzo del codice di procedura civile, stante la natura e funzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2384 del 7 marzo 1991
«Con riguardo all'azione risarcitoria contro un medico, per lesioni personali che l'attore, all'epoca minorenne ed a carico dei genitori, abbia subito a causa di errori di diagnosi e cura commessi da detto convenuto, la configurabilità di un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9898 del 11 maggio 2005
«In tema di risarcimento del danno cui è tenuto il datore di lavoro in conseguenza del licenziamento illegittimo e con riferimento alla limitazione dello stesso, ex art. 1227, secondo comma, c.c., in relazione alle conseguenze dannose discendenti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7872 del 16 luglio 1991
«Ai fini della liquidazione del danno derivante da licenziamento illegittimo, la misura del risarcimento dovuto ai sensi dell'art. 18, L. n. 300 del 1970 (commisurato alle retribuzioni non percepite dal lavoratore per il periodo successivo al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10629 del 9 maggio 2006
«Ai fini della configurabilità della compensazione in senso tecnico di cui all'art. 1241 c.c., non rileva la pluralità o unicità dei rapporti posti a base delle reciproche obbligazioni, essendo invece necessario solo che le suddette obbligazioni,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5303 del 15 maggio 1995
«Nel caso in cui un istituto di credito delegato alla riscossione dell'Irpef versi alla tesoreria provinciale dello Stato una somma di importo inferiore a quella incassata, per compensare così un versamento in eccesso rispetto all'importo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1061 del 15 aprile 1971
«L'ostacolo al verificarsi della compensazione nell'ipotesi prevista dall'art. 1246, n. 3, c.c., di credito dichiarato impignorabile, si configura come divieto posto a carico di colui soltanto contro il quale opera la norma, la cui finalità (di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2135 del 24 giugno 1972
«La disciplina dettata dall'art. 1259 c.c., a proposito del subingresso del creditore nei diritti del debitore nei confronti del terzo che abbia reso impossibile la prestazione avente ad oggetto una cosa determinata, non vale a dimostrare che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9823 del 15 settembre 1999
«In tema di cessione del credito, la previsione del primo comma dell'art. 1263 c.c., in base alla quale il credito è trasferito al cessionario, oltre che con i privilegi e le garanzie reali e personali, anche con gli «altri accessori», deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17076 del 27 agosto 2004
«Le disposizioni generali in materia di anatocismo sono applicabili anche agli interessi relativi ai crediti di lavoro, senza che possa invocarsi un preteso eccesso di tutela, dipendente dall'operatività anche della rivalutazione del credito, o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8235 del 18 giugno 2001
«In tema di obbligazioni solidali, nel rapporto con pluralità di debitori sussiste una presunzione di solidarietà passiva, ai sensi dell'art. 1294 c.c. — la cui ratio è quello di tutelare l'interesse del creditore a disporre, ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4558 del 17 aprile 1993
«Le obbligazioni contratte verso i terzi dall'amministratore del condominio (o da chi altri sia stato delegato dai condomini a contrarle) per conto del condominio e nei limiti delle sue attribuzioni o eseguendo deliberazioni dell'assemblea, sono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8038 del 2 aprile 2009
«Il contratto in virtù del quale le parti si obblighino a stipulare un successivo contratto ad effetti obbligatori (ovvero un contratto preliminare di preliminare) è nullo per difetto di causa, non essendo meritevole di tutela l'interesse di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3646 del 13 febbraio 2009
«L'assunzione a carico di ciascuna delle parti di contrapposte obbligazioni non solo esclude la gratuità del negozio ma rende palese la sussistenza della causa di cui agli artt. 1325 e 1343 cod. civ., la quale si identifica con la funzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 982 del 28 gennaio 2002
«La sola mancanza del corrispettivo in favore dell'obbligato non comporta la mancanza di causa del contratto atipico allorquando esso sia assimilabile ad un tipo nominato dal codice per il quale sia prevista la gratuità, sempre che l'atto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4554 del 31 ottobre 1989
«L'istituto della presupposizione - introdotto in modo espresso ed in via generale nel nostro ordinamento dalla norma dell'art. 1467 c.c. - ricorre quando una determinata situazione di fatto o di diritto (passata, presente e futura) possa ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9972 del 16 aprile 2008
«In tema di dismissione del patrimonio immobiliare da parte degli enti pubblici, la denuntiatio praelationis che il locatore effettua, ai sensi dell'art. 3, comma 109, della legge n. 662 del 1996, non integra una proposta contrattuale ma un atto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9943 del 7 ottobre 1993
«Nel contratto di apertura di credito bancario, i termini che l'art. 1845 c.c. prevede per il preavviso di recesso e per il pagamento del dovuto, nonché la decadenza del termine che l'art. 1186 c.c. prevede per il caso di insolvenza del debitore o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15040 del 5 agosto 2004
«La responsabilità precontrattuale derivante dalla violazione della regola di condotta posta dall'art. 1337 c.c. a tutela del corretto dipanarsi dell'iter formativo del negozio costituisce una forma di responsabilità extracontrattuale, cui vanno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8723 del 7 maggio 2004
«La responsabilità precontrattuale per violazione dell'art. 1337 c.c., che costituisce una forma di responsabilità extracontrattuale, la quale si collega alla violazione della regola di condotta stabilita a tutela del corretto svolgimento dell'...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9645 del 16 luglio 2001
«La responsabilità precontrattuale, configurabile per violazione del precetto posto dall'art. 1337 c.c. — a norma del quale le parti, nello svolgimento delle trattative contrattuali, debbono comportarsi secondo buona fede —, costituisce una forma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1987 del 14 marzo 1985
«Le norme degli artt. 1337 e 1338 c.c. mirano a tutelare nella fase precontrattuale il contraente di buona fede ingannato o fuorviato da una situazione apparente, non conforme a quella vera, e, comunque, dall'ignoranza della causa d'invalidità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 199 del 28 gennaio 1972
«Nella fase delle trattative precontrattuali, gli obblighi di correttezza previsti per le parti non discendono da un dovere negoziale; il bene tutelato dall'art. 1337 c.c. non è quello che la parte si proponeva di conseguire col contratto, ma è la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9157 del 30 agosto 1995
«In tema di responsabilità contrattuale, ex art. 1337 c.c., l'ammontare del danno va determinato tenendo conto della peculiarità dell'illecito e delle caratteristiche della responsabilità stessa, la quale, nel caso di ingiustificato recesso dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13164 del 18 giugno 2005
«La responsabilità precontrattuale per violazione dell'art. 1337 c.c., costituente una forma di responsabilità extracontrattuale, che si collega alla violazione della regola di condotta stabilita a tutela del corretto svolgimento dell' iter...»