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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18410 del 1 agosto 2013
«Il giudice di merito, ove intenda disporre una nuova consulenza tecnica d'ufficio, è tenuto a motivare adeguatamente - in base ad idonei elementi istruttori o cognizioni proprie, eventualmente integrati da presunzioni e da nozioni di comune...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7670 del 20 agosto 1996
«Il provvedimento del giudice delegato che, anche in controversia soggetta al rito del lavoro, fissa la data e il luogo dell'espletamento della prova rimessagli, non necessita di una notificazione alle parti o ai loro procuratori, né quindi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11083 del 11 giugno 2004
«L'azione revocatoria fallimentare prevista dall'art. 67 legge fall. non viola la previsione, protetta dalle norme costituzionali di cui agli artt. 1,4, 35 e 36 Cost., del diritto del lavoratore nei confronti del datore di lavoro al pagamento degli...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5291 del 12 giugno 1997
«...traducono nella tutela della effettività degli acquisti che ciascun coniuge compie, vista quale espressione della sua autonomia e della sua capacità di lavoro, rendono del pari inoperante, anche in questo caso, la cosiddetta “presunzione muciana”.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24271 del 28 ottobre 2013
«Ne consegue che, nel processo del lavoro, se l'evento interviene dopo il deposito in cancelleria del ricorso in appello, ma antecedentemente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione ex art. 435 c.p.c., e sebbene si tratti di una fase...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4217 del 22 marzo 2003
«In caso di fallimento del datore di lavoro in base all'art. 2 della legge n. 297 del 1982 e al D.L.vo n. 80 del 1992 il Fondo di garanzia istituito presso l'Inps si sostituisce al datore di lavoro nel pagamento delle somme dovute rispettivamente a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5606 del 9 giugno 1994
«La prescrizione quinquennale del diritto al trattamento di fine rapporto — che la L. 29 luglio 1982, n. 297 configura (secondo quanto risulta anche dai relativi lavori preparatori) come forma di risparmio forzoso nei riguardi del lavoratore e di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12964 del 27 maggio 2010
«In caso di fallimento dell'azienda, il lavoratore, qualora il datore di lavoro non abbia pagato la retribuzione (o vi abbia provveduto in ritardo) ovvero non abbia effettuato i versamenti contributivi o, comunque, abbia operato ritenute non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9694 del 27 aprile 2006
«Il diritto di prelazione in favore dell'imprenditore il quale, a titolo di affitto, ha assunto la gestione, anche parziale, di aziende appartenenti ad imprese assoggettate a procedure fallimentari, costituisce uno speciale incentivo di carattere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1346 del 7 febbraio 1992
«Nel procedimento di concordato preventivo i provvedimenti del giudice delegato, emessi ai sensi dell'art. 164, comma 1, legge fallimentare, e soggetti al reclamo davanti al tribunale ai sensi dell'art. 26 della stessa legge, hanno natura e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4938 del 10 marzo 2004
«Nella procedura di liquidazione coatta amministrativa, qualora il creditore (nella specie lavoratore subordinato) abbia proposto domanda di ammissione al commissario liquidatore e la stessa sia stata respinta, con conseguente non ammissione allo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2189 del 27 luglio 1973
«Tali criteri possono ravvisarsi, ricorrendo determinati requisiti soggettivi, nel rispetto delle tabelle professionali obbligatorie e, in ogni caso, nel rispetto del principio generale secondo cui le prestazioni di lavoro comportano che la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17330 del 25 agosto 2005
«Il venir meno, a seguito di sentenza della Corte di cassazione, della pronuncia che aveva riconosciuto un rapporto di lavoro subordinato in luogo di un rapporto di lavoro autonomo e disposto il ripristino del rapporto con la reintegrazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23483 del 12 novembre 2007
«Nell'ipotesi di contemporanea pendenza del giudizio sul licenziamento e dell'opposizione a decreto ingiuntivo concernente l'indennità sostitutiva della reintegrazione nel posto di lavoro, il secondo giudizio non può essere sospeso ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6431 del 23 marzo 2006
«Si configura domanda nuova — e, come tale, inammissibile in appello (con rilevabilità dell'inerente violazione del divieto anche d'ufficio in funzione dell'attuazione rigorosa del principio del doppio grado di giurisdizione) — quando gli elementi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24100 del 10 novembre 2006
«Il potere di proporre impugnazione avverso la sentenza del giudice del lavoro non sorge in conseguenza della semplice lettura del dispositivo in udienza (salva l'eccezionale ipotesi prevista dall'art. 433, secondo comma, c.p.c.), ma postula che la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6336 del 16 marzo 2009
«La convocazione avanti alla competente commissione di conciliazione, all'esito della richiesta di svolgimento del tentativo obbligatorio di conciliazione contenente la specificazione delle rivendicazioni avanzate (nella specie, l'accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13046 del 1 giugno 2006
«Il disposto del secondo comma dell'art. 410 c.p.c. distingue, in base al suo inequivoco tenore letterale, tra gli effetti che il tentativo obbligatorio di conciliazione preventivo previsto per le controversie di lavoro esplica ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20153 del 18 ottobre 2005
«Il quarto comma dell'art. 7 della legge n. 604 del 1966 - che disponeva la sospensione del termine di sessanta giorni, di cui all'art. 6, dal giorno della richiesta del tentativo di conciliazione all'ufficio provinciale del lavoro e della massima...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 967 del 21 gennaio 2004
«Premesso che le disposizioni che prevedono condizioni di procedibilità, costituendo deroga all'esercizio del diritto di agire in giudizio, garantito dall'art. 24 Cost., non possono essere interpretate in senso estensivo, deve ritenersi che, ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24024 del 23 ottobre 2013
«In materia di atti abdicativi di diritti del lavoratore subordinato, le rinunce e le transazioni aventi ad oggetto diritti del prestatore di lavoro previsti da disposizioni inderogabili di legge o di contratti collettivi, contenute in verbali di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7882 del 6 agosto 1990
«In tema di controversie soggette al rito del lavoro, il criterio di collegamento della competenza territoriale costituito dal luogo in cui è sorto il rapporto (art. 413, secondo comma, c.p.c.) è applicabile anche nell'ipotesi di rapporto ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6778 del 15 giugno 1991
«Il giudice, anche nel rito del lavoro, deve preliminarmente esaminare la sussistenza o no dei requisiti di validità del ricorso introduttivo, ai fini dell'ammissibilità della domanda, rispetto al merito delle pretese esposte nel ricorso stesso e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3893 del 8 settembre 1989
«La mancata indicazione, nel ricorso introduttivo del giudizio del lavoro, dei requisiti di cui ai nn. 1, 2, e 3 dell'art. 414 c.p.c. (corrispondenti a quelli di cui ai nn. 1, 2 e 3 dell'art. 163 c.p.c.) nonché del requisito di cui al n. 4 dello...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5843 del 23 novembre 1985
«Tenuto conto della sua formulazione e dell'intenzione del legislatore, quale rivelata dai lavori preparatori della disciplina del nuovo rito del lavoro (le cui caratteristiche essenziali si compendiano nell'oralità, nell'immediatezza e nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11625 del 8 novembre 1995
«Con riferimento al procedimento di ingiunzione per crediti di lavoro o previdenziali, l'emanazione del decreto, sulla quale è competente il pretore in funzione di giudice del lavoro ai sensi degli artt. 637 e 413 c.p.c., è disciplinata dalle norme...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3249 del 10 febbraio 2011
«Nel rito del lavoro la domanda per il conseguimento di una qualifica superiore e per il pagamento delle differenze retributive conseguenti include anche le somme dovute per il periodo successivo al ricorso, per le quali non occorre una espressa e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3126 del 8 febbraio 2011
«Nel rito del lavoro, per aversi nullità del ricorso introduttivo del giudizio di primo grado per mancata determinazione dell'oggetto della domanda o per mancata esposizione degli elementi di fatto e delle ragioni di diritto su cui si fonda la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8070 del 2 aprile 2009
«Nel rito del lavoro, la domanda può ritenersi proposta nei confronti di un determinato soggetto quando nel ricorso questi sia indicato con le modalità previste dall'art. 414 c.p.c., l'oggetto della domanda ("petitum") sia determinato e gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4557 del 25 febbraio 2009
«Nel rito del lavoro la nullità del ricorso introduttivo, per mancata determinazione dell'oggetto della domanda ed insufficiente esposizione dei fatti e degli elementi di diritto addotti a sostegno della stessa (art. 414, nn. 3 e 4 cod. proc....»