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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38635 del 2 agosto 2017
«La circostanza attenuante comune dell'attivo ravvedimento, prevista dall'art. 62, comma primo, n. 6, seconda ipotesi, cod. pen. non può essere concessa per il fatto che l'autore del reato abbia intrapreso un percorso terapeutico volto alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36104 del 21 luglio 2017
«La graduazione della pena, anche in relazione agli aumenti ed alle diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale, per assolvere al relativo obbligo di motivazione, è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43631 del 21 settembre 2017
«Ai fini dell'applicazione delle misure di sicurezza, la prognosi di pericolosità sociale non può limitarsi all'esame delle sole emergenze di natura medico-psichiatrica, ma implica la verifica globale delle circostanze indicate dall'art. 133 cod....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51906 del 14 novembre 2017
«Ai fini della configurabilità del vincolo della continuazione tra reati di associazione per delinquere di stampo mafioso non è sufficiente il riferimento alla tipologia del reato ed all'omogeneità delle condotte, ma occorre una specifica indagine...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24050 del 15 maggio 2017
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 570, comma secondo, n. 2, cod. pen., nell'ipotesi di corresponsione parziale dell'assegno stabilito in sede civile per il mantenimento, il giudice penale deve accertare se tale condotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12175 del 14 marzo 2017
«Ai fini della preclusione del giudicato, l'identità del fatto sussiste quando vi sia corrispondenza storico-naturalistica nella configurazione del reato, considerato in tutti i suoi elementi costitutivi (condotta, evento, nesso causale) e con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10995 del 12 marzo 2018
«Ritenuta la continuazione tra più reati, il giudice può riconoscere le attenuanti generiche secondo i parametri "oggettivi" o "soggettivi" previsti dall'art. 133 cod. pen., sicché se la concessione richiama elementi di fatto di natura oggettiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17747 del 7 aprile 2017
«Il riconoscimento fotografico operato dalla polizia giudiziaria costituisce uno strumento probatorio atipico la cui efficacia è condizionata all'adozione di cautele - quali la descrizione, prima dell'atto ricognitivo, delle fattezze dell'autore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49038 del 25 ottobre 2017
«Il nuovo testo dell'art. 274, comma 1, lett. b) e c) cod. proc. pen., risultante dalle modifiche apportate dalla legge n. 47 del 2015, se non consente di desumere il pericolo di fuga e di recidiva esclusivamente dalla gravità del titolo di reato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26261 del 25 maggio 2017
«E configurabile il diritto alla riparazione nel caso di derubricazione del reato contestato, all'esito del giudizio di merito, e applicazione di una pena inferiore alla durata della custodia cautelare sofferta, tuttavia, anche in tale ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5200 del 2 febbraio 2018
«L'art. 441-bis cod.proc.pen., prevedendo che in sede di giudizio abbreviato l'imputato, a fronte delle contestazioni previste dall'art. 423, comma 1, cod. proc. pen., possa chiedere che il processo prosegua con il rito ordinario, non si applica se...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27725 del 15 giugno 2018
«In presenza di una causa di estinzione del reato, non può il giudice d'appello, al fine di pronunciare sentenza di assoluzione a norma dell'art. 129, comma 2, cod. proc. pen., compiere attività ulteriori rispetto alla mera constatazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27698 del 15 giugno 2018
«L'obbligo di indicare nella lista testimoniale le circostanze sulle quali deve vertere l'esame è adempiuto anche in presenza di un'implicita articolazione delle circostanze dell'esame testimoniale del pubblico ministero inequivocabilmente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47782 del 19 ottobre 2018
«Sussiste l'interesse della parte civile a partecipare al giudizio di legittimità attivato dall'imputato in ordine alla ravvisabilità delle circostanze attenuanti, in quanto tale giudizio può incidere sulla liquidazione del danno da risarcire, cui...»
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Cassazione penale, Sez. VII, ordinanza n. 14140 del 27 marzo 2018
«In tema di cognizione del giudice di appello, non sussiste alcuna connessione tra il motivo di appello relativo al trattamento sanzionatorio ed il punto della sentenza relativo all'applicazione della recidiva, in quanto il primo è volto a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 49875 del 2 novembre 2018
«Nel caso in cui la Corte di cassazione accolga una parte dei motivi di ricorso, dichiarando assorbiti gli altri, il giudice del rinvio è tenuto a riesaminare e a decidere, senza alcun vincolo, le questioni oggetto dei motivi assorbiti, purché...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7289 del 6 dicembre 1983
«L'ordine di esibizione di documenti non è suscettibile di coattiva esecuzione né per iniziativa del giudice, non esistendo nel codice di procedura disposizioni analoghe a quelle del codice di procedura penale circa il potere di ricercare documenti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8 del 14 gennaio 1966
«Quando l'originaria contestazione non consenta l'applicazione di una causa di estinzione del reato (nella specie, amnistia), ma la possibilità di questa applicazione venga a profilarsi come conseguenza dell'eventuale riconoscimento di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 524 del 20 marzo 1973
«Quando l'autore di un fatto (a fortiori se in concorso con altri) non ha soltanto approfittato della momentanea distrazione del derubato (il che non è sufficiente a integrare l'aggravante della destrezza) ma ha preordinato e provocato tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1177 del 11 febbraio 1984
«Le circostanze attenuanti generiche ben possono essere concesse per un reato e negate per gli altri, senza che sussista necessariamente contraddittorietà della motivazione. La diversità dei giudizi può corrispondere, infatti, ad una diversa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9549 del 22 ottobre 1985
«L'ipotesi del sequestro di persona a scopo di estorsione, cui segua, cagionata volontariamente dal colpevole, la morte del sequestrato, ha natura di reato complesso e l'evento di omicidio volontario del sequestrato costituisce aggravante oggettiva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4791 del 20 aprile 1988
«Ne consegue che, qualora l'attività violenta o intimidatrice siano esercitate non già al diretto e immediato fine di danneggiare, bensì con l'intento di estinguere il reato passivo alla consegna della cosa da lui detenuta per poterla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3921 del 17 marzo 1989
«Nel reato continuato la pena è unica e pertanto le aggravanti ed attenuanti concernenti i reati satelliti rimangono prive di efficacia perché, per l'inscindibilità dell'aumento fino al triplo per la continuazione, non è possibile stabilire le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13348 del 11 ottobre 1990
«L'art. 2, terzo comma, c.p. prevede le ipotesi in cui una legge posteriore al tempo del commesso reato modifichi la fattispecie incriminatrice anteriore, senza abolire l'incriminazione né crearne di nuove, e fissa il principio dell'applicabilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3042 del 3 marzo 1990
«Per ciò, con riguardo ai criteri indicati nell'art. 133 c.p., ha attribuito al giudice, nella concretezza del fatto - reato, la facoltà di cogliere nei motivi che lo hanno determinato, nelle circostanze che lo hanno accompagnato, nel danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3114 del 3 marzo 1990
«Essendo essenziale connotazione del reato continuato l'esistenza di una previa programmazione nell'ambito della quale siano state previste e deliberate, sia pure in modo generico, le varie violazioni costituenti contenuto ed esplicazione di quel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5290 del 11 aprile 1990
«Le due ipotesi di circostanze attenuanti previste dall'art. 62, n. 6, c.p. (risarcimento integrale del danno e spontanea elisione o attenuazione delle conseguenze dannose del reato) non possono concorrere allorché il reato offende il patrimonio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5349 del 11 aprile 1990
«La norma di cui al primo comma dell'art. 59 c.p. si applica alle circostanze aggravanti o attenuanti del reato, siano esse previste dal codice penale o da leggi speciali. Infatti, in quanto disciplina la loro valutazione a carico o a favore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5913 del 23 aprile 1990
«Ai fini della comparazione delle circostanze, nel sistema penale vigente, il criterio generale che deve essere osservato dal giudice, è quello risultante dallo schema dell'art. 133 c.p.; dal coordinamento di detta norma con quello dell'art. 69...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9995 del 10 luglio 1990
«Qualora il giudizio conclusivo di comparazione fra le circostanze aggravanti e quelle attenuanti sia di prevalenza, il giudice non è tenuto ad applicare nel massimo l'aumento stabilito per le prime o la riduzione della pena consentita per le...»