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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2832 del 5 giugno 1995
«È legittimo il rinvio del dibattimento ad altra udienza, con la conseguente applicazione della sospensione dei termini custodiali, ricorrendo la fattispecie di cui all'art. 304 c.p.p., allorché siano indicate, dal giudice di merito, con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3922 del 10 gennaio 1998
«In caso di successione di decreti legge in continuità, presupposto per la revoca della sentenza emessa per fatto commesso in vigenza di previsione sanzionatoria è che la successiva abrogazione della norma incriminatrice, contenuta in uno dei detti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14854 del 28 giugno 2006
«Verificatasi una causa d'interruzione del processo, in presenza di un meccanismo di riattivazione del processo interrotto, destinato a realizzarsi distinguendo il momento della rinnovata edictio actionis da quello della vocatio in ius, il termine...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5125 del 19 aprile 2000
«L'inottemperanza all'ordine di integrazione del contraddittorio produce conseguenze differenti a seconda che sia pronunciato dal giudice dell'impugnazione per far partecipare al relativo giudizio tutte le parti in litisconsorzio necessario della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6296 del 18 aprile 2003
«È manifestamente infondata, in riferimento all'art. 24 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 308 c.p.c., nella parte in cui, richiamando l'art. 178 dello stesso codice, stabilisce in dieci giorni il termine, perentorio, per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22818 del 3 novembre 2011
«Nel procedimento previsto dall'art. 322 c.p.c., qualora la conciliazione in sede non contenziosa sia impedita dalla mancata presentazione della controparte, il giudice di pace, constatato l'insuccesso del procedimento di natura amministrativa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 567397 del 10 ottobre 2003
«In materia di ripartizione del trattamento pensionistico di reversibilità tra coniuge divorziato e coniuge superstite, le somme percepite dall'uno o dall'altro coniuge in base a sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, riformata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11295 del 15 maggio 2009
«I collegi delle Corti di Appello, ivi compresi quelli delle sezioni per i minorenni, essendo precostituiti ai sensi dell'art. 7 bis dell'ordinamento giudiziario, e dovendo procedere alla trattazione della causa in composizione collegiale anche in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14930 del 18 novembre 2000
«Il divieto di proporre domande nuove in appello, operante sia nel rito ordinario sia nel rito del lavoro (v. artt. 345 e 437 c.p.c.) è rivolto ad assicurare il principio del doppio grado di giurisdizione ed, al contempo, a garantire che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5703 del 18 aprile 2001
«Il divieto posto dall'art. 345 c.p.c., nel testo novellato dall'art. 52 legge 1990/353, non opera nel caso di nuova eccezione basata su fatto sopravvenuto dopo lo scadere del termine per la sua deducibilità in primo grado; l'insussistenza, nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3736 del 28 marzo 2000
«Al fine di assicurare la garanzia del contraddittorio nella trattazione delle questioni relative all'ammissibilità del ricorso per cassazione — questioni che danno luogo ad una fase autonoma del processo comprendente una sia pur limitata attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22944 del 12 novembre 2010
«In tema di controversie agrarie deve essere sempre designata, come giudice di rinvio, la stessa sezione specializzata agraria che ha reso la sentenza cassata, stante l'assoluta inderogabilità delle sezioni agrarie non solo "ratione materiae", ma...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 13715 del 30 maggio 2013
«La necessità di assicurare l'economia dei giudizi e di interpretare le norme processali - in conformità con l'art. 111 Cost. - nel senso di garantire la ragionevole durata del processo comporta ce, anche nel giudizio di cassazione, nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 193 del 17 gennaio 1989
«Il ricorso alla valutazione equitativa ex art. 432 c.p.c. è consentito anche al fine di determinare la retribuzione proporzionata, ai sensi dell'art. 36 Cost., alla quantità o alla qualità della prestazione lavorativa, restando esclusa, ove sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12386 del 19 settembre 2000
«Con riguardo a fattispecie non soggette, ratione temporis alla disposizione dell'art. 16, sesto comma, della L. n. 412 del 1991 e tenendo conto degli effetti delle sentenze costituzionali n. 156 del 1991 e n. 196 del 1993, anche ai crediti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 494 del 22 luglio 1999
«Nell'esecuzione esattoriale, secondo la disciplina dettata dagli artt. 45 e seguenti del D.P.R. n. 602 del 1973, è ammissibile la conversione del pignoramento e rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e nelle attribuzioni del pretore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 963 del 17 gennaio 2007
«A seguito della sentenza 4 dicembre 2002, n. 506 della Corte costituzionale, non sussiste più l'impignorabilità assoluta dei trattamenti pensionistici a carico dello Stato, ma anche essi sono impignorabili (con le sole eccezioni previste dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26238 del 13 dicembre 2007
«Anche se la locazione dell'immobile pignorato è stata stipulata prima del pignoramento, la rinnovazione tacita della medesima richiede l'autorizzazione del giudice dell'esecuzione, in forza dell'art. 560, secondo comma, c.p.c.; peraltro, il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7233 del 29 marzo 2006
«In tema di espropriazione immobiliare, l'offerta di aumento di sesto ex art. 584 c.p.c. (nel testo in vigore antecedentemente alle modifiche ad esso apportate dal D.L. 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2624 del 20 febbraio 2003
«In tema di esecuzione forzata ed in ipotesi di espropriazione di beni indivisi l'ordinanza adottata ai sensi dell'art. 600 c.p.c., con la quale il giudice dell'esecuzione dispone la vendita della quota indivisa spettante al debitore esecutato —...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9599 del 22 aprile 2009
«Nell'ambito dell'esecuzione forzata per rilascio di immobili, i provvedimenti adottati dal giudice ai sensi dell'art. 609 c.p.c. non sono propriamente funzionali al rilascio, ma solo ad assicurare la custodia di beni che non costituiscono oggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6940 del 22 marzo 2007
«Nelle cause e nei procedimenti indicati dagli artt. 1 e 3 della legge 7 ottobre 1969, n. 742, e dell'art. 92 dell'ordinamento giudiziario non si applica la sospensione feriale dei termini processuali, al fine di assicurare ad esse una decisione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17636 del 11 dicembre 2002
«In tema di esecuzione per il rilascio di cui agli artt. 605 ss. c.p.c., la decisione sull'opposizione agli atti esecutivi (che costituisce il rimedio accordato sia per far valere le irregolarità formali dell'atto di precetto sia per denunciare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6665 del 19 luglio 1997
«Il decreto con il quale il giudice dell'esecuzione accordi la sospensione della stessa nei casi urgenti ha la esclusiva funzione di assicurare gli effetti del provvedimento che sarà adottato, nel contraddittorio delle parti, con successiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4604 del 23 maggio 1997
«L'istanza di sospensione dell'esecuzione può proporsi indipendentemente dalla pendenza di un giudizio di opposizione all'esecuzione (ancorché in vista di questo) e, anche nel caso di pendenza di quest'ultimo, deve essere rivolta al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2042 del 29 gennaio 2010
«In tema di sospensione dell'esecuzione forzata, il decreto emesso in via di urgenza, ai sensi dell'art. 625, secondo comma, c.p.c., esaurisce la sua funzione con l'emanazione della successiva ordinanza pronunciata nel contraddittorio delle parti,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 215 del 9 gennaio 1995
«Il procedimento cautelare ed il provvedimento che lo conclude sono connotati non già da una generica funzione di preservazione dei diritti di colui che richiede il provvedimento, funzione che viene svolta da qualsivoglia azione, bensì da quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5621 del 17 settembre 1983
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale delle norme che attribuiscono al locatore la facoltà di ottenere il rilascio dell'immobile allo spirare della locazione, ancorché non adduca alcuna giustificazione socialmente e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4658 del 7 settembre 1985
«Il giudice dell'appello il quale — contrariamente al giudice di primo grado ed in riforma della relativa pronuncia — reputi ammissibile l'opposizione tardiva ex art. 668 c.p.c. ad una convalida di sfratto, deve pronunciare nel merito e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4112 del 10 luglio 1985
«L'art. 701 c.p.c., nell'attribuire la competenza ad emettere i provvedimenti di urgenza al giudice istruttore della causa pendente per il merito, si riferisce al giudizio per l'accertamento di quello stesso diritto che il ricorrente afferma essere...»