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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23469 del 18 novembre 2016
«La richiesta di enunciazione del principio di diritto rivolta alla Suprema Corte dal P.G. ai sensi del vigente art. 363 comma 1, c.p.c., si configura non già come mezzo di impugnazione, ma come procedimento autonomo, originato da un'iniziativa...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 2492 del 8 febbraio 2016
«In tema di spese giudiziali sostenute dal terzo chiamato in garanzia, una volta rigettata la domanda principale, il relativo onere va posto a carico della parte soccombente che ha provocato e giustificato la chiamata in garanzia, in applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 25901 del 15 dicembre 2016
«I vizi di iscrizione della causa a ruolo, ed in particolare quelli che si risolvono in un errore materiale nell’indicazione del nome dell’attore, riportato nel ruolo generale degli affari civili o nella rubrica alfabetica tenuta dal cancelliere,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26127 del 19 dicembre 2016
«Il ricorso alle Sezioni Unite della Corte di cassazione avverso la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche è disciplinato dalle norme del vigente codice di procedura civile che regolamentano l'ordinario ricorso per cassazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26782 del 22 dicembre 2016
«La modificazione della domanda ammessa ex art. 183 c.p.c. può riguardare anche uno o entrambi gli elementi oggettivi della stessa ("petitum" e "causa petendi"), sempre che la domanda così modificata risulti comunque connessa alla vicenda...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27528 del 30 dicembre 2016
«L’intervento volontario in causa si qualifica come principale quando si faccia valere nei confronti di tutte le parti, o di alcune di esse, un diritto relativo all’oggetto del processo o dipendente dal titolo in questo dedotto, mentre è da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8705 del 3 maggio 2016
«In tema di querela di falso, l'art. 225, comma 1, c.p.c., nell'imporre la pronuncia del collegio, non detta una regola di trattazione collegiale del procedimento ma esprime solo una riserva al tribunale in composizione collegiale limitatamente ai...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3252 del 20 marzo 1978
«Deve ritenersi valida querela qualsiasi manifestazione di volontà diretta all'accertamento della responsabilità del colpevole in ordine ai fatti che formano oggetto dell'istanza di punizione. (Nella specie, è stata ritenuta valida la querela...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10831 del 15 dicembre 1983
«Una volta accertata l'esistenza di prescrizioni e regolamenti dell'autorità stabilenti, fra l'altro, la sospensione, in determinate ore, dell'esercizio di professioni e mestieri rumorosi, fra cui rientrano le attività lavorative organizzate in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2827 del 2 aprile 1983
«Ai fini del delitto di violenza privata non occorre che la violenza sia usata direttamente sulla persona dell'offeso, ma può essere rivolta anche contro una terza persona o cadere sulle cose, quando sia idonea, seppure per via indiretta, a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3768 del 28 aprile 1984
«Nei reati contro il patrimonio le norme relative all'entità del danno quale circostanza aggravante o attenuante sono applicabili anche ai reati tentati ogni qualvolta sia possibile, attraverso le modalità del fatto, stabilire con certezza il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8440 del 11 ottobre 1984
«Il bene giuridico tutelato dall'art. 605 c.p. è la libertà personale ed in particolare la libertà di agire. Tale bene viene leso da qualsiasi limitazione della libertà fisica, intesa come possibilità di movimento, senza che la durata eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7455 del 26 luglio 1985
«I delitti di sequestro di persona e di violenza privata o a pubblico ufficiale, pur avendo in comune l'elemento materiale della costrizione, si differenziano tra loro per la diversa incidenza della violenza o minaccia sulla libertà del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2350 del 22 marzo 1986
«Il reato di sequestro di persona è configurabile ogniqualvolta dalle modalità con le quali il soggetto passivo è trattenuto nella disponibilità fisica dell'agente possa dedursi un dissenso presunto dello stesso alla limitazione della sfera della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5454 del 12 giugno 1986
«La cosa rubata e poi abbandonata dal ladro non costituisce res derelicta, la cui appropriazione sia consentita a chiunque, poiché non vi è abbandono senza la volontà dell'avente diritto e tale non può certamente ritenersi quella del ladro e poiché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5560 del 13 giugno 1986
«Per la configurabilità dell'aggravante speciale del delitto di danneggiamento ex art. 635, secondo comma, n. 1, c.p., costituita dal fatto commesso con violenza o minaccia, non è necessario che queste ultime costituiscano un mezzo per vincere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5956 del 20 giugno 1986
«Il reato di cui all'art. 659, secondo comma, c.p. (esercizio di professioni o mestieri rumorosi) deve essere considerato permanente, poiché l'azione o l'omissione può essere ininterrottamente continuativa, con possibilità del soggetto di farla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10840 del 16 ottobre 1987
«La figura giuridica del furto con strappo lascia il posto a quella della rapina tutte le volte che la violenza impiegata dall'agente non si eserciti esclusivamente sulla cosa, ma si estenda anche volontariamente alla persona, quale sviluppo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2416 del 23 febbraio 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di estorsione, è irrilevante l'individuazione del momento in cui si è avuto il pregiudizio patrimoniale del soggetto passivo a seguito della condotta impostagli, una volta che sia rimasto accertato il rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4996 del 22 aprile 1988
«Il delitto di violenza privata è di natura sussidiaria nel senso che esso è ravvisabile ogni qual volta non si configuri, per quel determinato fatto, una diversa qualificazione giuridica e si consuma quando l'altrui volontà sia costretta a fare o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 922 del 29 gennaio 1988
«Nel caso di successione di leggi penali nel tempo, una volta stabilito, tenendo conto della disciplina complessiva risultante dalle norme precettive e sanzionatorie che la legge successiva è sfavorevole, quest'ultima deve essere applicata nella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12164 del 18 settembre 1989
«Per configurare il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione è sufficiente che il soggetto passivo subisca una limitazione di libertà personale, quale ne sia il grado e la durata, il luogo in cui avvenga e i mezzi usati per imporla,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12766 del 22 settembre 1989
«Il sigillo di una banca, ai fini del reato di cui all'art. 468 c.p., non può essere considerato pubblico sigillo, a meno che non venga utilizzato nel compimento di operazioni che l'azienda di credito espleta su delega dello Stato o di altri enti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4474 del 29 marzo 1989
«Il reato di falso giuramento della parte è configurabile ogni volta che vi sia contrasto fra quanto viene giurato e la verità obiettiva, non essendo rilevante che tale contrasto sia totale o parziale, e che il falso interessi uno o più punti della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11791 del 24 agosto 1990
«In materia di impugnazioni, l'istanza con la quale le parti richiedono concordemente l'accoglimento, in tutto o in parte, dei motivi d'appello e indicano al giudice la pena, a norma dell'art. 599, comma secondo, nuovo c.p.p., è ammissibile anche...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1501 del 2 febbraio 1990
«In tema di colpa specifica, ad integrare la colpa medesima basta l'inosservanza della regola cautelare imposta dalla legge, regolamento, ordine o disciplina, purché, beninteso, l'evento verificatosi sia riconducibile al tipo di evento che tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15437 del 21 novembre 1990
«In tema di valutazione probatoria delle dichiarazioni rese da un testimone, successivamente imputato di falsa testimonianza, il principio stabilito dagli ultimi cpv. dell'art. 192 c.p.p. non significa che ogni qual volta vi sia un'imputazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7379 del 29 maggio 1990
«È inammissibile il concorso delle due ipotesi di rapina, propria e impropria, le quali si comportano rispetto alla tutela dello stesso bene come mezzi diversi per un medesimo scopo. In conseguenza se si usa violenza o minaccia per sottrarre una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2445 del 23 febbraio 1991
«In tema di concorso nel sequestro di persona a scopo di estorsione, coloro che — pur non avendo partecipato al sequestro — intervengono successivamente con attività dirette al conseguimento del prezzo della liberazione quando l'evento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2721 del 31 luglio 1991
«Una volta introdotta la possibilità di applicazione della disciplina del concorso formale o del reato continuato in sede esecutiva, deve riconoscersi al giudice dell'esecuzione il potere - dovere di rideterminazione completa delle pene in aumento...»