-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1145 del 28 aprile 1995
«La genericità dei motivi d'impugnazione dà luogo ad una causa di inammissibilità sopravvenuta di essa, con la conseguenza che il giudice dell'impugnazione deve dichiarare la causa di non punibilità frattanto intervenuta o erroneamente non rilevata...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2400 del 17 settembre 1996
«La presentazione dell'impugnazione prima del deposito della sentenza non è causa di inammissibilità del gravame qualora le censure dedotte si riferiscano ad aspetti della decisione inequivocabilmente evincibili dalla conoscenza del solo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7585 del 11 giugno 1999
«Nel caso in cui il ricorso per cassazione sia affetto da causa di inammissibilità originaria, è preclusa la possibilità di sottoporre alla valutazione della Corte la sussistenza di causa di estinzione del reato, essendo, sotto tale aspetto,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11814 del 30 novembre 1995
«In tema di impugnazioni, nell'ipotesi di inammissibilità dell'atto di impugnazione per una causa di inammissibilità classificabile come «sopravvenuta», detta inammissibilità non preclude l'applicazione di una causa estintiva del reato.»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12343 del 10 dicembre 1994
«In tema di impugnazioni, anche nel nuovo codice di procedura penale, va operata la distinzione tra cause di inammissibilità e cause sopravvenute. La sussistenza di una causa di inammissibilità originaria, come quella derivante dalla proposizione...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8318 del 23 luglio 1994
«L'appello principale, ritenuto inammissibile per tardività, non può trovare spazio, nel giudizio d'impugnazione, come appello incidentale; quest'ultimo infatti costituisce un tipo speciale di appello soggetto ad autonoma disciplina e non può,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16032 del 20 dicembre 2000
«A seguito della dichiarazione di fallimento, perde effetto l'ordine di pagamento a terzi che trova radice nel contratto di mandato stipulato tra il fallito e l'istituto di credito. Ne consegue che, ove la banca abbia eseguito il pagamento...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11966 del 4 novembre 1992
«Con riguardo ad un mandato in rem propriam che integri una cessione di credito con funzione solutoria, ancorché sia seguito dal fallimento del creditore cedente, l'effetto sostanziale dell'avvenuta cessione, che fa uscire il credito dal patrimonio...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7039 del 20 dicembre 1982
«In tema d'imposta di registro, nel vigore del R.D. 30 dicembre 1923 n. 3269, la sentenza dichiarativa del fallimento di una società di fatto, che contiene l'enunciazione di un patto sociale meramente verbale e non sottoposto a registrazione,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18962 del 16 settembre 2011
«In tema di ammissibilità di nuovi mezzi di prova in grado d'appello, deve escludersi che dal vigente regime processuale possa ricavarsi un onere della parte, sancito a pena di decadenza, di produrre nel giudizio di primo grado gli eventuali...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39709 del 23 novembre 2002
«La disposizione dell'art. 698, comma primo, c.p.p., che prevede quale causa ostativa alla estradizione la fondata ragione per ritenere che l'imputato o il condannato verranno sottoposti ad atti persecutori o discriminatori per motivi, fra gli...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 4 giugno 1996
«La disposizione dell'art. 698, comma 1, c.p.p., che prevede quale causa ostativa all'estradizione la fondata ragione per ritenere che l'imputato o il condannato verranno sottoposti ad atti persecutori o discriminatori per motivi, fra gli altri, di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43871 del 25 novembre 2008
«Nei rapporti di estradizione regolati dalla Convenzione europea di estradizione, è causa ostativa all'accoglimento della richiesta l'avvenuta prescrizione del reato per cui si procede, secondo la legge dello Stato richiedente o dello Stato...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8866 del 24 febbraio 2003
«Nei rapporti di estradizione regolati dalla convenzione europea di estradizione, è causa ostativa all'accoglimento della richiesta l'avvenuta prescrizione del reato per cui si procede, secondo la legge dello Stato richiedente o dello Stato richiesto.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12964 del 27 maggio 2010
«In caso di fallimento dell'azienda, il lavoratore, qualora il datore di lavoro non abbia pagato la retribuzione (o vi abbia provveduto in ritardo) ovvero non abbia effettuato i versamenti contributivi o, comunque, abbia operato ritenute non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12985 del 5 giugno 2009
«Anche nel giudizio di opposizione allo stato passivo, la relazione di dipendenza della domanda riconvenzionale "dal titolo dedotto in giudizio dall'attore", che giustifica la trattazione simultanea delle cause, si configura non già come identità...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6623 del 18 marzo 2010
«Nel giudizio di opposizione allo stato passivo, ai sensi degli artt. 98 e 99 legge fall. (nel testo applicabile "ratione temporis"), trovano applicazione le norme del codice di rito che disciplinano il giudizio di primo grado, a parte le espresse...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 395 del 13 gennaio 2010
«La cognizione rimessa al giudice in sede di reclamo, ai sensi dell'art. 119, secondo comma, della legge fall., avverso il decreto di chiusura del fallimento è limitata alla verifica della sussistenza di uno dei casi di chiusura di cui ai numeri da...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2433 del 30 gennaio 2009
«In tema di liquidazione fallimentare, gli effetti dell'aggiudicazione, anche provvisoria, restano fermi nei confronti degli aggiudicatari qualora si verifichi la causa di chiusura del fallimento di cui all'art. 118, primo comma, n. 2 legge fall....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13830 del 15 giugno 2006
«I creditori ammessi a norma dell'art. 101 legge falliment. concorrono sulle ripartizioni anteriori alla loro ammissione solo se il «ritardo è dipeso da causa ad essi non imputabile» (Nella specie, la S.C. ha ritenuto che non costituisca causa non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16426 del 25 luglio 2007
«La prededuzione, ammissibile anche nel concordato preventivo, deve corrispondere ai debiti della massa, contratti cioè per le spese e dunque a causa dello svolgimento e della gestione della procedura, nell'interesse dei creditori; deve escludersi...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3250 del 26 gennaio 1999
«L'omessa notificazione dell'ingiunzione a costituirsi in carcere, o l'omessa rinnovazione della notificazione, non è causa di nullità dell'ordine di esecuzione della pena detentiva, perché non sancita dal codice di rito. La particolare procedura...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21377 del 15 maggio 2003
«In tema di benefici penitenziari, lo stato di custodia cautelare per causa diversa da quella relativa al titolo da eseguire non è ostativo all'ammissione del condannato a misura alternativa alla detenzione, dovendosi valutare nel merito l'istanza...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8720 del 26 febbraio 2004
«L'istituto della sospensione della pena, disciplinato dall'art. 656, comma quinto, c.p.p., è ispirato alla ratio di impedire l'ingresso in carcere di coloro che possono aspirare ad uno dei regimi alternativi. Pertanto di esso possono beneficiare...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3240 del 18 marzo 1994
«In tema di imputabilità di persone concorrenti nel reato, accertata la piena capacità di intendere e di agire di ciascun singolo imputato, non è corretto dedurre la seminfermità di mente dall'intreccio delle interazioni e dalle influenze...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7266 del 24 luglio 1993
«Anche circostanze verificatesi successivamente alla commissione del delitto - quali, nella specie, l'abbandono dell'arma dell'omicidio in un cassonetto d'immondizie ed il recarsi al lavoro dopo il fatto di reato - possono essere probatoriamente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5441 del 9 maggio 1992
«L'aggravante della premeditazione implica un elemento ideologico, consistente nel perdurare di una conduzione criminosa, e un elemento cronologico rappresentato dal trascorrere, fra l'insorgenza e l'attuazione del proposito criminoso, di un lasso...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17589 del 19 dicembre 1989
«La premeditazione consiste in un fatto interiore di non agevole accertamento, sicché va necessariamente desunta da fatti estrinseci, tra i quali si colloca anche l'anticipata manifestazione del proposito delittuoso, ma altresì la causale, la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5378 del 12 aprile 1990
«Non è configurabile la circostanza attenuante prevista dall'art. 62, n. 5, c.p. né in quei casi nei quali il comportamento della parte offesa è contrassegnato dalla colpa, secondo i criteri di qualificazione enunciati dall'art. 43 c.p., né quando,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7034 del 11 luglio 1996
«In tema di aggravanti costituisce motivo futile la determinazione criminosa che trova origine in uno stimolo tanto lieve, quanto sproporzionato, da prospettarsi più come un pretesto che non una causa scatenante della condotta antigiuridica. Ne...»