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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13628 del 23 dicembre 1998
«In tema di rifiuto di atto di ufficio, di cui al comma secondo dell'art. 328 c.p., ai fini della configurabilità della responsabilità del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio, occorre che la messa in mora derivante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23684 del 3 giugno 2015
«Quando il comportamento aggressivo nei confronti del pubblico ufficiale non sia diretto a costringere il soggetto a fare un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto dell'ufficio, ma sia solo espressione di volgarità ingiuriosa e di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37041 del 26 settembre 2003
«Per integrare il delitto di resistenza a pubblico ufficiale è sufficiente che l'uso della violenza e della minaccia intralci l'atto di ufficio o servizio svolto dal pubblico ufficiale e l'autore del reato abbia come obiettivo di indurre questi ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8667 del 7 luglio 1999
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, la condotta penalmente rilevante deve intendersi rappresentata da qualsivoglia attività omissiva o commissiva che si traduca in atteggiamento, anche talora implicito, purché percepibile ex adverso, che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13343 del 29 novembre 1986
«...per opporsi al compimento da parte dello stesso di un atto d'ufficio o di servizio, indipendentemente dall'effetto positivo o meno di tale azione e dal concreto verificarsi di un impedimento che ostacoli il compimento di uno degli atti predetti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37352 del 1 ottobre 2008
«...in cui l'imputata non aveva spontaneamente aderito all'invito rivoltole di seguire gli agenti di P.S. presso il Commissariato, ma era rimasta aggrappata al braccio di uno di essi e, quindi, introdotta di peso nell'autovettura di servizio ).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 404 del 14 gennaio 1999
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, qualora l'attività violenta o minacciosa sia posta in essere da un terzo che intenda contrastare l'accompagnamento coattivo di una persona (già identificata) da parte dei carabinieri in una caserma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7176 del 19 febbraio 2004
«Nel delitto di resistenza a pubblico ufficiale il dolo specifico si concreta nel fine di ostacolare l'attività pertinente al pubblico ufficio o servizio in atto, di talché il comportamento che non risulti tenuto a tale scopo, per quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39454 del 20 ottobre 2003
«L'ipotesi di reato di cui all'art. 337 c.p. e quella di cui all'art. 6 bis, primo comma, della legge n. 401 del 1989, possono concorrere ove con uno o più atti si realizzino entrambe, in quanto si tratta di ipotesi di reato strutturalmente ben...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28347 del 23 giugno 2004
«...prefettizia, può essere destinata soltanto alla vigilanza e alla custodia di entità patrimoniali, rivestendo la qualifica di incaricato di pubblico servizio allorché svolga attività complementare a quella istituzionalmente affidatagli.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8299 del 5 settembre 1996
«Nel reato di resistenza a pubblico ufficiale la violenza o la minaccia deve consistere in un comportamento potenzialmente idoneo ad opporsi all'atto che il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio sta legittimamente compiendo e deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 756 del 26 gennaio 1996
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, la violenza o la minaccia deve risultare un mezzo potenzialmente idoneo ad opporsi all'atto che il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio sta compiendo, anche se il colpevole non sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8666 del 3 agosto 1992
«Integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale la condotta del conducente di automezzo che, senza fermarsi all'alt degli agenti di polizia stradale, ne speroni violentemente e a forte velocità l'autovettura di servizio, al fine di non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15388 del 3 aprile 2014
«Integra l'elemento oggettivo del reato previsto dall'art. 340 c.p. qualsiasi comportamento che provochi l'interruzione o turbi il regolare svolgimento di un servizio pubblico; né rileva che l'interruzione sia definitiva o il turbamento totale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23819 del 31 maggio 2013
«Il delitto previsto dall'art. 355 c.p. si perfeziona in presenza di un inadempimento contrattuale che determini il venir meno delle opere necessarie ad un pubblico servizio. (Nella specie, la Corte ha ritenuto sussistente il reato, con riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7033 del 22 febbraio 2010
«Integra il delitto di inadempimento di contratti di pubbliche forniture colui che, contrariamente a quanto stabilito dal capitolato sottoscritto, fornisca alla P.A. un'ambulanza con autista, ma non il personale abilitato al servizio di pronto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1174 del 28 gennaio 1999
«...caso: del servizio di nettezza urbana) non abbia mai sollevato eccezione ai sensi dell'art. 1460 c.c. e che il capitolato speciale di appalto preveda che la ditta non può sospendere il servizio o rifiutare la sua continuazione per nessuna ragione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13002 del 11 dicembre 1998
«...c.p. deve intendersi riferita sia a cose sia a opere, e quindi anche a quel facere costituito dalle prestazioni di attività lavorative e tecniche di un'impresa, volte ad assicurare il soddisfacimento delle finalità sottese al servizio pubblico.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9525 del 21 agosto 1998
«Alla stregua della lettera e della ratio della fattispecie di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, descritta dall'art. 355 c.p., il requisito della necessità delle cose od opere per uno stabilimento pubblico o per un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6122 del 25 maggio 1994
«Il nuovo testo dell'art. 358 c.p. ha modificato la previgente disciplina, dando una nozione di incaricato di pubblico servizio più restrittiva di quella precedente, sicché, nel caso in cui un soggetto svolga mansioni di ordine, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3657 del 15 aprile 1993
«Pure se, alla stregua dell'art. 358, secondo comma, c.p., nel testo modificato dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, la nozione di incaricato di pubblico servizio risulta più restrittiva di quella del precetto originario, nel senso che in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7958 del 11 luglio 1992
«...soggetto privato dal servizio sanitario nazionale, quella tenuta da una casa di cura convenzionata con detto servizio. (Fattispecie in tema di falsità ideologica commessa da medici in una cartella clinica tenuta da una casa di cura convenzionata).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 249 del 9 marzo 1992
«La L. 26 aprile 1990, n. 86, ha ampliato la nozione di incaricato di pubblico servizio, correlandola all'attività in concreto espletata dall'agente, indipendentemente dal suo ruolo giuridico e di un effettivo rapporto di subordinazione con l'ente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7234 del 5 luglio 1991
«La L. 26 aprile 1990, n. 86 artt. 17 e 18, sostituendo gli artt. 357 e 358 c.p., non ha introdotto sostanziali cambiamenti in relazione alle qualifiche soggettive di «pubblico ufficiale» e «incaricato di pubblico servizio» ma ha soltanto precisato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2036 del 5 marzo 1997
«Tale deve essere considerata l'attività consistente nella acquisizione della prova di un fatto, imposta dall'ordinamento, come condizione necessaria per l'erogazione di un pubblico servizio. (Nella specie, è stato ritenuto configurabile il delitto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35836 del 1 ottobre 2007
«Il medico convenzionato con l'A.S.L. riveste la qualifica di pubblico ufficiale, e non quella di incaricato di pubblico servizio, in quanto svolge la sua attività per mezzo di poteri pubblicistici di certificazione, che si estrinsecano nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11611 del 13 novembre 2000
«Il primario di un ospedale dipendente da ente religioso, per la natura pubblicistica delle mansioni conferitegli, riveste, in relazione al tipo di funzione concretamente svolta, la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1128 del 6 febbraio 1997
«...svolgere nell'ambito della struttura ospedaliera attività libero-professionale (cosiddetta intra moenia) consentitagli dal D.P.R. n. 270 del 20 maggio 1987, non riveste la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di un pubblico servizio.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7241 del 24 giugno 1992
«Ne consegue che il medico convenzionato con il servizio sanitario, svolgendo un'attività amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico ed esercitando peculiari poteri di certificazione in relazione alle prestazioni che devono essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1918 del 17 febbraio 1994
«Alla stregua della vigente normativa, anche lo statuto penale dei dipendenti dell'Ente «Ferrovie dello Stato» si diversifica in ragione delle attività concretamente esercitate: sarà quello del pubblico ufficiale se il soggetto esercita poteri...»