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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17015 del 2 agosto 2007
«Ai fini dell'annullamento della transazione per errore, rileva il solo errore di diritto sulla situazione costituente il presupposto della res controversa e quindi su un antecedente logico della transazione e non quello che cade su una questione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6275 del 30 marzo 2004
«L'art. 21 del regio decreto 14 dicembre 1933, n. 1669, che vieta al convenuto in azione cambiaria di opporre al portatore le eccezioni fondate sui rapporti suoi personali con il traente (a meno che il portatore, acquistando la cambiale, abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1046 del 6 aprile 1968
«Poiché l'opposizione al decreto di ammortamento tende a far risolvere la questione se il documento (e quindi la legittimazione) spetti all'opponente oppure al convenuto, la struttura del relativo giudizio corrisponde in sostanza — sia pure previa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1734 del 25 gennaio 2011
«Proposta domanda di ripetizione di indebito, l'attore ha l'onere di provare l'inesistenza di una giusta causa delle attribuzioni patrimoniali compiute in favore del convenuto, ma solo con riferimento ai rapporti specifici tra essi intercorsi e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 198 del 5 gennaio 2011
«In tema di indebito previdenziale, il pensionato, ove chieda, quale attore, l'accertamento negativo della sussistenza del suo obbligo di restituire quanto percepito, ha l'onere di provare i fatti costitutivi del diritto alla prestazione già...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5741 del 10 marzo 2009
«Ai fini dell'attribuzione della responsabilità prevista dall'art. 2051 cod. civ sono necessarie e sufficienti una relazione tra la cosa in custodia e l'evento dannoso nonché l'esistenza dell'effettivo potere fisico su di essa da parte del custode,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11227 del 8 maggio 2008
«La responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia ex art. 2051 c.c. si fonda non su un comportamento od un'attività del custode, ma su una relazione intercorrente tra questi e la cosa dannosa e, poiché il limite della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2062 del 4 febbraio 2004
«La responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia ex art. 2051 c.c. si fonda non su un comportamento od un'attività del custode, ma su una relazione intercorrente tra questi e la cosa dannosa e, poiché il limite della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11016 del 19 maggio 2011
«La responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia, prevista dall'art. 2051 c.c., ha carattere oggettivo, essendo sufficiente, per la sua configurazione, la dimostrazione da parte dell'attore del verificarsi dell'evento dannoso e del suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5512 del 14 giugno 1996
«Nell'indebito inerente alla consegna di cosa determinata (art. 2037 c.c.) l'impossibilità di restituzione del bene, che trasforma l'obbligazione restitutoria dell' accipiens in obbligazione di versare l'equivalente in denaro, deve essere dedotta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8020 del 2 aprile 2009
«L'azione generale di arricchimento, presupponendo che la locupletazione di un soggetto a danno dell'altro sia avvenuta senza giusta causa, ha carattere sussidiario e, pertanto, è inammissibile nel caso in cui sia stata proposta domanda ordinaria,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11368 del 16 maggio 2006
«Nell'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A., ai fini dell'utilità della prestazione non è richiesto che il riconoscimento, quando non sia esplicito, provenga formalmente da organi qualificati della P.A., restando altrimenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11454 del 23 luglio 2003
«In caso di chiamata in garanzia impropria, essendo l'azione principale e quella di garanzia fondate su titoli diversi, le due cause benché proposte all'interno di uno stesso giudizio rimangono distinte e scindibili; ne consegue che, se manchi da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12100 del 19 agosto 2003
«In tema di illecito, qualora l'attore abbia chiesto il risarcimento dei danni e sia stato accertato che il convenuto aveva agito in stato di necessità, il giudice deve applicare d'ufficio l'art. 2045 c.c., essendo implicita nella domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10830 del 11 maggio 2007
«Se la parte che agisce in via risarcitoria deduce a sostegno della propria domanda fatti che possono indifferentemente comportare responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, il suo esclusivo riferimento alle norme sulla responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12672 del 17 ottobre 2001
«La procura alle liti conferisce al difensore il potere di proporre tutte le domande che non eccedano l'ambito della lite originaria, con la conseguenza che è nella facoltà del procuratore del convenuto di chiamare in causa un terzo, quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26925 del 10 novembre 2008
«In tema di erronea comunicazione al lavoratore, da parte dell'Inps, della posizione contributiva utile al pensionamento, l'ente risponde del danno derivatone per inadempimento contrattuale, salvo che provi che la causa dell'errore sia esterna alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9037 del 15 aprile 2010
«La responsabilità di cui all'art. 2052 c.c., prevista a carico del proprietario o di chi si serve dell'animale per il periodo in cui lo ha in uso, in relazione ai danni cagionati dallo stesso, trova un limite solo nel caso fortuito, ossia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4742 del 30 marzo 2001
«La responsabilità ex art. 2052 c.c. del proprietario dell'animale (o dell'utilizzatore che se ne serva in modo autonomo, tale da escludere l'ingerenza del proprietario nel governo dell'animale) postula il nesso causale tra il fatto dell'animale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10609 del 2 agosto 2001
«In tema di responsabilità civile da circolazione stradale i responsabili in solido possono provare singolarmente la propria estraneità allo svolgimento causale dei fatti, essendo la solidarietà passiva scindibile, e, pertanto, non sussiste la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4754 del 9 marzo 2004
«Ai fini della interpretazione della domanda giudiziale non sono utilizzabili i criteri di interpretazione del contratto dettati dall'art. 1362 e seguenti c.c., in quanto non esiste una comune intenzione delle parti da individuare, e può darsi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10042 del 29 aprile 2006
«Nel giudizio avente ad oggetto l'accertamento della responsabilità del danno da fatto illecito imputabile a più persone, il giudice del merito adito dal danneggiato può e deve pronunciarsi sulla graduazione delle colpe solo se uno dei condebitori...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1869 del 3 marzo 1997
«La persona danneggiata in conseguenza di un fatto illecito imputabile a più persone legate dal vincolo della solidarietà (quali sono, in ipotesi di sinistro stradale, i responsabili dello scontro; nei confronti del terzo trasportato in uno dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11315 del 21 luglio 2003
«La speciale azione con cui, ai sensi degli artt. 10 e 11 D.P.R. n. 1124/65, l'Inail, avendo erogato in favore dell'infortunato le prestazioni assicurative eserciti il regresso nei confronti del datore di lavoro o dei suoi dipendenti, la cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17144 del 27 luglio 2006
«In tema di limiti del giudizio di equità per come definiti dalla sentenza della Corte costituzionale n. 206 del 2004, deve ritenersi che la norma dell'art. 2697 c.c., che regola la distribuzione dell'onere della prova tra le parti, costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15039 del 4 luglio 2007
«Il contratto individuale di lavoro stipulato alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni deve conformarsi al contratto collettivo il quale, a sua volta, demanda al contratto collettivo integrativo di ente l'attuazione delle sue disposizioni;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8295 del 19 giugno 2000
«La clausola del contratto individuale di lavoro con cui sia previsto un periodo di prova di durata maggiore di quella massima prevista
dal contratto collettivo applicabile al rapporto — fermo restando il limite di sei mesi di cui all'art. 10 della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8255 del 7 aprile 2010
«Il patto di conglobamento nei compensi corrisposti per le prestazioni lavorative di corrispettivi ulteriormente dovuti al lavoratore subordinato per legge o per contratto (quali la tredicesima mensilità, il compenso per le ferie e per le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9764 del 25 luglio 2000
«Il criterio di onnicomprensività della retribuzione adottato in tema di festività infrasettimanali dall'art. 5 della legge 27 maggio 1949 n. 260, modificato dall'art. 1 della legge 31 marzo 1954 n. 90, si riferisce al compenso stabilito per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9045 del 3 novembre 1994
«Ove un rapporto di lavoro (nella specie, di un dirigente), relativamente al quale sia stata stipulata una clausola di stabilità relativa, cessi, ante tempus, a seguito di risoluzione consensuale — che rimane pienamente ammissibile anche in...»