-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5152 del 30 marzo 2012
«Né a diversa conclusione può indurre la previsione, nel primo comma di questa disposizione, della notizia della devoluta eredità come fattispecie alternativa all'apertura della successione ai fini della decorrenza del termine per la redazione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11906 del 16 maggio 2013
«In tema di successioni "mortis causa", allorché l'adempimento dell'onere apposto ad una disposizione testamentaria, consistente nell'obbligo per l'erede di prestare assistenza e cura ad un terzo vita natural durante, sia reso impossibile dal...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23839 del 21 dicembre 2012
«L'art. 1055 c.c. condiziona il diritto all'indennità in favore del proprietario del fondo dominante, che abbia visto estinto il suo diritto di passaggio per effetto della cessata interclusione del proprio fondo, alla circostanza che, in sede di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9116 del 6 giugno 2012
«In materia di servitù di passaggio coattivo, la disposizione dell'art. 1051, quarto comma, c.c., che esenta da detta servitù le case, i cortili, i giardini e le aie ad esse attinenti, contiene un'elencazione tassativa che trova la sua "ratio"...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14103 del 3 agosto 2012
«Nell'equilibrata applicazione dell'istituto, peraltro, la domanda, proposta a norma della ricordata disposizione, può essere accolta a condizione che sussista l'assenso dell'autorità di vigilanza sul territorio e che il passaggio imposto non...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13011 del 24 maggio 2013
«In tema di condominio negli edifici, l'art. 1138, quarto comma, cod. civ. dichiara espressamente non derogabile dal regolamento, tra le altre, la disposizione dell'art. 1129 cod. civ., la quale attribuisce all'assemblea la nomina...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 54 del 3 aprile 1996
«L'autorità giudiziaria ordinaria non ha il potere di valutare la conformità alla legge di un arret di un'altra giurisdizione (nella specie, una sentenza del Tribunale amministrativo regionale coperta da giudicato): ciò in quanto il cittadino -...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«Non sussiste nullità della perizia psichiatrica qualora il perito abbia distrutto la videoregistrazione del relativo colloquio, dovendosi escludere l'esistenza di un suo obbligo di documentazione dell'attività svolta, sia perché manca qualsiasi...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5400 del 8 maggio 2000
«Quest'ultima norma non contrasta con il principio costituzionale di cui all'art. 25 Cost., secondo cui nessuno può essere sottratto al giudice naturale, sia perché la norma ha carattere generale sia perché deve riconoscersi la discrezionalità del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33435 del 4 maggio 2006
«La fattispecie di corruzione in atti giudiziari si caratterizza per essere diretta a un risultato e non è compatibile con l'interesse già soddisfatto su cui è modulato lo schema della corruzione susseguente, perché la disposizione normativa...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1815 del 27 aprile 1998
«Nel caso di omicidi commessi da appartenenti ad un'associazione per delinquere di tipo mafioso nell'ambito di una c.d. «guerra di mafia» con altra similare organizzazione criminosa, non può dirsi che sussista connessione ai sensi dell'art. 12,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4527 del 8 febbraio 2005
«... Per escludere l'operatività dell'art. 13 è sufficiente osservare che la disposizione ha come indispensabile presupposto una pluralità di reati, comuni e militari, e che, invece, l'art. 110 c.p. configura una fattispecie plurisoggettiva...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4787 del 3 febbraio 1994
«Allorquando un provvedimento giurisdizionale deve, per espressa disposizione legislativa, essere notificato alle parti, l'omessa notifica produce il solo effetto di non far decorrere i termini previsti per l'eventuale impugnazione della parte nei...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1994
«Posto che l'incompetenza per materia - alla quale è, per molti aspetti assimilabile quella funzionale - deve ritenersi deducibile, sulla base essenzialmente del disposto di cui all'art. 21, comma primo, c.p.p. (nel quale, significativamente,...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30 del 14 dicembre 1995
«La disposizione di cui all'art. 172, comma 6, c.p.p., secondo cui il termine per il deposito di atti in un ufficio giudiziario «si considera scaduto nel momento in cui, secondo i regolamenti, l'ufficio viene chiuso al pubblico», non opera con...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41370 del 20 novembre 2001
«In tema di provvedimenti concernenti l'applicazione di misure cautelari personali, poiché nessuna disposizione di legge vieta che per uno stesso fatto di reato siano emessi più provvedimenti cautelari, rilevando la circostanza solo ai fini della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16668 del 23 aprile 2001
«In tema di riparto delle «attribuzioni» in relazione alla composizione del giudice, il reato di diffamazione commesso col mezzo della stampa è attribuito alla cognizione del giudice in composizione monocratica, giacché la disposizione dell'art. 21...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2549 del 20 aprile 2000
«Infatti la suindicata disposizione normativa trova applicazione soltanto quando, in presenza di una situazione di stallo, l'ordinamento non offra alcuna via per superarla; il che non si verifica nel caso in questione giacché, trattandosi di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31758 del 27 settembre 2006
«Il giudice monocratico, qualora rilevi che il reato appartiene alla competenza del collegio, deve disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero, ai sensi dell'art. 33 septies, comma secondo, c.p.p., solo qualora ciò risponda alla...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5658 del 13 febbraio 2002
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 40, comma 3 c.p.p. (secondo cui “non è ammessa la ricusazione dei giudici chiamati a decidere sulla ricusazione”), sollevata con riferimento agli artt. 3, 24 e 111...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4521 del 5 maggio 1998
«La disposizione dell'art. 1453 c.c. secondo cui nei contratti con prestazioni corrispettive la risoluzione può essere domandata anche quando inizialmente sia stato chiesto l'adempimento, fissa un principio di contenuto processuale in virtù del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 164 del 10 gennaio 1998
«In tema di incompatibilità, nel caso in cui, nelle more tra la sentenza di primo grado e la proposizione dell'appello, sia intervenuta la sentenza della Corte costituzionale n. 155 del 1996, che - conformemente a quanto sostenuto dalla difesa...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1660 del 21 giugno 1999
«Ne deriva che un interesse rilevante ai fini dell'applicabilità della disposizione predetta è ravvisabile in capo al giudice che - sottoposto a procedimento disciplinare per comportamenti attinenti ad attività e provvedimenti giurisdizionali in...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 155 del 10 gennaio 2012
«Ai fini della configurabilità del delitto di truffa, l'atto di disposizione patrimoniale, quale elemento costitutivo implicito della fattispecie incriminatrice, consiste in un atto volontario, causativo di un ingiusto profitto altrui a proprio...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10681 del 7 marzo 2003
«La disposizione dell'art. 68, comma quarto, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (c.d. Ordinamento penitenziario), secondo cui i magistrati che esercitano funzioni di sorveglianza non debbono essere adibiti ad altre funzioni giudiziarie, non prevede...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1125 del 4 marzo 1998
«Perché possa darsi luogo alla rimessione del processo, ai sensi dell'art. 45 c.p.p., per la presenza di «gravi situazioni locali» occorre che queste ultime risultino radicate sul territorio al di fuori del quadro processuale e che da esse derivi,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5427 del 30 ottobre 1995
«La disposizione di cui all'art. 52, comma 4, c.p.p., si riferisce, per contenuto e collocazione sistematica, al solo pubblico ministero, disciplinandone il corretto funzionamento nei casi di astensione previsti nei commi precedenti dello stesso...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36747 del 24 settembre 2003
«La disposizione di cui all'art. 512 c.p.p., secondo la quale può darsi lettura degli atti assunti dalla polizia giudiziaria, dal P.M., dai difensori e dal giudice nel corso dell'udienza preliminare quando, per fatti o circostanze imprevedibili, ne...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10621 del 9 ottobre 1998
«La disposizione, infatti, non opera distinzioni fra dichiarazioni sollecitate e dichiarazioni spontanee, né limita l'inutilizzabilità alle dichiarazioni di imputato o indagato interessato o a quelle di imputato o indagato in reato connesso, e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4343 del 22 agosto 1995
«Tuttavia, ove sia stata effettuata una trascrizione informale e questa sia stata posta a disposizione della difesa, nessun vizio può essere ravvisato, essendo sempre possibile estrarre copia della registrazione audiomagnetica e procedere,...»