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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3993 del 28 gennaio 2003
«Nel giudizio conseguente all'opposizione a decreto penale davanti al giudice monocratico non è applicabile il termine dilatorio di venti giorni di cui all'art. 456 c.p.p., aumentato a trenta ex art. 14 legge 1 marzo 2001, n. 63, previsto per la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35069 del 17 ottobre 2002
«Il giudice dibattimentale investito del giudizio immediato non può declinare la propria competenza funzionale alla sua celebrazione, ritenendo illegittima la determinazione del Gip contraria all'adozione del rito abbreviato, ma può solo applicare,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41646 del 26 ottobre 2004
«Costituisce causa di nullità del decreto di giudizio immediato il fatto che esso, pur essendo stato emesso dopo l'entrata in vigore della legge 1 marzo 2001, n. 63, indichi, come termine entro il quale può essere chiesto il giudizio abbreviato,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1665 del 23 settembre 1993
«Il sequestro probatorio di beni, denaro od altra utilità, fittiziamente intestati al fine di eludere disposizioni di legge (art. 12 quinquies D.L. n. 306 del 1992 conv. con modif. in legge n. 356 del 1992) è legittimamente ordinato nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2027 del 3 marzo 1993
«A norma dell'art. 123, comma primo, c.p.p., le richieste formulate dall'imputato detenuto e ricevute dal direttore dell'istituto penitenziario sono produttive di effetti «come se fossero ricevute direttamente dall'autorità giudiziaria»:...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26303 del 10 luglio 2002
«In tema di richiesta di giudizio abbreviato, da parte dell'imputato, al quale sia stato notificato il decreto di giudizio immediato, ricorre l'ipotesi della decadenza prevista dall'art. 458, comma 1 c.p.p. solo nel caso di intempestivo deposito...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41105 del 22 novembre 2010
«È abnorme il provvedimento con il quale il G.i.p., una volta emesso già il decreto penale, disponga con autonomo provvedimento la confisca del veicolo con il quale era stato commesso il reato di cui all'art. 186, comma secondo, lett. c), Cod. strada.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8288 del 3 marzo 2010
«Deve ritenersi affetto da abnormità (del tipo c.d. “funzionale”) il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, sulla base di valutazioni di mera opportunità, abbia respinto la richiesta di decreto penale avanzata dal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2982 del 24 gennaio 2012
«La previsione di cui all'art. 459 c.p.p. - per la quale, in caso di mancato accoglimento della richiesta di decreto penale, il giudice, salvo che non debba pronunciare sentenza di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p., restituisce gli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47515 del 11 dicembre 2003
«Il disposto di cui all'art. 459, terzo comma, c.p.p., secondo cui, in caso di mancato accoglimento della richiesta di decreto penale, il giudice, salvo che non debba pronunciare sentenza di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4401 del 10 aprile 2000
«Interrompe la permanenza del reato il decreto penale di condanna, dal momento della notifica all'imputato, indipendentemente dal fatto che, a seguito di opposizione e comparizione all'udienza di questi, il decreto penale sia stato revocato.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11358 del 14 marzo 2008
«Il decreto penale di condanna è assimilato alla sentenza di condanna ed è pertanto ammissibile avverso lo stesso il ricorso per cassazione del pubblico ministero, purché al momento della presentazione dell'impugnazione il suddetto decreto non sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42467 del 31 ottobre 2012
«Il giudice per le indagini preliminari, una volta emesso il decreto penale di condanna, si spoglia dei poteri decisori sul merito dell'azione penale e non può, quindi, a seguito di opposizione, operare alcuna modifica del capo di imputazione,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23717 del 8 giugno 2009
«È abnorme il provvedimento con cui il giudice delle indagini preliminari, emesso un decreto penale di condanna per imputazioni plurime e accolta l'istanza di oblazione avanzata dall'imputato in riferimento ad una di esse, senza la contestuale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35615 del 23 ottobre 2002
«Il decreto di citazione a giudizio emesso a seguito di opposizione a decreto di condanna è atto derivato rispetto a quest'ultimo quanto all'enunciazione del fatto e all'indicazione delle norme sostanziali che si assumono violate, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4729 del 13 gennaio 1993
«Il decreto penale di condanna costituisce un provvedimento giurisdizionale assimilabile alla sentenza di condanna, che presuppone l'esistenza d'un processo, il quale in esso vede uno dei possibili modi di propria definizione e l'avvenuto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1740 del 6 luglio 1999
«Qualora in sede di opposizione a decreto penale di condanna l'imputato formuli istanza di applicazione della pena, ex artt. 444 e 563 c.p.p., indicando la sanzione in misura inferiore al limite minimo edittale previsto per il reato contestato, il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36983 del 13 ottobre 2001
«Nel procedimento per decreto, l'art. 464, comma 3 c.p.p., nel testo introdotto dall'art. 37, comma 4, della legge 16 dicembre 1999, n. 479 — in base al quale la richiesta dei riti alternativi deve essere necessariamente proposta con l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35372 del 24 settembre 2007
«Alla rinnovazione dell'istruzione nel giudizio di appello, di cui all'art. 603, comma primo, c.p.p., può ricorrersi solo quando il giudice ritenga «di non poter decidere allo stato degli atti» sussistendo tale impossibilità unicamente quando i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4936 del 6 febbraio 2004
«È ammissibile e utilizzabile l'esame testimoniale di una persona informata sui fatti sentita in luogo di quella indicata nella lista di cui all'art. 468 c.p.p., purché ritualmente condotto e pertinente a circostanze indicate nella lista stessa....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 510 del 16 marzo 1998
«Il proscioglimento prima del dibattimento, previsto dall'art. 469 c.p.p., non può essere pronunciato per motivi di merito. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la S.C. ha cassato la sentenza predibattimentale con la quale il tribunale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 847 del 13 gennaio 2012
«Appellata erroneamente una sentenza predibattimentale che é soltanto ricorribile per cassazione, le parti nel giudizio di appello possono sollecitare la trasmissione degli atti alla Corte di cassazione, restando altrimenti la questione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 6828 del 24 gennaio 1999
«La sentenza di proscioglimento predibattimentale di cui all'art. 469 c.p.p. è inappellabile, non per la fase in cui viene pronunciata, ma perché essa presuppone il consenso del pubblico ministero e dell'imputato. Ove tale consenso non risulti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5779 del 17 giugno 1997
«Ai fini del proscioglimento prima del dibattimento l'art. 469 c.p.p. prescrive che il pubblico ministero e l'imputato vengano previamente sentiti e non si oppongano: perché l'audizione sia effettiva occorre perciò che essi vengano avvisati della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 123 del 28 marzo 1994
«Il giudice dell'equo indennizzo per l'ingiusta detenzione ha il dovere di analizzare ed interpretare la sostanza del decisum e di adottare la conseguenziale deliberazione. (Nella fattispecie, relativa ad assoluzione con formula piena della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3550 del 29 gennaio 2004
«Il certificato medico prodotto in udienza, con cui si attesta lo stato di malattia (nella specie faringite, con uno stato febbrile a 39 gradi), è atto idoneo a comprovare l'impossibilità a comparire dell'imputato se non è contraddetto da una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11193 del 9 novembre 1994
«Il giudice, prima di procedere in contumacia dell'imputato, poiché ha l'obbligo di controllare la regolare costituzione delle parti, prima di dar inizio al dibattimento, deve accertare la causa della mancata comparizione dell'imputato, anche se...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7161 del 19 giugno 2000
«L'imputato già citato a giudizio in stato di libertà e successivamente tratto in arresto e detenuto per altra causa versa in stato di legittimo impedimento solo se tale nuova condizione sia stata tempestivamente comunicata. Solo se la detenzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2142 del 6 giugno 1996
«L'impedimento a comparire davanti al giudice, dedotto dall'interessato e qualificabile come assoluto, tale da legittimare un rinvio dell'udienza ai sensi dell'art. 127, comma 4, c.p.p., applicabile anche al procedimento dinanzi al tribunale di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4096 del 2 aprile 1998
«In materia di assenza dell'imputato non può trarsi dalla mera inerzia dell'imputato, più o meno prolungata, (qualora il difensore nei preliminari del dibattimento abbia dato comunicazione dello stato di detenzione per altro titolo dell'imputato...»