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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1111 del 14 luglio 1992
«La valutazione di ammissibilità, operabile in materia di revisione secondo la nuova disciplina, sul piano del «convincimento» che il giudice deve raggiungere per l'esercizio dei suoi poteri decisori, risulta essere più estesa, nel suo contenuto,...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 375 del 23 luglio 1991
«Il principio del giudice naturale precostituito per legge non può ritenersi violato quando, come nella ipotesi oggetto del presente giudizio, l'organo giudicante venga istituito dalla legge sulla base di criteri generali fissati in anticipo e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13989 del 6 dicembre 1999
«Poiché l'art. 637 c.p.p. richiama l'art. 525 stesso codice, ma il precedente art. 636 richiama le disposizioni dei titoli primo e secondo del libro VII, tra le quali quelle degli artt. 492, 493 e 495 solo in quanto siano applicabili e nei limiti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 945 del 9 settembre 1992
«In tema di revisione il disposto dell'art. 637, comma terzo, c.p.p. secondo il quale «il giudice non può pronunciare il proscioglimento esclusivamente sulla base di una diversa valutazione delle prove assunte nel precedente giudizio» implica che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24359 del 14 luglio 2006
«In tema di riparazione dell'errore giudiziario, è risarcibile anche il danno da «perdita di chance» consistente nella perdita di una concreta occasione favorevole al conseguimento di un bene determinato o di un risultato positivo; situazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 76 del 2 gennaio 2013
«In tema di riparazione per ingiusta detenzione, non sussiste, nel caso di morte dell'avente diritto, l'onere dei congiunti subentrati, ex art. 644, comma primo, c.p.p., di provare il pregiudizio subito nella propria sfera a causa dell'ingiusta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3216 del 14 novembre 1997
«Attesa la possibilità di formazione progressiva del giudicato penale, e considerato che l'irrevocabilità, ai sensi dell'art. 650 c.p.p., dà luogo, di regola, all'esecutività della decisione, deve ritenersi che, in presenza di capi di sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 624 del 25 giugno 1997
«L'interesse ad impugnare — che deve tendere a un risultato pratico in rapporto alle situazioni e alle facoltà tutelate dall'ordinamento — assume un contenuto di concretezza tutte le volte in cui dalla modifica del provvedimento impugnato — da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4652 del 23 maggio 1990
«Il giudicato penale di assoluzione per il reato di falso giuramento della parte non fa stato nel giudizio civile quando in questo si controverta, con riguardo al fatto dedotto a base della pretesa azionata, non sulla veridicità del giuramento ma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9795 del 9 marzo 2001
«Analogamente a quanto già avveniva con riguardo all'art. 25 dell'abrogato codice di rito, avente contenuto pressoché identico a quello del vigente art. 652 c.p.p., anche detto ultimo articolo dev'essere estensivamente interpretato, a salvaguardia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6989 del 17 giugno 1995
«L'art. 653 c.p.p., attribuendo efficacia preclusiva nel giudizio disciplinare soltanto al giudicato delle sentenze dibattimentali di assoluzione contenenti l'accertamento che il fatto non sussiste o che l'imputato non lo ha commesso, esclude, per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5676 del 9 marzo 2010
«Ai sensi dell'art. 652 (nell'ambito del giudizio civile di danni) e dell'art. 654 (nell'ambito di altri giudizi civili) c.p.p., il giudicato di assoluzione ha effetto preclusivo nel giudizio civile solo quando contenga un effettivo e specifico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4961 del 2 marzo 2010
«L'art. 654 c.p.p., diversamente dall'art. 652 relativo ai giudizi civili di risarcimento del danno, esclude che possa avere efficacia in un successivo giudizio civile la sentenza penale di condanna o di assoluzione, con riferimento ai soggetti che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6164 del 22 maggio 1992
«L'art. 654 c.p.p. — in armonia con la sentenza n. 55 del 22 marzo 1971 della Corte costituzionale dichiarativa dell'illegittimità dell'art. 28 c.p.p. abrogato — esclude che l'accertamento dei fatti materiali oggetto di un giudizio penale sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5220 del 30 aprile 1992
«Nella controversia promossa per il pagamento di indennizzo in forza di polizza assicurativa contro il furto o la rapina, la sentenza con la quale il giudice penale abbia assolto l'assicurato per insufficienza di prove dall'imputazione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9890 del 4 marzo 2003
«Nel procedimento di esecuzione la regola per la quale, in assenza di difensore nominato per la fase, la notifica di atti va effettuata a favore del difensore che ha assistito il condannato nel corso del giudizio di cognizione (art. 656, comma 5,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 554 del 4 aprile 1996
«La nomina del difensore di fiducia fatta nel corso del giudizio di cognizione non estende i suoi effetti al giudizio di esecuzione, correttamente perciò il pubblico ministero, in mancanza di espressa designazione da parte del condannato, procede...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 417 del 16 marzo 1994
«Nel procedimento esecutivo il «difensore nominato dall'interessato» di cui è menzione nell'art. 655, quinto comma, c.p.p., non può essere che quello specificamente designato per la fase esecutiva, dovendosi escludere la permanente validità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1301 del 7 febbraio 1998
«L'art. 749 c.p.c., nel prevedere che a conoscere dell'istanza per la fissazione di un termine entro il quale una persona deve emettere una dichiarazione o compiere un determinato atto — nel caso in cui esso non sia proposto nel corso del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4943 del 7 settembre 2000
«Qualora la persona condannata con sentenza irrevocabile lamenti sia l'erronea indicazione delle generalità nella sentenza stessa, sia la propria estraneità al fatto, adducendone le prove, sono configurabili due distinte questioni: la prima,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2974 del 7 novembre 1996
«In tema di persona condannata per errore di nome, qualora il processo si sia svolto nei confronti di persona diversa da quella contro cui si sarebbe dovuto procedere, non può applicarsi la procedura di cui all'art. 130 c.p.p., non potendosi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2188 del 1 ottobre 1998
«Al giudice dell'esecuzione, in ossequio al principio di intangibilità del giudicato, è preclusa la rivalutazione dei fatti oggetto del giudizio al fine di modificare il giudizio stesso. In deroga a tale principio egli può solo, a norma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4074 del 21 settembre 1995
«In tema di misure di sicurezza, la legge demanda al magistrato di sorveglianza un permanente controllo sulla perdurante sussistenza delle condizioni che legittimano l'esecuzione della misura disposta; e ciò in considerazione del fatto che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39342 del 21 novembre 2002
«Non è configurabile, neanche sub specie di caso analogo, un conflitto di competenza tra Magistrato di sorveglianza e Procuratore generale presso la Corte d'appello in ordine all'istruzione della domanda di grazia, di cui all'art. 681, comma 2,...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 382 del 10 ottobre 1991
«Nel corso di un procedimento relativo alla domanda di grazia, nel quale al magistrato di sorveglianza non spetta assumere alcun provvedimento di carattere decisorio, ma soltanto acquisire elementi di giudizio utili ed esprimere un parere,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18022 del 10 maggio 2007
«L'accertamento del «sicuro ravvedimento» del condannato a pena detentiva, necessario per la concessione della liberazione condizionale, non implica opinabili indagini di tipo soggettivistico volte ad apprezzare l'avvenuta modificazione, ideologica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1354 del 19 maggio 1998
«Esula dai poteri della Cassazione, relativamente al controllo della motivazione del provvedimento impugnato, quello di una nuova e diversa valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, giacché tale attività è riservata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7298 del 25 febbraio 2002
«In tema di estensione dell'estradizione per l'estero con riguardo a fatto anteriore rispetto alla consegna dell'estradato già intervenuta per altri reati, la mancata allegazione alla relativa domanda del verbale delle dichiarazioni in ordine alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26902 del 15 giugno 2004
«In tema di estradizione per l'estero, la questione sulla competenza ratione loci della Corte di appello chiamata a decidere sulla domanda di estradizione avanzata da uno Stato straniero, non può essere avanzata per la prima volta in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1109 del 13 gennaio 2009
«In tema di estradizione per l'estero, sussistono le condizioni per l'accoglimento dell'istanza relativa ad una persona condannata in contumacia, se l'ordinamento dello Stato richiedente riconosce a quest'ultima, qualora non abbia avuto conoscenza...»