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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 46688 del 7 novembre 2016
«È inammissibile, per sopravvenuta carenza di interesse, il ricorso per cassazione proposto dalla parte civile, ai soli effetti civili, avverso una sentenza di assoluzione per un reato abrogato e qualificato come illecito civile dal D.Lgs. 15...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15544 del 28 marzo 2017
«È ammissibile l'atto di impugnazione - nella specie ai sensi dell'art. 310 cod. proc. pen. - proposto mediante spedizione con lettera assicurata, anziché con raccomandata, come espressamente previsto dall'art. 583, comma primo, cod. proc. pen.,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12872 del 17 marzo 2017
«Il giudice di appello non ha il potere di applicare d'ufficio le sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi se nell'atto di appello non risulta formulata alcuna specifica e motivata richiesta con riguardo a tale punto della decisione, dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10509 del 3 marzo 2017
«In tema di giudizio di appello, una volta che l'imputato lamenti con l'atto di gravame la mancanza di prova in ordine alla sussistenza in uno o più elementi costitutivi del reato, nessun rilievo può avere il fatto che, nel corso del giudizio di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47963 del 14 novembre 2016
«In tema di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, per prova "sopravvenuta o scoperta dopo la sentenza di primo grado", di cui all'art. 603, comma secondo, cod. proc. pen., s'intende quella che sopraggiunge autonomamente, senza alcuno...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 52242 del 7 dicembre 2016
«In tema di "abolitio criminis" non rilevata dal giudice della cognizione, lo strumento per ottenere la revoca della sentenza di condanna va individuato nell'incidente di esecuzione ex art. 673 cod. proc. pen. e non nel ricorso straordinario per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4457 del 30 gennaio 2017
«In tema di mandato di arresto europeo, il principio di specialità previsto dall'art. 32 della l. 22 aprile 2005, n. 69, non osta a che l'autorità giudiziaria italiana proceda nei confronti della persona consegnata per fatti anteriori e diversi da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49261 del 21 novembre 2016
«In tema di riconoscimento degli effetti civili di sentenze penali straniere emesse in uno Stato aderente alla Convenzione di Lugano del 16 settembre 1988 e del 30 ottobre 2007, il modello procedimentale previsto da detta Convenzione, anche alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5970 del 15 giugno 1981
«La costituzione di un nuovo nucleo familiare, dopo l'abbandono della famiglia legittima, non esclude la configurabilità del reato previsto dall'art. 570 c.p., nel caso di omessa prestazione dei mezzi di sussistenza alla famiglia legittima, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5498 del 28 maggio 1985
«Il reato previsto dall'art. 51, L. 26 luglio 1975, n. 354 sull'ordinamento penitenziario, deve essere considerato assimilabile a quelli di carattere permanente non solo per il rinvio quoad poenam al delitto di evasione di cui all'art. 385 c.p., ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2296 del 11 settembre 1990
«Il contributo alla realizzazione collettiva del fatto criminoso, come previsto dall'art. 110 c.p., è concepito come una struttura unitaria, nella quale confluiscono tutti gli atti dei compartecipi, sicché questi sono al tempo stesso loro propri e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7825 del 31 maggio 1990
«Il caso fortuito consiste in quell'avvenimento imprevisto e imprevedibile che si inserisce d'improvviso nell'azione del soggetto e non può in alcun modo, nemmeno a titolo di colpa, farsi risalire all'attività psichica dell'agente. (Nella specie è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5154 del 4 maggio 1992
«Il procedimento speciale di applicazione della pena su richiesta è condizionato dalla esistenza di una richiesta con il consenso dell'altra parte formulata prima della dichiarazione di apertura del dibattimento e nulla impedisce che dopo il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7225 del 24 giugno 1992
«Lo speciale rito previsto dall'art. 444 c.p.p. esclude l'applicabilità delle misure di sicurezza (art. 445, comma primo, c.p.p.), con la sola eccezione della confisca di cui all'art. 240, comma secondo c.p. Ne consegue che accettando l'accordo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 714 del 26 gennaio 1993
«I conflitti di competenza e di giurisdizione sono configurabili, e quindi ammissibili, soltanto tra giudici. Non sono, invece, configurabili tra pubblici ministeri, i cui contrasti sono regolati dagli artt. 54 ss. c.p.p., né tra pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1218 del 21 aprile 1993
«In tema di applicazione della continuazione da parte del giudice dell'esecuzione ai sensi degli artt. 666 e 671 c.p.p., non si esige che in sede di richiesta siano enunciati i motivi ed allegata una documentazione completa, mentre l'esame del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10603 del 22 novembre 1993
«In tema di instaurazione del giudizio direttissimo, l'art. 450, comma quarto c.p.p., dispone che il fascicolo da trasmettere al giudice competente è quello previsto dall'art. 431, il quale, nell'elencazione degli atti che debbono essere raccolti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2555 del 26 febbraio 1994
«Il verbale di sopralluogo, nel quale si descrive una situazione soggetta a modifiche - quale è quella di una sede stradale occlusa considerata nella specie dai verbalizzanti - è un tipico atto per il dibattimento a norma dell'art. 431 lett. b) c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2604 del 22 agosto 1994
«In tema di avvisi al difensore, nei casi in cui, ricorrendo una situazione di urgenza, la legge in luogo di prevedere la notifica dell'avviso, si limiti a stabilire che lo stesso deve essere dato al difensore, deve ritenersi sufficiente il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4581 del 1 dicembre 1994
«Il differimento dell'esecuzione della pena previsto dall'art. 147, n. 2, c.p. può essere concesso solo in caso di infermità fisica del condannato tale da rendere incompatibile la sua presenza nella struttura carceraria per l'impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5617 del 12 maggio 1994
«Ai fini della applicazione del principio di territorialità della legge penale (art. 6 c.p.), per azione deve intendersi il complesso dei comportamenti consapevolmente finalizzati al raggiungimento dello scopo o dell'evento delittuoso, sicché fra...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6204 del 27 maggio 1994
«La installazione in un esercizio pubblico di un apparecchio televisivo, senza la preventiva specifica autorizzazione del questore di cui all'art. 68, R.D. 18 giugno 1931, n. 773, dà luogo alla ravvisabilità del reato previsto dall'art. 666 c.p....»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 9938 del 14 settembre 1994
«In tema di falso, la differenza fra il reato previsto dall'art. 567, comma 2, c.p. e quello di cui all'art. 495 c.p. va ravvisata nel fatto che quest'ultima norma punisce l'immutazione del vero in se stessa, mentre quella di cui all'art. 567 cpv....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2578 del 31 agosto 1995
«La persona offesa, in quanto tale non rientra tra i soggetti che a norma dell'art. 257, comma 1, c.p.p., possano proporre istanza di riesame contro il provvedimento di sequestro: essa pertanto non è destinataria dell'avviso dell'udienza previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3661 del 19 settembre 1995
«Avverso il decreto applicativo della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. non è esperibile il ricorso per cassazione se prima non sia stato esperito l'appello: invero il cosiddetto ricorso per saltum è previsto solo contro le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4911 del 31 gennaio 1995
«Il principio secondo cui il giudice competente a pronunciarsi sulla revoca delle misure cautelari personali non incontra alcuna preclusione nella mancata impugnazione dell'ordinanza cautelare nei termini previsti dagli artt. 309, comma 1 e 311,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1371 del 10 giugno 1996
«Ai fini della esclusione del diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione, non può considerarsi «colpa grave» quella di colui che, anteriormente all'instaurazione del procedimento penale a suo carico o alla conoscenza della esistenza di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3585 del 13 aprile 1996
«Atteso il carattere personale della causa di estinzione ex art. 182 c.p. ribadito dall'art. 38 secondo, quinto e sesto comma legge n. 47 del 1985, la stessa non può operare nei confronti di un soggetto diverso dall'istante, salvo che si tratti del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4400 del 30 aprile 1996
«In tema di obbligo di referto il mancato rispetto degli specifici requisiti di cui all'art. 334 comma 3 c.p.p. non comporta la sussistenza del reato previsto dall'art. 365 c.p. (omissione di referto) qualora non vi sia sostanziale incompletezza o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4600 del 27 novembre 1996
«La sospensione dei termini massimi di custodia cautelare per il tempo concesso per la redazione della sentenza, secondo quanto previsto dall'art. 304, comma 1, lett. c), deve essere disposta dal giudice di primo grado, che può farlo anche dopo la...»