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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10108 del 10 novembre 1997
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 371 c.p. (falso giuramento della parte) non assume alcuna rilevanza l'ammissibilità ovvero la decisorietà del giuramento, da verificare in conformità alla legge civile, occorrendo, invece,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8263 del 11 settembre 1997
«Ai fini dell'applicazione della pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici, occorre far riferimento alla pena alla quale l'imputato è stato condannato e cioè a quella in concreto comminata dopo il computo di tutte le attenuanti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21212 del 24 maggio 2001
«In tema di pene accessorie, qualora sia applicata dal giudice di merito erroneamente la sanzione disciplinare dell'interdizione dalla professione prevista dall'art. 8 della legge n. 175 del 1992 (che attribuisce espressamente agli ordini e collegi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1719 del 28 febbraio 1984
«La sospensione dall'esercizio del commercio ex art. 15 d.l.c.p.s. 15 settembre 1947, n. 896, non ha alcuna comunanza con la pena accessoria ex art. 31 c.p. Invero, mentre la prima ha natura amministrativa sul piano soggettivo ed oggettivo, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6249 del 24 giugno 1985
«Il reato di cui all'art. 674 c.p. (getto pericoloso di cose) e quello previsto dall'art. 20, L. 13 luglio 1966, n. 615 (cosiddetta legge antismog) possono concorrere, sussistendo fra di essi compatibilità. Infatti il contenuto precettivo dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3362 del 5 dicembre 1996
«Ai sensi dell'art. 101 c.p. «reati della stessa indole» sono non soltanto quelli che violano una medesima disposizione di legge, ma anche quelli che, pur essendo previsti da testi normativi diversi, per la natura dei fatti che li costituiscono o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2097 del 29 settembre 1989
«Fuori del caso di violazione di una medesima disposizione di legge, per il giudizio sulla identità dell'indole di due reati, ai sensi dell'art. 101 cod. pen., riguardo alla natura dei motivi, è sufficiente anche la sola affinità di questi, quando...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27994 del 22 giugno 2004
«In tema di delinquenza abituale, ancorché trattisi di quella presunta dalla legge, ai sensi dell'art. 102 c.p., è da escludere che la relativa declaratoria possa essere pronunciata con la sentenza di applicazione della pena su richiesta, prevista...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1917 del 7 luglio 1992
«Poiché, nel regime introdotto dagli artt. 21 e 31 della L. 10 ottobre 1986 n. 663, recante modifiche all'ordinamento penitenziario, la dichiarazione di abitualità nel delitto presunta dalla legge richiede la contemporanea sussistenza tanto dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 697 del 10 gennaio 2014
«In tema di pene accessorie, quando la durata di una pena accessoria temporanea è determinata dalla legge solo nella misura massima, non trova applicazione il principio dell'uniformità temporale tra pena accessoria e pena principale previsto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29780 del 28 luglio 2010
«Rientra nella nozione di pena accessoria non espressamente determinata dalla legge, quella per cui sia previsto un minimo ed un massimo, sicché, in tali casi, la durata della pena accessoria va parametrata dal giudice a quella della pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 25229 del 20 giugno 2008
«Agli effetti dell'art. 37 c.p., pena accessoria di durata espressamente determinata dalla legge è anche quella per la quale la legge contempli un minimo ed un massimo spettando in tali casi al giudice, nell'ambito di tale intervallo temporale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13579 del 12 aprile 2010
«La pena accessoria dell'inabilitazione all'esercizio di un impresa commerciale applicata con la sentenza di condanna per il reato di bancarotta (nel caso di specie, semplice documentale), siccome è dalla legge determinata solo nel massimo, deve...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41874 del 10 novembre 2008
«Rientra nella nozione di pena accessoria, non espressamente determinata dalla legge, quella per la quale è previsto un minimo ed un massimo, sicché, in tali casi, la durata della pena accessoria va parametrata dal giudice a quella della pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19807 del 16 maggio 2008
«La durata delle pene accessorie temporanee conseguenti di diritto alla condanna e fissata dalla legge solo nel massimo, quando non sia stata espressamente determinata dal giudice, è eguale a quella della pena principale inflitta. (Nella specie,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18678 del 15 maggio 2012
«Nel valutare l'attendibilità della legge scientifica di copertura, il giudice deve esaminare gli studi che la sorreggono, le basi fattuali sulle quali gli approfondimenti sono stati condotti, l'ampiezza, la rigorosità e l'oggettività della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38991 del 4 novembre 2010
«Il datore di lavoro che, con una propria condotta, abbia determinato l'insorgere di una fonte di pericolo, è titolare di una posizione di garanzia inerente ai danni provocati non soltanto ai propri dipendenti, ma anche ai terzi che frequentano le...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24898 del 26 giugno 2007
«In materia di incidenti da circolazione stradale, l'accertata sussistenza di una condotta antigiuridica di uno degli utenti della strada con violazione di specifiche norme di legge o di precetti generali di comune prudenza non può di per sé far...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30328 del 11 settembre 2002
«L'insufficienza, la contraddittorietà e l'incertezza del riscontro probatorio sulla ricostruzione del nesso causale, quindi il ragionevole dubbio, in base all'evidenza disponibile, sulla reale efficacia condizionante della condotta omissiva del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9780 del 9 marzo 2001
«In tema di causalità omissiva, è possibile ravvisare il nesso causale se l'azione doverosa omessa avrebbe impedito l'evento con alto grado di probabilità logica ovvero con elevata credibilità razionale, cioè con una probabilità vicina alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14432 del 27 marzo 2014
«L'amministratore di una società risponde del reato omissivo contestatogli quale diretto destinatario degli obblighi di legge, anche quando altri soggetti abbiano agito come amministratori di fatto, atteso che la semplice accettazione o il semplice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1508 del 15 gennaio 2014
«Nel caso di morte degli occupanti di un immobile determinato dalle esalazioni di monossido di carbonio prodotte da una stufa a gas priva di idonei dispositivi di sicurezza, la responsabilità per omicidio colposo del proprietario può sussistere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18573 del 24 aprile 2013
«In tema di omicidio, sussiste il nesso di causalità tra l'omessa adozione da parte del medico specialistico di idonee misure atte a rallentare il decorso della patologia acuta, colposamente non diagnosticata, ed il decesso del paziente, quando...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17634 del 24 aprile 2009
«Il responsabile dei lavori edili è titolare di una posizione di garanzia nei confronti dei lavoratori, ed ha, pertanto, l'obbligo di predisporre e fare osservare i presidi di sicurezza richiesti dalla legge per l'esecuzione dei predetti lavori, a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23507 del 11 giugno 2008
«In tema di responsabilità per colpa medica, ai fini dell'accertamento della causalità, occorre in primo luogo verificare se esista una legge scientifica in base alla quale un dato evento è conseguenza di un determinato antecedente ; la percentuale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19566 del 28 aprile 2004
«In materia edilizia, risponde del reato di cui all'art. 20 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, ora sostituito dall'art. 44 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, il dirigente dell'area tecnica comunale che abbia rilasciato una concessione edilizia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18638 del 22 aprile 2004
«In tema di prevenzione infortuni, il datore di lavoro deve controllare che il preposto, nell'esercizio dei compiti di vigilanza affidatigli, si attenga alle disposizioni di legge e a quelle, eventualmente in aggiunta, impartitegli; ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15165 del 1 aprile 2003
«Il committente di lavori edili non può, per ciò solo, essere considerato responsabile della mancata osservanza, da parte dell'assuntore di detti lavori, delle norme in materia di smaltimento dei rifiuti, non essendo derivabile da alcuna fonte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3077 del 22 gennaio 2003
«In tema di individuazione dei destinatari della normativa sulla tutela delle acque dall'inquinamento, la legge n. 319 del 1976 identifica i titolari degli stabilimenti industriali, e qualora si tratti di persone giuridiche i legali rappresentanti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26239 del 14 giugno 2013
«In tema di colpa omissiva, l'obbligo giuridico di attivarsi gravante sull'agente può originare anche dall'esercizio di attività pericolose, dovendosi intendere per tali non solo quelle così identificate dalle leggi di pubblica sicurezza o da altre...»