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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6068 del 10 febbraio 2015
«Integra il delitto di esercizio arbitrario continuato delle proprie ragioni, e non quello di maltrattamenti in famiglia, la condotta intimidatrice reiteratamente posta in essere in danno di familiari conviventi allo scopo di recuperare somme di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34043 del 11 ottobre 2006
«Per la sussistenza del delitto di associazione a delinquere è sufficiente la presenza di almeno tre persone e non è necessario né un numero notevole di persone, né una distinzione precisa di ruoli tra le stesse; nelle associazioni con un modesto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2186 del 20 aprile 2000
«È ravvisabile la costituzione in associazioni per delinquere di due famiglie, intese come tali per parentela, affinità, amicizia, legami clientelari dei membri, le quali conducano per tempo indeterminato una faida sanguinaria, l'una contro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 709 del 26 gennaio 1993
«L'associazione per delinquere non è necessariamente un organismo formale, sostanziandosi nell'accettazione, insieme ad almeno altre due persone, di una disponibilità e di un impegno permanenti a svolgere determinati compiti, al fine di realizzare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35454 del 1 ottobre 2010
«La circostanza aggravante dell'aver cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravità (art. 61, n. 7 c.p.) è incompatibile con il reato di associazione per delinquere, in quanto il requisito del danno patrimoniale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3602 del 23 marzo 1987
«Il delitto di associazione per delinquere non è assorbito dalla speciale aggravante prevista dalla legge doganale (quando il colpevole sia associato per commettere delitto di contrabbando). A tale soluzione si perviene analizzando il dettato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18432 del 4 maggio 2015
«Nel delitto di crollo colposo si richiede che il crollo assuma la fisionomia del disastro, cioè di un avvenimento di tale gravità da porre in concreto pericolo la vita delle persone, indeterminatamente considerate, in conseguenza della diffusività...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20370 del 14 giugno 2006
«Il delitto di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro è un delitto, doloso, di pericolo, ove il pericolo consiste nella verificazione, in conseguenza della condotta di rimozione o di omissione, del disastro o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8513 del 29 luglio 1988
«Per la sussistenza del dolo richiesto dall'art. 437 c.p. non è affatto necessaria la provata intenzione di arrecare danno ai dipendenti, ma è sufficiente la coscienza della destinazione alla prevenzione dei dispositivi e attività omessi, nonché...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14859 del 10 aprile 2015
«Ai fini della configurabilità del delitto di disastro colposo, previsto dall'art. 449 cod. pen., è necessario e sufficiente che si verifichi un accadimento macroscopico, dirompente e quindi caratterizzato, nella comune esperienza, per il fatto di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5820 del 19 maggio 2000
«Il delitto di disastro colposo di cui all'art. 449 c.p. richiede un avvenimento grave e complesso con conseguente pericolo per la vita o l'incolumità delle persone indeterminatamente considerata al riguardo; è necessaria una concreta situazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5008 del 30 maggio 1984
«Per la configurabilità del reato di incendio colposo si richiede un fuoco di vaste proporzioni, con tendenza ad ulteriore diffusione di difficile estinzione e che sia stato causato dalla condotta imprudente e negligente dell'agente, che non ha...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27851 del 21 giugno 2004
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 449 c.p. (delitti colposi di danno), relativa al raddoppio della pena in determinate ipotesi, prevede un titolo autonomo di reato e non una circostanza aggravante dell'ipotesi prevista nel primo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47475 del 11 dicembre 2003
«Per la configurabilità del delitto di crollo colposo occorre che il fatto dia luogo a concreto pericolo, da valutarsi ex ante, per la vita o l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche se appartenenti tutte a determinate categorie,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 15444 del 20 aprile 2012
«Ai fini della configurabilità del delitto di disastro colposo, previsto dall'art. 449 c.p., è necessario e sufficiente che si verifichi un accadimento macroscopico, dirompente e quindi caratterizzato, nella comune esperienza, per il fatto di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9950 del 14 dicembre 1974
«Tra i disastri previsti dall'art. 449 c.p. devono comprendersi anche quelli automobilistici quando l'entità del danno alle persone sia tanto rilevante da suscitare viva commozione nella pubblica opinione.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36639 del 21 settembre 2012
«La disposizione di cui all'art. 449, comma secondo, c.p. - per la quale la pena è raddoppiata, tra l'altro, se si tratta di caduta di un aeromobile adibito a trasporto di persone - prevede un reato autonomo e non una circostanza aggravante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9111 del 27 agosto 1988
«La circostanza attenuante della riparazione del danno, ancorché astrattamente compatibile con i delitti di falso in atto pubblico, non è in concreto applicabile allorché la falsificazione cada sulla ricevuta di versamento della tassa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5584 del 12 maggio 2000
«La falsificazione delle ricevute bancarie di delega ai versamenti tributari, poiché l'attestazione della banca sulla distinta predisposta dal cliente prende rilievo di piena efficacia probatoria e liberatoria di adempimento dell'obbligazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6182 del 18 febbraio 2011
«Integra il reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), la condotta del pubblico ufficiale che fornisca in sede di relazione di servizio una parziale rappresentazione dei fatti caduti sotto la sua diretta percezione, considerato che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1051 del 26 gennaio 1999
«Ai reati di falso sono estranee le nozioni di danno e di profitto, bastando al perfezionarsi del reato il mero pericolo che dalla contraffazione o dall'alterazione possa derivare alla fede pubblica, che è l'unico bene giuridico protetto dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6246 del 17 febbraio 2004
«In tema di falsità ideologica in atto pubblico (art. 479 c.p.), ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo è sufficiente il dolo generico, e cioè la volontarietà e la consapevolezza della falsa attestazione, mentre non è richiesto né...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4385 del 8 aprile 1999
«In tema di falsità ideologica in atto pubblico, l'elemento soggettivo consiste nel dolo generico, vale a dire nella volontarietà e consapevolezza della falsa attestazione, non essendo richiesto né l'animus nocendi, né l'animus decipiendi, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6793 del 12 luglio 1997
«In tema di diffamazione commessa a mezzo di trasmissioni radiofoniche e televisive, la competenza territoriale deve essere stabilita applicando l'art. 30, comma quinto, della legge 6 agosto 1990, n. 223, e cioè con riferimento al foro di residenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7853 del 31 maggio 1990
«Si realizza l'ipotesi criminosa di cui agli artt. 476 e 482 c.p. nel caso in cui venga falsificato — mediante apposizione della falsa firma del funzionario e applicazione del falso timbro della banca — il modulo con il quale gli istituti di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39340 del 9 ottobre 2009
«Integra il reato di indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato la condotta del privato che, in sede di dichiarazione sostitutiva di certificazione, dichiari un reddito inferiore a quello effettivamente percepito, al fine di ottenere il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40374 del 29 ottobre 2008
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.), la condotta di colui che, in qualità di legale rappresentante di una società a responsabilità limitata, attesti falsamente - in sede di dichiarazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7868 del 30 giugno 1987
«In tema di falsità in titoli di credito, agli effetti dell'art. 493 bis c.p. (casi di perseguibilità a querela) per persona offesa deve intendersi il soggetto al quale avrebbe potuto essere attribuita la paternità dell'atto falsificato ovvero il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25774 del 16 giugno 2014
«Integra il delitto di sostituzione di persona (art. 494 c.p.) la condotta di colui che crea ed utilizza un "profilo" su social network, utilizzando abusivamente l'immagine di una persona del tutto inconsapevole, associata ad un "nickname" di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46674 del 14 dicembre 2007
«Integra il reato di sostituzione di persona (art. 494 c.p.), la condotta di colui che crei ed utilizzi un account di posta elettronica, attribuendosi falsamente le generalità di un diverso soggetto, inducendo in errore gli utenti della rete...»