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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7385 del 30 giugno 1988
«Il datore di lavoro che invii all'Inps i modelli prescritti dai quali appaia l'esborso di somme versate per l'integrazione salariale ai sensi della L. n. 264 del 1974 ai propri dipendenti senza che per il periodo indicato nei moduli stessi le...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15115 del 20 aprile 2010
«Non integra il reato di appropriazione indebita, risolvendosi in un mero inadempimento civilistico, la condotta del datore di lavoro che omette di versare al terzo creditore del suo dipendente, somme all'uopo trattenute sulle retribuzioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34327 del 23 settembre 2005
«Avuto riguardo alla nozione oggettivistica della qualità di pubblico ufficiale, quale risultante dall'attuale formulazione dell'art. 357 c.p., introdotta dall'art. 17, legge 26 aprile 1990 n. 86, è da escludere che possa ritenersi investito di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 670 del 29 marzo 1974
«Gli scritti o disegni fatti affiggere dai partiti politici, che sono associazioni private, sono disciplinati dal capoverso dell'art. 664 c.p., e la loro distruzione è punita a condizione che l'affissione sia eseguita nei luoghi e nei modi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 798 del 6 ottobre 1971
«Solo l'amministratore di un condominio è legittimato a procedere all'affissione, nell'atrio o nell'ingresso dello stabile amministrato, di scritti o disegni interessanti i condomini, tale facoltà derivandogli dall'incarico affidatogli e dalla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16208 del 14 aprile 2014
«Il divieto di "reformatio in pejus" opera anche nel giudizio di rinvio e con riferimento alla decisione del giudice di appello se il ricorso per cassazione è stato proposto dall'imputato, essendo irrilevante, per il verificarsi di questi effetti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6959 del 14 luglio 1997
«In tema di armi e materie esplodenti, l'ambito di applicabilità dell'art. 678 c.p. è limitato — oltre ad alcune ipotesi residuali non ricadenti per mancanza di una espressa previsione sotto l'impero di una normativa speciale — alle condotte aventi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42 del 17 gennaio 1974
«L'obbligo di sottoporre a verificazione periodica i pesi e le misure stabilito dall'art. 12 del T.U. 23 agosto 1890, n. 7088, riguarda tutti coloro che risultano iscritti nello stato degli utenti formato dalla giunta comunale a norma dell'art. 18...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1418 del 5 febbraio 1998
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 698 c.p. — inottemperanza all'ordine, legalmente dato dall'autorità, di consegnare nei termini prescritti le armi detenute — la mancata indicazione di un preciso termine per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22146 del 29 ottobre 2010
«In tema di presupposti dimensionali per l'esonero dalla fallibilità dell'imprenditore commerciale, nella valutazione del capitale investito, ai fini del riconoscimento della qualifica di piccolo imprenditore, trovano applicazione i principi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17281 del 23 luglio 2010
«In tema di procedimento per la dichiarazione di fallimento, l'art. 1, secondo comma, legge fall., nel testo modificato dal d.l.vo 12 settembre 2007, n. 169, pone a carico del debitore l'onere di provare di essere esente dal fallimento, così...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 173 del 10 gennaio 2003
«A norma dell'art. 21 legge n. 59 del 1997 le istituzioni scolastiche acquisiscono la personalità giuridica a mano a mano che abbiano raggiunto i requisiti prescritti dal medesimo articolo, mentre l'art. 4 del D.P.R. n. 233 del 1998 prevede il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8603 del 17 dicembre 1984
«Le disposizioni degli artt. 82 e 83 c.p.c., sul patrocinio delle parti e la procura alla lite, trovano applicazione anche nei procedimenti di esecuzione. Pertanto, nel processo esecutivo per espropriazione forzata immobiliare, devoluto al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 580 del 20 marzo 1970
«Il giuoco della «stoppa», che non è incluso nell'elenco dei giuochi di azzardo e di quelli proibiti prescritti dall'art. 110 T.U. legge P.S. - valutato nel suo complesso, nell'economia cioè totale del giuoco, e non limitatamente alla prima fase di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17185 del 14 novembre 2003
«Nella fase che precede la dichiarazione di fallimento, il diritto di difesa dell'imprenditore insolvente, in considerazione del carattere camerale e sommario del relativo procedimento, può essere garantito con differenti modalità, quali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2108 del 27 febbraio 1991
«Il successore a titolo particolare nel diritto controverso, non avendo una posizione processuale e sostanziale distinta da quello del suo dante causa, può in ogni caso intervenire od essere chiamato in causa, senza che in appello operino i limiti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18068 del 8 settembre 2004
«Nell'interpretazione della domanda occorre tener presente essenzialmente il contenuto sostanziale della pretesa, desumibile, oltre che dal tenore delle deduzioni svolte nell'atto introduttivo e nei successivi scritti difensivi, anche dallo scopo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5149 del 6 aprile 2001
«Il giudice ha il potere-dovere di esaminare i documenti prodotti dalla parte o allegati dal consulente alla propria relazione solo nel caso in cui la parte, interessata, ne faccia specifica istanza esponendo nei propri scritti difensivi gli scopi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1112 del 24 gennaio 2003
«Il principio dell'onere della prova non implica affatto che la dimostrazione dei fatti costitutivi del diritto preteso debba ricavarsi esclusivamente dalle prove offerte da colui che è gravato dal relativo onere, senza poter utilizzare altri...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1505 del 2 febbraio 2001
«Nel caso di chiamata in garanzia, il rapporto di connessione esistente tra la domanda principale e quella di manleva, consentendo il simultaneus processus ai sensi dell'art. 106 c.p.c., determina l'assoggettamento di tutte le parti dell'unico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1608 del 24 gennaio 2011
«In tema di valutazione delle prove, l'art. 122 c.p.c. che prescrive l'uso della lingua italiana in tutto il processo, non esonera il giudice dall'obbligo di prendere in considerazione qualsiasi elemento probatorio decisivo, ancorché espresso in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1275 del 20 gennaio 2011
«Poiché l'art. 125 c.p.c. prescrive che l'originale e le copie degli atti ivi indicati devono essere sottoscritti dalla parte che sta in giudizio personalmente oppure dal procuratore, il difetto di sottoscrizione (quando non desumibile da altri...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4741 del 27 dicembre 2000
«Il giudice italiano è competente a conoscere della diffamazione compiuta mediante l'inserimento nella rete telematica (Internet) di frasi offensive e/o immagini denigratorie, anche nel caso in cui il sito web sia stato registrato all'estero e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12763 del 26 settembre 2000
«Nell'ordinamento processuale vigente, manca una norma di chiusura sulla tassatività tipologica dei mezzi di prova. Ne consegue che il giudice può legittimamente porre a base del proprio convincimento anche prove cosiddette atipiche, purché idonee...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17957 del 24 agosto 2007
«Poiché l'art. 132, secondo comma, n. 2 c.p.c. non prevede il requisito della indicazione delle parti a pena di nullità, la mancanza della indicazione espressa di una delle parti o di tutte nella sentenza (e precisamente tanto nella sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26040 del 29 novembre 2005
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice - e, nel caso del giudice collegiale, del presidente e dell'estensore (ovvero di uno dei due), secondo quanto disposto dall'art. 132, ultimo comma, c.p.c. - costituisce un requisito essenziale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7947 del 22 agosto 1997
«La testimonianza cosiddetta de relato è sempre utilizzabile allorquando sia impossibile l'esame del soggetto nel quale si identifica l'originaria fonte della notizia sui fatti. Pur individuando l'art. 195 comma terzo c.p.p. solo tre casi di...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 18110 del 8 settembre 2004
«In tema di notificazione degli atti processuali a persona irreperibile, il compimento di taluno degli adempimenti prescritti dall'art. 140 c.p.c. (nella fattispecie, spedizione al destinatario dell'atto della raccomandata recante notizia di quanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8310 del 12 aprile 2011
«Ai fini della notificazione di cui all'art. 143 c.p.c. a cittadini italiani che abbiano trasferito all'estero la propria residenza, non è sufficiente l'omessa comunicazione da parte del destinatario della sua nuova residenza all'ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3744 del 27 marzo 1992
«Il reato di cui all'art. 306 c.p. si qualifica per il dolo specifico, costituito dallo scopo di commettere delitti contro la personalità interna o internazionale dello Stato, nonché per la organizzazione in banda e la disponibilità di armi; non è...»