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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2785 del 5 marzo 1994
«...concretizza ogni qualvolta il medicinale irregolare si trovi nei locali dell'esercizio commerciale — nella specie farmacia — a disposizione del pubblico, ancorché il medesimo non abbia formato oggetto, in concreto, di un negozio di compravendita.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2495 del 2 luglio 1998
«Non è configurabile il reato di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro), in caso di omissione, da parte del responsabile di un pubblico esercizio, di cautele destinate non a salvaguardare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9725 del 12 ottobre 1992
«...blico. In essi l'interesse tutelato è la genuinità e la specifica credibilità del documento, che derivano dalla formazione da parte del pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni. L'Amministrazione infatti vede direttamente leso il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 791 del 29 aprile 1996
«Il provvedimento col quale il Ministero del Tesoro accoglie la domanda di un privato intesa ad ottenere la disponibilità di un immobile costituisce un atto amministrativo, in quanto emesso da un pubblico impiegato nell'esercizio di una pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5105 del 28 aprile 2000
«In tema di falso, deve ritenersi che un atto abbia natura di autorizzazione quando ne derivi immediatamente la rimozione di ostacoli giuridici all'esercizio di una determinata attività, non quando esso disciplini in via generale le condizioni che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6770 del 9 luglio 1981
«Commette il reato di falsità materiale in atti pubblici previsto e punito dall'art. 476 c.p. e non quello di falsità in attestati sul contenuto di atti di cui all'ultimo comma dell'art. 478 stesso codice, il pubblico ufficiale che, nell'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2207 del 3 marzo 1995
«In tema di reati di falso, dalla categoria degli atti pubblici — cioè di quegli atti provenienti da coloro ai quali la legge attribuisce pubbliche funzioni, redatti nell'esercizio di tali attribuzioni e destinati, sin dall'origine, a far prova nei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11497 del 14 dicembre 1993
«Le «relazioni di servizio» sottoscritte dagli ufficiali e dagli agenti di P.S. sono atti pubblici fidefacenti: con esse, infatti, il pubblico ufficiale attesta, nell'esercizio delle sue funzioni, una certa attività da lui espletata, ovvero che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6752 del 7 giugno 1988
«Il medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale, nell'esercizio delle relative funzioni, è pubblico ufficiale. Le ricette con cui prescrive un farmaco all'assistito non sono atti pubblici, ma hanno natura di certificato per la parte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3058 del 13 marzo 1987
«...di diritti e di obblighi compiuti direttamente dal pubblico ufficiale e avvenuti in sua presenza, con i quali si documentano le attività compiute dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni in relazione all'accettazione del plico.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7783 del 27 agosto 1985
«Ne consegue che, anche quando il reato di cui all'art. 476 cpv. c.p. sia commesso da un privato o da un pubblico ufficiale fuori dell'esercizio delle sue funzioni, la qualità di fede privilegiata dell'atto costituisce un'aggravante che, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3312 del 20 aprile 1983
«La falsità materiale in atto pubblico commessa da un privato o da un pubblico ufficiale fuori dall'esercizio delle sue funzioni, prevista dall'art. 482 c.p., costituisce una figura autonoma di reato e non un'ipotesi attenuata dei reati di cui agli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10528 del 7 dicembre 1983
«Nella falsità materiale prevista dall'art. 482 c.p., autore del falso deve essere soltanto il privato o il pubblico ufficiale che agisca fuori delle sue funzioni, giacché, ove in concorso col privato agisca il pubblico ufficiale nell'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11930 del 25 marzo 2005
«L'archivio informatico di una P.A. deve essere considerato alla stregua di un registro tenuto da un soggetto pubblico, con la conseguenza che la condotta del pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni e facendo uso dei supporti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) - anche nell'ipotesi che il fatto sia stato commesso prima dell'introduzione nel codice penale dell'art. 491 bis, ad opera dell'art. 3 della legge 23 dicembre 1993, n. 547 - la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4743 del 8 maggio 1982
«La scrittura predisposta dal pubblico ufficiale, anche se da lui non sottoscritta perché la dichiarazione inserita a verbale non è stata completata, non può considerarsi giuridicamente inesistente, trattandosi di atto vero anche se incompleto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23211 del 9 giugno 2011
«...che riveste la qualifica di pubblico ufficiale, posto che, a tal fine, non rileva il rapporto di dipendenza del soggetto rispetto allo Stato o ad altro ente pubblico, ma è richiesto soltanto l'esercizio effettivo di una pubblica funzione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12877 del 18 novembre 1986
«Essa pertanto può riguardare non solo la nascita, l'esercizio, l'estinzione di un diritto soggettivo, ma anche qualsiasi circostanza idonea a spiegare effetti giuridici nell'ambito di un rapporto giuridico. Viceversa, la falsità inutile è soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15360 del 22 luglio 2015
«La presenza delle condizioni legittimanti l'esercizio del diritto di cronaca non implica, di per sé, la legittimità della pubblicazione o diffusione anche dell'immagine delle persone coinvolte, la cui liceità è subordinata, oltre che al rispetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1557 del 5 aprile 1978
«...concreto esercizio non può avvalersi di strumenti e modalità tali da comportare lesione dell'altrui onore e reputazione, dovendo l'informazione essere resa in forma corretta e non ingiuriosa nonché con una valutazione serena e non tendenziosa.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7821 del 16 aprile 2015
«Non costituisce atto di interversione della detenzione in possesso, ai sensi dell'art. 1141, secondo comma, cod. civ., la destinazione di un immobile da parte del detentore ad esercizio di culto, trattandosi di attività compatibile con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26984 del 2 dicembre 2013
«...ha riconosciuto nella coltivazione di un terreno, con messa a dimora di piante, l'esercizio di un potere di fatto sulla cosa corrispondente a quello del proprietario, ponendo perciò a carico del convenuto l'onere di dimostrare la mera detenzione).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9927 del 28 settembre 1995
«Tale ente infatti persegue quelle stesse finalità di preminente interesse pubblico, già assunte in proprio dallo Stato e dallo stesso realizzate attraverso l'esercizio diretto del servizio ferroviario, mediante un proprio organo (l'Azienda...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1011 del 12 maggio 1998
«...le quali non solo devono formulare il collegamento tra l'organo e la sua qualità di rappresentante dello Stato straniero, ma devono altresì indicare se l'esonero è generale, ovvero limitato ai fatti commessi nell'esercizio delle loro funzioni.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40270 del 7 ottobre 2015
«...all'esercizio della prostituzione con le modalità, anche pubblicamente oscene, imposte dagli sfruttatori o dal cliente occasionale, precludendogli altresì di rivolgersi alle Forze dell'Ordine o anche solo di collaborare all'attività di polizia).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14811 del 10 aprile 2015
«Ai fini della configurabilità del reato di rifiuto di fornire le proprie generalità, il presupposto dell'"esercizio delle funzioni", nel cui contesto deve essere formulata la richiesta di dare le indicazioni, non può ritenersi sussistente solo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9957 del 9 marzo 2015
«...che la "ratio" della norma incriminatrice è quella di evitare che l'attività della P.A. sia intralciata nell'identificazione della persona le cui generalità sono richieste nell'esercizio del potere discrezionale attribuito al pubblico ufficiale).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12368 del 15 marzo 2013
«...rinvenendo nella pubblica funzione o nel servizio anche la sola occasione per un tale comportamento. (Nella specie la Corte ha precisato che la disponibilità può essere conseguita anche da un esercizio di fatto o arbitrario delle funzioni).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 396 del 16 gennaio 1991
«Ne consegue che nel caso in cui essa si appropri del denaro affidatole ed appartenente ad un ente creditizio pubblico, quale, nella specie, istituzionalmente - nonostante il carattere privatistico della attività di raccolta del risparmio e di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«In tema di peculato, è irrilevante per la consumazione del reato che l'agente sia entrato nel possesso del bene nel rispetto o meno delle disposizioni organizzative dell'ufficio, potendo lo stesso derivare anche dall'esercizio di fatto o...»