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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9779 del 4 maggio 2011
«Costituisce giusta causa di recesso del preponente dal contratto di agenzia stipulato con una società di capitali la circostanza che uno dei soci di quest'ultima, in grado di influenzarne la condotta, abbia tenuto un comportamento riprovevole tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3020 del 8 maggio 1981
«Nel caso della rappresentanza senza potere (art. 1398 c.c.), la quale presuppone pur sempre la contemplatio domini da parte del falsus procurator , la ratifica dell'attività svolta da quest'ultimo non si realizza con la semplice conoscenza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1826 del 20 giugno 1973
«.... Essa, quale atto unilaterale ricettizio, diventa efficace nel momento in cui perviene a cognizione del soggetto che ne è destinatario, e cioè di colui che ha contratto con il rappresentante. Se, invece, la ratifica è diretta nei riguardi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15699 del 11 luglio 2006
«Tuttavia, sia nel caso in cui la ratifica riguardi una dichiarazione negoziale unilaterale (recettizia o meno che sia), sia — ed a maggior ragione — nel caso in cui riguardi un negozio bilaterale (ad esempio un contratto), è necessario, ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 408 del 12 gennaio 2006
«La ratifica relativa al contratto concluso dal falso rappresentante per il quale non sia richiesta la forma scritta ad substantiam o ad probationem può essere anche tacita e consistere, perciò, in qualsiasi atto o comportamento da cui risulti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17389 del 30 agosto 2004
«La ratifica di un contratto, il quale — in relazione al suo oggetto debba rivestire la forma scritta ad substantiam deve avere lo stesso requisito di forma richiesto per il contratto e, quanto al contenuto, non richiede l'impiego di formule...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4794 del 17 maggio 1999
«La ratifica di un contratto soggetto alla forma scritta ad substantiam , stipulato da falsus procurator , non richiede che il dominus manifesti per iscritto espressamente la volontà di far proprio quel contratto, ma può essere anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14460 del 10 ottobre 2002
«Nel contratto per persona da nominare, la nomina del terzo dà luogo ad un contratto con effetti diretti fra l'altro contraente (promittente) e il soggetto designato, al quale fa acquisire, con effetto retroattivo, in luogo della parte originaria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3328 del 7 marzo 2002
«In un contratto preliminare di compravendita per sé o per persona da nominare, la modifica del soggetto destinato ad acquistare la proprietà del bene può essere realizzata sia prevedendosi l'ingresso della persona nominata nello stesso rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6885 del 23 luglio 1994
«Il contratto per persona da nominare si perfeziona in tutti i suoi elementi prima della dichiarazione di nomina dell'eligendo, la quale ha solo l'effetto di far acquistare ex tunc all'eletto la qualifica di soggetto negoziale, nonché tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 751 del 25 gennaio 1991
«Il contratto preliminare stipulato nella forma del contratto per persona da nominare, per l'incertezza che esso comporta in ordine al soggetto acquirente e per il disorientamento che provoca nel coltivatore, cui non vengono prospettati elementi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1003 del 10 aprile 1970
«Il contratto aleatorio ricorre allorquando l'alea sia insita nella natura stessa del negozio o derivi da specifiche pattuizioni stabilite dai contraenti e lo caratterizzi nella sua interezza fin dalla formazione, per modo che in relazione al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3401 del 5 giugno 1984
«In ipotesi di preliminare di compravendita immobiliare, stipulato dal promissario acquirente per sé o per persona da nominare, la circostanza che quest'ultimo provveda a tale nomina dopo la scadenza del termine all'uopo fissato, in esecuzione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13537 del 20 giugno 2011
«Il contratto per persona da nominare è destinato a produrre effetti tra le parti originarie non solo in caso di mancata dichiarazione di nomina, ma anche quando questa non venga validamente compiuta entro il termine convenuto, ovvero quando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1204 del 22 gennaio 2010
«Poiché, ai sensi dell'art. 1406 c.c., oggetto della cessione del contratto è la trasmissione del complesso unitario delle situazioni giuridiche attive e passive che derivano per ciascuna delle parti dalla conclusione del contratto, ai fini della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7319 del 2 giugno 2000
«Caratteristica della cessione del contratto è l'avere ad oggetto la trasmissione di quel complesso unitario di situazioni giuridiche attive e passive che derivano per ciascuna delle parti dalla conclusione del contratto, quindi non soltanto debiti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5761 del 21 giugno 1996
«La cessione del contratto, realizzando una successione a titolo particolare nel rapporto giuridico contrattuale, mediante la sostituzione di un nuovo soggetto (cessionario) nella posizione giuridica attiva e passiva di uno degli originari...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8098 del 9 agosto 1990
«Con riguardo alla cessione del contratto, che assume la figura di negozio giuridico plurilaterale con il necessario intervento di tre soggetti (il cedente, il ceduto, il cessionario), il consenso preventivamente manifestato dal ceduto non è privo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3920 del 9 dicembre 1969
«La cessione del contratto, di cui agli artt. 1406 e ss. c.c. attua una successione a titolo particolare nel rapporto giuridico contrattuale, operando, con un unico atto, la sostituzione di un nuovo soggetto (cessionario) nella posizione giuridica,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11847 del 29 novembre 1993
«Il consenso del contraente ceduto, costituendo elemento essenziale del negozio di cessione del contratto, il quale richiede la necessaria partecipazione del cedente, del cessionario e del ceduto, può essere anche successivo all'accordo tra cedente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3547 del 23 febbraio 2004
«Atteso che la cessione del contratto costituisce un negozio trilatero che richiede il consenso di tutte le parti interessate, e quindi anche del contraente ceduto (per il quale è essenziale conoscere il momento di efficacia della sostituzione ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2578 del 2 luglio 1975
«Nel negozio con il quale il socio di una società di capitali assume, spontaneamente ed in proprio, determinate obbligazioni pecuniarie verso un soggetto che già presti la sua opera in favore della società, al dichiarato fine di ottenere una più...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1990 del 30 marzo 1982
«Un contatto a favore di terzo, secondo la previsione dell'art. 1411 c.c., può essere stipulato anche a beneficio di un soggetto non ancora giuridicamente esistente, quale una società da costituirsi su iniziativa degli stessi contraenti, che vanga...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1404 del 1 febbraio 2001
«A differenza di quanto avviene nella revocatoria ordinaria, per la quale rilevano le condizioni soggettive dell'acquirente a titolo oneroso, nella azione di simulazione assoluta di un contratto, fatta valere nei confronti delle parti perché in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3279 del 16 novembre 1971
«La simulazione, nei suoi vari tipi, può riguardare qualsiasi contratto, ed attiene principalmente ai rapporti interni fra le parti, nel senso che è intesa a far apparire la costituzione fra i soggetti contraenti di un rapporto tra costoro in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6451 del 18 maggio 2000
«Ne consegue che, dedotta in giudizio la simulazione relativa soggettiva di un contratto di compravendita immobiliare, la prova dell'accordo simulatorio deve, necessariamente consistere nella dimostrazione della partecipazione ad esso anche del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 307 del 25 maggio 1975
«...soggetto divenendo titolare effettivo dei diritti ed obblighi derivanti dal medesimo contratto, non ha alcuna rilevanza l'errore di persona in cui sia caduto il terzo per effetto della sua ignoranza circa i rapporti tra interponente ed interposto.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1891 del 22 giugno 1974
«L'interposizione reale di persona — la quale, a differenza dell'interposizione fittizia, non configura un'ipotesi di simulazione relativa — si basa su un particolare rapporto fra interponente ed interposto che riveste di regola, il carattere del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 338 del 11 gennaio 2001
«Perché l'accordo simulatorio possa essere fatto valere, per accertare l'effettiva realtà negoziale; da quei terzi i cui diritti ne siano pregiudicati (e, in particolare, dai creditori del simulato alienante) o perché la simulazione non possa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2085 del 26 febbraio 1991
«Il contratto simulato non costituisce in sé un atto illecito e pertanto non è fonte di responsabilità dei contraenti nei confronti dei terzi, i quale se possono opporre la simulazione alle parti, ai sensi dell'art. 1415 c.c., quando questa...»