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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18995 del 12 dicembre 2003
«All'interno della società per azioni, al direttore generale può essere estesa la stessa disciplina prevista per la responsabilità degli amministratori qualora la sua nomina sia stata prevista nell'atto costitutivo o sia stata deliberata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8189 del 29 agosto 1997
«Nelle società per azioni il potere del direttore generale di rappresentare verso l'esterno la società (sia egli nominato dall'assemblea, ovvero per disposizione dell'atto costitutivo) può ritenersi sussistere solo in conseguenza di una specifica...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8370 del 20 giugno 2000
«Il diritto di ispezione dei libri sociali, previsto dall'art. 2422 c.c., si estende anche alle deleghe rilasciate per l'esercizio del diritto di voto, in funzione della tutela degli interessi del rappresentato. Ed infatti, ove la partecipazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17939 del 4 agosto 2009
«E' ammissibile il reclamo avverso il decreto, avente natura sostanziale di sentenza, con cui il tribunale abbia negato l'approvazione del conto della gestione dell'amministratore giudiziario, nominato ex art. 2409 c.c. e poi revocato, se...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10989 del 10 giugno 2004
«I provvedimenti resi sulla denunzia di irregolarità nella gestione di una società ex art. 2409 c.c., ancorché comportino la nomina di un ispettore o di un amministratore con la revoca di quello prescelto dall'assemblea, ovvero risolvano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23269 del 17 novembre 2005
«Ai sensi dell'art. 2446 c.c., l'assemblea è tenuta a deliberare la riduzione del capitale per perdite in proporzione delle perdite accertate: e ciò sia nel senso che non può ritenersi consentita una riduzione che superi l'ammontare di queste,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2958 del 11 marzo 1993
«L'aumento del capitale di una società per azioni, in rispondenza del passaggio al capitale medesimo di un fondo di riserva straordinario, è «a titolo gratuito», e, quindi, può essere attuato mediante incremento del valore nominale delle azioni in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 611 del 26 gennaio 1996
«Il negozio di sottoscrizione dell'aumento di capitale di una società per azioni ha natura consensuale, e non reale, essendo il versamento dei tre decimi del valore nominale delle azioni sottoscritte, previsto dall'art. 2439 c.c., come quello da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 639 del 27 febbraio 1976
«Il contratto con il quale, ai sensi dell'art. 2440 c.c., il socio di una società per azioni effettua conferimenti in natura in favore della società medesima, per la sottoscrizione di nuove azioni in sede di aumento del capitale, ha natura...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7799 del 15 aprile 2005
«La società per azioni con partecipazione pubblica non muta la sua natura di soggetto di diritto privato solo perché il Comune ne possegga, in tutto o in parte, le azioni: il rapporto tra società ed ente locale è di assoluta autonomia, al Comune...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13124 del 15 luglio 2004
«In tema di società di persone l'efficacia dichiarativa che consegue all'iscrizione della nomina del socio accomandatario nel registro delle imprese e la provenienza della richiesta di iscrizione dal legale rappresentante della società comportano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7980 del 30 marzo 2007
«In tema di società a responsabilità limitata, i versamenti effettuati dai soci in conto capitale, ovvero indicati con dizione analoga, sebbene non diano luogo ad un immediato incremento del patrimonio sociale e non attribuiscano alle relative...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11296 del 10 novembre 1998
«Il trasferimento delle quote di una società a responsabilità limitata (art. 2479 c.c.) è atto negoziale a forma libera, da documentarsi per iscritto ai soli e limitati fini dell'opponibilità alla società stessa. Ne consegue che, nel rapporto tra i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13760 del 12 giugno 2009
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione di cui all'art. 111, settimo comma, Cost. avverso il decreto pronunciato dal giudice designato dal presidente del tribunale, ai sensi dell'art. 28 del D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 5, con il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12677 del 29 maggio 2009
«Il decreto di nomina del liquidatore di una società di capitali, emesso ai sensi dell'art. 2487 c.c., non è suscettibile di ricorso per cassazione, neppure a norma dell'art. 111 Cost., trattandosi di provvedimento non definitivo, come risulta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9231 del 25 giugno 2002
«Il decreto con il quale il presidente del tribunale abbia provveduto alla nomina dei liquidatori di una società di capitali ai sensi dell'art. 2450, terzo comma, c.c., non è suscettibile di ricorso per cassazione a norma dell'art. 111 Cost.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10314 del 28 maggio 2004
«Ai fini della specificità dei motivi dell'appello (anche incidentale) non è sufficiente che l'atto di gravame consenta di individuare le statuizioni concretamente impugnate e i limiti dell'impugnazione, ma è altresì necessario, anche quando la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10254 del 4 agosto 2000
«In tema di società, ogni specie di trasformazione comporta soltanto il mutamento formale di un'organizzazione societaria già esistente, non la creazione di un nuovo ente che si distingua dal vecchio; sicché, l'ente trasformato, quand'anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1240 del 4 febbraio 2000
«Nel caso di trasformazione di una società di persone in una società di capitali, la relazione di stima del patrimonio della società trasformanda da parte dell'esperto nominato dal presidente del tribunale è imposta dagli artt. 2498 e 2343 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10804 del 29 settembre 1999
«L'oggetto e gli effetti dell'impugnazione di delibera assembleare (nella specie, di delibera di approvazione del bilancio) e del procedimento di cui all'articolo 2409 c.c. sono differenti e solo parzialmente coincidenti; infatti, nella prima si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6865 del 17 giugno 1995
«L'art. 2523, primo comma, c.c., secondo cui, con riferimento alle società cooperative, «le quote e le azioni non possono essere cedute con effetto verso la società, se la cessione non è autorizzata dagli amministratori», è volto ad impedire che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26318 del 11 dicembre 2006
«In tema di esclusione del socio da una società cooperativa, la clausola staturaria che devolve ad un collegio di probiviri nominato dall'assemblea la risoluzione delle controversie che insorgano tra il socio e la società, senza richiedere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9565 del 21 luglio 2000
«Qualora lo statuto di una cooperativa preveda il deferimento delle controversie tra società e soci ad un collegio di probiviri, affinché sia assicurato il requisito di ordine pubblico della imparzialità della decisione, è necessario che la nomina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15302 del 29 novembre 2000
«Per l'elezione e la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione di una società cooperativa, è legittimo avvalersi, in sede di votazione, di schede prestampate contenenti i nomi dei candidati proposti dal consiglio uscente a condizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16283 del 10 luglio 2009
«Nell'ambito della ditta, il nome ed il patronimico devono essere utilizzati esclusivamente in funzione identificativa della titolarità dell'impresa e non come elementi distintivi della ditta stessa, a tutela dei quali vige il principio della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3604 del 28 aprile 1990
«Anche nell'ipotesi in cui due imprese operino nello stesso mercato, è lecito inserire nella propria ditta una parola che già faccia parte di un marchio di cui sia titolare altro imprenditore (il quale, però, usi una ditta o denominazione sociale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7583 del 23 dicembre 1983
«La ditta, pur essendo costituita essenzialmente dal nome, dalla sigla o dalla denominazione dell'imprenditore, può comprendere anche indicazioni relative all'attività dell'impresa o parole di fantasia idonee ad accentuarne la forza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10587 del 8 maggio 2009
«Ai fini della valutazione della possibilità di confusione tra le denominazioni di due società, alla stregua dell'art. 2564 c.c., per l'oggetto delle imprese ed il luogo in cui esse sono esercitate, non è necessario prendere in considerazione le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7651 del 28 marzo 2007
«... Ai fini della rilevanza della confondibilità delle denominazioni sociali, alla stregua dell'art. 2564 c.c., inoltre, non devono considerarsi tanto le attività svolte in concreto dalle società che abbiano denominazioni simili, quanto la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10728 del 15 dicembre 1994
«Ai fini della tutela della ditta o della denominazione sociale accordata dagli artt. 2564 e 2567 c.c., quando si deduca il pericolo di confusione per l'uso fattone da altro imprenditore, così come ai fini della tutela ex art. 2598 n. 1 c.c....»