-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4039 del 11 giugno 1983
«Sia nel rito ordinario che nel nuovo rito del lavoro, nel caso in cui il giudice, cui spetta la direzione del dibattimento, non abbia espressamente limitato la discussione alla trattazione di istanze preliminari, la parte ammessa alla discussione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6007 del 12 novembre 1982
«La relazione della causa in pubblica udienza ex art. 275 c.p.c. non è prescritta a pena di nullità, mentre la discussione orale, di cui alla citata norma, ha carattere facoltativo.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3237 del 16 maggio 1981
«La relazione orale del giudice, che, nei giudizi davanti agli organi collegiali deve precedere, tanto per il rito ordinario (art. 275 c.p.c.) quanto per quello del lavoro (art. 437 c.p.c.), la discussione delle parti, non è prescritta a pena di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8173 del 28 luglio 1999
«Quando la procura ad litem e un'elezione di domicilio riferita alla parte ed al difensore sono contestuali ed il complessivo tenore dell'atto è tale da svincolare il conferimento della procura dall'elezione di domicilio della parte, si è in...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4951 del 21 maggio 1999
«La disposizione dell'art. 286 c.p.c., nel consentire la notificazione agli eredi impersonalmente e collettivamente, in caso di interruzione del processo, ha carattere eccezionale e non è consentita al di fuori dai casi espressamente previsti. Ne...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3759 del 20 aprile 1996
«Nel caso in cui si verifichi la morte (o la perdita della capacità di una parte) dopo la chiusura della discussione, ma prima della notificazione della sentenza, l'altra parte può provvedere alla notificazione, alternativamente, al procuratore...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7983 del 7 aprile 2011
«Qualora venga disposto un rinvio d'ufficio, nella specie dell'udienza di discussione in appello, di esso non deve essere data comunicazione al convenuto contumace, poiché la relativa ordinanza non rientra tra i provvedimenti tassativamente...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3269 del 22 marzo 1995
«Il potere del giudice istruttore di revoca delle ordinanze, anche se discrezionalmente esercitabile, trova comunque ostacolo nel divieto di riaprire termini già esauriti, né può essere esercitato al fine di cancellare preclusioni già verificatesi....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5648 del 10 giugno 1994
«La preclusione posta dall'art. 293 c.p.c., alla costituzione del contumace in un momento successivo all'udienza di rimessione della causa al collegio risponde ad inderogabili esigenze di coordinamento tra l'attività difensiva delle parti e...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2442 del 9 febbraio 2004
«Qualora il procedimento sia stato sospeso, ai sensi dell'art. 295 c.p.c., in attesa della definizione di questione pregiudiziale da parte di altro giudice, il provvedimento, che, sull'istanza di riassunzione presentata dopo la sopravvenienza della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23042 del 30 ottobre 2009
«Nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, qualora la morte della parte costituita in giudizio sia notificata successivamente all'udienza di precisazione delle conclusioni ma prima della scadenza dei termini di cui all'art....»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24271 del 28 ottobre 2013
«La morte del procuratore, a mezzo del quale la parte è costituita in giudizio, determina automaticamente l'interruzione del processo, anche se il giudice e le altri parti non ne hanno avuto conoscenza, con preclusione di ogni ulteriore attività...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25641 del 17 dicembre 2010
«La cancellazione del difensore dall'albo professionale per motivi disciplinari, prevista dall'articolo 40 del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, è riconducibile, in virtù di interpretazione estensiva, alle ipotesi di cui all'articolo 301 c.p.c., in...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10112 del 30 aprile 2009
«Gli eventi riguardanti il difensore della parte previsti dall'art. 301 c.p.c. - nella specie, la cancellazione dall'albo per motivi disciplinari - anche se intervenuti tra l'udienza di precisazione delle conclusioni e la chiusura della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8720 del 2 settembre 1998
«La morte come la radiazione o la sospensione dell'unico difensore a mezzo del quale la parte è costituita nel giudizio di merito (intervenuta, nella specie, tra l'udienza di precisazione delle conclusioni e quella di discussione) determina...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13090 del 29 dicembre 1997
«È valida la prosecuzione del processo dal successore universale di una parte estinta — nella specie società incorporante — mediante costituzione con comparsa conclusionale e quindi dopo la precisazione delle conclusioni e prima dell'udienza di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 395 del 13 gennaio 2010
«La cognizione rimessa al giudice in sede di reclamo, ai sensi dell'art. 119, secondo comma, della legge fall., avverso il decreto di chiusura del fallimento è limitata alla verifica della sussistenza di uno dei casi di chiusura di cui ai numeri da...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20180 del 24 settembre 2010
«In sede di ripartizione dell'attivo fallimentare non è possibile rimettere in discussione l'importo dei crediti ammessi e le cause di prelazione riconosciute o escluse in sede di verificazione del passivo, attesa l'efficacia preclusiva,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2862 del 6 marzo 1998
«Deve considerarsi abnorme, perché si colloca al di fuori degli schemi processuali, e come tale irricevibile da parte della Corte di cassazione, il provvedimento con il quale, sul presupposto dell'omessa notifica all'imputato dell'avviso di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 710 del 9 marzo 1992
«L'art. 671 c.p.p. contiene una precisa ed incontestabile causa di preclusione all'applicazione della continuazione in sede esecutiva, costituita dalla circostanza che, in sede di cognizione, risulti già esclusa l'applicabilità della relativa...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2323 del 7 giugno 2001
«Nel procedimento per la revoca dei benefici penitenziari non è prevista la previa indicazione, nell'avviso di udienza, delle violazioni che si addebitano al condannato, né, comunque, delle circostanze da valutare nell'udienza stessa, restando il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3005 del 20 maggio 1999
«In tema di esecuzione di pena detentiva nei confronti di condannato che si trovi agli arresti domiciliari per il fatto oggetto della condanna da eseguire, il tribunale di sorveglianza provvede de plano e senza garanzia di contraddittorio soltanto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1698 del 16 novembre 1995
«In tema di sentenza emessa ex art. 444 c.p.p., il vizio di motivazione sulla qualità giuridica dell'imputato di reato proprio, non comporta necessariamente l'annullamento della sentenza. Infatti, ai fini dell'annullamento di qualunque sentenza,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2370 del 19 luglio 1993
«Il procedimento davanti alla magistratura di sorveglianza è disciplinato, in forza dell'espresso rinvio dell'art. 678, primo comma, c.p.p., all'art. 666 dello stesso codice. L'inosservanza del terzo comma di tale articolo, concernente l'avviso...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 943 del 11 agosto 1992
«Nel procedimento preliminare di delibazione da parte della corte d'appello, ex art. 634 c.p.p., dell'ammissibilità della richiesta di revisione, non deve essere dato avviso del giorno fissato per l'udienza di discussione alle parti, delle quali...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11206 del 9 novembre 1994
«L'espressione condanna è usata per qualificare l'intero provvedimento giurisdizionale, che comprende il riconoscimento della responsabilità dell'imputato in ordine ad un determinato reato e l'applicazione della pena relativa al medesimo. Ne...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2504 del 23 aprile 1997
«A seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione, non è ammessa discussione circa la competenza attribuita con la sentenza di annullamento. L'irretrattabilità del cosiddetto foro commissorio rappresenta infatti un principio...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11544 del 5 novembre 1998
«Poiché il concetto di condanna penale comprende in un unicum inscindibile sia l'accertamento della responsabilità che la determinazione della pena, non è concepibile, in via generale, che si formi un giudicato di condanna nell'ipotesi in cui, pur...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8363 del 17 agosto 1990
«In relazione ad istanza di fallimento di una società cooperativa, le questioni inerenti all'esercizio da parte della medesima di attività commerciale, con il conseguenziale assoggettamento a tale procedura anziché a liquidazione coatta...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3279 del 16 aprile 1997
«La morte (come la radiazione o la sospensione) dell'unico procuratore, a mezzo del quale una parte è costituita nel giudizio di merito, (intervenuta nel caso di specie tra l'udienza di precisazione delle conclusioni e quella di discussione)...»