-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5981 del 28 maggio 1993
«Il fondo che ha accesso diretto alla via pubblica per mezzo di una scala in muratura non è, neppure relativamente, intercluso, ai sensi dell'art. 1051 c.c., pertanto il suo proprietario non può chiedere il passaggio coattivo nel fondo altrui per...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2624 del 26 aprile 1984
«In tema di costituzione di servitù coattiva di passaggio ai sensi dell'art. 1052 c.c., la determinazione del tracciato deve essere compiuta in base ai criteri fissati dall'art. 1051, comma secondo, c.c., della maggiore brevità dell'accesso alla...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2469 del 16 marzo 1988
«La costituzione di una servitù di passaggio o l'ampliamento, sempre in via coattiva, di un passaggio già esistente per il transito dei veicoli a trazione meccanica, ai sensi dell'art. 1051 c.c., postulano, oltre allo stato di interclusione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2723 del 18 marzo 1987
«Ai fini dell'ampliamento coattivo di una servitù di passaggio ex art. 1051 c.c., non sono di per sé rilevanti in senso negativo né la lunghezza del percorso da compiere nel fondo servente, né le esigue dimensioni di questo, dovendo tali elementi...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 832 del 26 febbraio 1977
«A norma dell'art. 1051 c.c., la servitù coattiva di passaggio può essere costituita non soltanto per la coltivazione del fondo, ma anche con riferimento a qualsiasi conveniente uso di cui lo stesso sia suscettibile, ivi compresa la sua...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2903 del 16 giugno 1989
«La determinazione del luogo di esercizio di una servitù di passaggio coattivo deve essere compiuta alla stregua dei criteri enunciati dal secondo comma dell'art. 1051 c.c., costituiti dalla maggiore brevità dell'accesso alla via pubblica,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10702 del 14 dicembre 1994
«E, in riferimento a tale principio, legittimamente il giudice di merito dà rilievo al fatto che non sia accettabile, secondo i modi di vita attuali, che chi per qualsiasi ragione acceda al fondo (e in particolare che vi acceda per la sua...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1948 del 29 marzo 1982
«Tale ultimo estremo implica una valutazione comparativa delle esigenze dei fondi interessati e legittima il proprietario convenuto ad eccepire l'idoneità di altro accesso (in altro sito o in altro fondo), ove questo realizzi la via più breve ed...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3525 del 12 luglio 1978
«Dal coordinato disposto dei primi tre commi dell'art. 1051 c.c. si ricava che i presupposti legittimanti la richiesta di ampliamento coattivo del passaggio sul fondo altrui sono: a) che il proprietario del fondo dominante non abbia una servitù...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12340 del 15 maggio 2008
«In materia di servitù di passaggio coattivo, mentre l'art. 1051, terzo comma, c.c. disciplina l'ipotesi della necessità di ampliamento di una servitù già esistente, nel caso in cui l'originario tracciato non consenta il transito di veicoli anche a...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2706 del 27 marzo 1996
«Ai fini dell'esenzione dalla costituzione coattiva della servitù di passaggio prevista dall'art. 1051, ultimo comma, c.c., deve qualificarsi «cortile» uno spazio scoperto, generalmente recintato, posto a disimpegno esclusivo di una o più case e,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1015 del 8 febbraio 1996
«Il divieto di imposizione coattiva della servitù sancito dall'art. 1051, comma 4 c.c. per le aree in esso descritte non preclude l'usucapione delle stesse.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1558 del 30 marzo 1989
«Ne consegue che l'interclusione non giustifica la costituzione di una servitù di transito veicolare, qualora, essendo la pretesa fatta valere non per una situazione di effettiva necessità, ma per esigenze di maggiore comodità, l'accoglimento della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2367 del 9 marzo 1988
«L'ultimo comma dell'art. 1051 c.c., che esenta dalla servitù coattiva di passaggio le case, i cortili, i giardini e le aree ad esso attinenti, contiene un'elencazione tassativa che trova la sua ratio nell'esigenza di tutelare l'integrità delle...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7996 del 18 luglio 1991
«L'art. 1052, c.c., il quale prevede la costituzione di una servitù di passaggio a favore di un fondo non intercluso, quando l'accesso alla via pubblica sia insufficiente ai bisogni del fondo e insuscettibile di essere ampliato, sempre che la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1313 del 6 aprile 1977
«L'art. 1052 c.c. non contempla una vera e propria condizione di necessità del passaggio coattivo, ma soltanto una maggiore utilità, rispondente alle esigenze generali della produzione, e comporta l'accertamento della possibilità concreta di un più...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1288 del 7 maggio 1974
«Pertanto, qualora più fondi, appartenenti a diversi proprietari siano inseriti in un complesso aziendale gestito da un unico affittuario, la suddetta servitù può essere costituita esclusivamente a vantaggio dei singoli fondi e non dell'impresa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21597 del 15 ottobre 2007
«Il requisito dell'apparenza, indispensabile ai sensi dell'articolo 1061 c.c. per l'acquisto della servitù per usucapione, comporta, nell'ipotesi che le opere visibili e permanenti necessarie all'esercizio della servitù stessa ricadano...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6673 del 30 marzo 2005
«In tema di servitù prediale, la domanda di ampliamento coattivo di un precedente passaggio pedonale (e di trasformazione dello stesso in via di transito per veicoli a trazione meccanica) e quella di costituzione di passaggio coattivo, pur avendo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6184 del 27 giugno 1994
«La nozione di passaggio coatto, cioè del passaggio che può essere concesso officio iudicis a norma dell'art. 1052 c.c. non coincide con quella di passaggio necessario di cui all'art. 1051 stesso codice. Quest'ultima ipotesi ricorre quando il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8196 del 11 agosto 1990
«A norma dell'art. 1052 c.c. può disporsi il passaggio coattivo a favore di un fondo non intercluso, quando il suo accesso alla via pubblica sia inadatto o insufficiente in relazione ai bisogni oltre che insuscettibile di ampliamento e si riconosca...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3451 del 8 giugno 1984
«In favore del fondo intercluso, ma già fruente di accesso alla via pubblica in forza di servitù volontaria su altro fondo, la possibilità di costituire coattivamente, su un terzo fondo, una servitù di passaggio, per altro sbocco sulla via...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4867 del 10 novembre 1977
«L'apprezzamento del giudice circa l'insufficienza ai bisogni del fondo dell'accesso esistente, ai fini della costituzione di una servitù coattiva di passaggio a norma dell'art. 1052 c.c., deve avere riguardo alle possibilità concrete di un più...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5109 del 22 maggio 1998
«Perché possa essere costituita la servitù coattiva di passaggio prevista dal secondo comma dell'art. 1054 c.c., a carico del condividente, è necessario che lo stato di interclusione sia sorto per effetto della divisione, la quale abbia fatto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5904 del 7 luglio 1987
«Il detto diritto « ad habendam servitutem» ex art . 1054 c.c. (che può essere trasferito, in capo all'avente causa per atto tra vivi del proprietario del fondo intercluso), a differenza di quello previsto dall'art. 1051 c.c., non rappresenta una...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2470 del 10 marzo 1987
«Stante il disposto dell'art. 1054 c.c. — per il quale, qualora un fondo sia divenuto intercluso in conseguenza di alienazione a titolo oneroso o di divisione, il proprietario di quel fondo ha diritto ad ottenere il passaggio coattivo gratuito...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11955 del 22 maggio 2009
«Il venir meno della interclusione del fondo dominante, cioè della situazione che aveva determinato la costituzione della servitù coattiva di passaggio, non comporta l'estinzione di questa in modo automatico, neanche nel caso in cui la servitù sia...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5759 del 30 ottobre 1981
«La causa estintiva della servitù di passaggio, prevista dall'art. 1055 c.c. per il caso di cessazione dell'interclusione del fondo dominante, opera con riguardo ad ogni servitù che si ricolleghi ai presupposti del passaggio coattivo, secondo il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5699 del 18 aprile 2001
«La costituzione della servitù per destinazione del padre di famiglia, ha come presupposto che due fondi o due parti del medesimo fondo, appartenenti in origine ad un proprietario unico o a più proprietari in comunione, siano stati posti da lui...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1027 del 10 febbraio 1984
«Quando la servitù sia costituita mediante titolo, questa deve contenere tutti gli elementi atti ad individuarla, oltre che con l'indicazione dei fondi, anche con la specificazione del peso imposto e della sua estensione, tenendosi al riguardo...»