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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18080 del 25 luglio 2013
«L'amministratore giudiziario nominato nel procedimento disciplinato dall'art. 2409 c.c., per la natura stessa dell'attività che gli è demandata dal giudice e che si concreta nella gestione della società, strumentale al ripristino del suo corretto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19652 del 7 ottobre 2005
«Il provvedimento con cui il giudice dell'esecuzione risolve contestazioni sul rendiconto presentato dal custode può essere direttamente impugnato con ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. se incide su diritti soggettivi, poiché,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5824 del 24 maggio 1993
«Il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione, a norma degli artt. 560 primo comma e 593 c.p.c., ordina al custode di beni immobili pignorati di rendere il conto entro un termine appositamente fissato, non è suscettibile di ricorso per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4008 del 26 giugno 1980
«L'ordinanza del giudice dell'esecuzione che, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 593 c.p.c., risolve, applicando le disposizioni degli artt. 236 e ss. dello stesso codice, le contestazioni insorte in ordine ai conti parziali e a quello finale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 87 del 7 gennaio 1980
«Il consenso del creditore, che, ai sensi dell'art. 1194 c.c., è necessario perché il pagamento sia imputato al capitale piuttosto che agli interessi e alle spese, non può essere ravvisato nella accettazione, da parte del creditore medesimo, del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4578 del 9 dicembre 1976
«Il provvedimento, con il quale il giudice dell'esecuzione immobiliare statuisce definitivamente sulla spettanza di somme acquisite nel corso della procedura, è un atto esecutivo decisorio. Pertanto, il ricorso con cui la parte interessata chieda...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2624 del 20 febbraio 2003
«In tema di esecuzione forzata ed in ipotesi di espropriazione di beni indivisi l'ordinanza adottata ai sensi dell'art. 600 c.p.c., con la quale il giudice dell'esecuzione dispone la vendita della quota indivisa spettante al debitore esecutato —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5718 del 27 giugno 1987
«Qualora, a seguito di pignoramento di bene indiviso, venga sospeso il procedimento esecutivo, in attesa della definizione di giudizio di divisione (art. 601 c.p.c.), il giudice istruttore di quest'ultimo, nel dichiarare esecutivo il progetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2889 del 10 maggio 1982
«Nell'esecuzione su beni indivisi, il giudizio cognitivo diretto allo scioglimento della comunione, pur subordinando alla sua conclusione la procedura esecutiva, rimane da essa soggettivamente ed oggettivamente distinto e conserva la propria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 535 del 17 gennaio 2012
«In tema di espropriazione contro il terzo proprietario, i presupposti processuali dell'azione esecutiva nei confronti di tale terzo non sono i medesimi dell'azione esecutiva che potrebbe essere esperita nei confronti del debitore diretto. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 508 del 16 febbraio 1976
«L'ordine contenuto in una sentenza di condanna al rilascio di un immobile è operativo non soltanto nei confronti della parte cui la statuizione è rivolta, bensì anche nei confronti di chiunque si trovi a detenere il bene nel momento in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7922 del 26 aprile 2004
«In materia di esecuzione forzata, i motivi di invalidazione della vendita forzata a causa del mancato rispetto di norme del processo di espropriazione devono essere fatti valere come opposizione agli atti esecutivi nell'ambito di quel processo; in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4488 del 26 marzo 2003
«In tema di esecuzione per rilascio, il rimedio dell'opposizione all'esecuzione relativa alla individuazione dei beni oggetto dell'esecuzione è legittimamente proponibile, ex art. 615 c.p.c., soltanto fino al momento in cui l'azione esecutiva non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1880 del 13 maggio 1977
«L'esecuzione forzata per rilascio di immobili già condotti in locazione dalla pubblica amministrazione e destinati a sede in pubblici uffici — conseguentemente, nella specie, all'emissione della ordinanza prevista dall'art. 665 c.p.c. — è devoluta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10882 del 19 ottobre 1995
«Nella procedura esecutiva di rilascio di immobile, il preavviso prescritto dall'art. 608 c.p.c. esaurisce, con la notifica, il suo scopo di preavvertire l'esecutato del prossimo inizio dell'azione esecutiva, al fine di consentirgli l'adempimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9599 del 22 aprile 2009
«Nell'ambito dell'esecuzione forzata per rilascio di immobili, i provvedimenti adottati dal giudice ai sensi dell'art. 609 c.p.c. non sono propriamente funzionali al rilascio, ma solo ad assicurare la custodia di beni che non costituiscono oggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1365 del 10 febbraio 1994
«Il provvedimento temporaneo emesso dal giudice della esecuzione a norma dell'art. 610 c.p.c. ha natura ordinatoria solo se esclusivamente diretto alla soluzione di difficoltà di ordine materiale insorte nel corso della esecuzione, mentre assume...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10815 del 2 novembre 1993
«Il decreto emesso dal pretore ai sensi dell'art. 610 c.p.c. — ove non risolva questioni relative al diritto di procedere all'esecuzione, nel qual caso ha natura di sentenza appellabile — poiché non è un provvedimento decisorio, bensì ordinatorio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 695 del 5 marzo 1969
«I provvedimenti previsti dall'art. 610 c.p.c., in quanto destinati ad esplicare un effetto temporaneo senza alcun pregiudizio sui diritti delle parti, devono essere, di regola, adottati con la forma del decreto o tutt'al più dell'ordinanza, e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9745 del 10 maggio 2005
«In tema di esecuzione per consegna e rilascio, il sistema di liquidazione delle spese previste dall'art. 611 c.p.c. concerne esclusivamente le spese vive (esborsi) anticipate dall'istante, ma non anche i diritti di procuratore ed eventuali onorari...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9777 del 8 ottobre 1997
«Il creditore che agisce in executivis per consegna o rilascio, per il principio stabilito dall'art. 91 c.p.c. — di cui l'art. 611 c.p.c. costituisce applicazione — ha diritto al rimborso delle spese vive, con provvedimento autonomo del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1471 del 24 febbraio 1996
«Anche nella procedura esecutiva per consegna o rilascio — in cui il sistema di liquidazione delle spese previsto dall'art. 611 c.p.c. concerne esclusivamente le spese vive anticipate dall'istante e non anche le spese della rappresentanza tecnica,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5720 del 13 giugno 1994
«Il principio secondo cui la pronuncia sulle spese del giudizio compete esclusivamente al giudice della causa, il quale, ai sensi dell'art. 91 c.p.c., deve provvedervi anche d'ufficio con il provvedimento che chiude il processo avanti a sé — con la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15727 del 18 luglio 2011
«In materia di esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare, ogni volta il giudice dell'esecuzione, con l'ordinanza di cui all'art. 612 c.p.c., risolva contestazioni che non attengono alla determinazione delle modalità esecutive, bensì...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15176 del 10 ottobre 2003
«I provvedimenti di natura meramente ordinatoria, quali quelli del giudice dell'esecuzione emessi ex art. 613 c.p.c. e destinati a risolvere le difficoltà di ordine materiale insorte nel corso della esecuzione, non possono essere impugnati con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24260 del 30 novembre 2010
«Per stabilire quale sia il mezzo d'impugnazione appropriato avverso un provvedimento giurisdizionale occorre avere riguardo alla sua sostanza, e non alla sua forma. Ne consegue che il provvedimento, impropriamente definito "ordinanza", col quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8339 del 26 maggio 2003
«La parte che per ottenere l'esecuzione in proprio favore di una obbligazione di fare ha dovuto iniziare un processo di esecuzione ha diritto al rimborso, oltre che delle spese anticipate per far compiere le operazioni materiali di esecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3735 del 14 marzo 2001
«È inammissibile il reclamo al Tribunale della parte istante per il rimborso delle spese anticipate in una procedura esecutiva di obbligo di fare avverso il decreto del Pretore di liquidazione delle medesime perché la tutela dell'interessato è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6536 del 11 giugno 1993
«La continenza postula che tra le cause fra identici soggetti, pendenti contemporaneamente dinanzi a giudici diversi, esista non soltanto una differenza quantitativa di petitum ma anche identità di causa petendi. Tale identità non sussiste tra la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16369 del 14 luglio 2009
«In tema di esecuzione forzata, il provvedimento che chiude il procedimento esecutivo, pur non avendo efficacia di giudicato, stante la mancanza di contenuto decisorio, è tuttavia caratterizzato da una definitività insita nella chiusura di un...»