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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16591 del 23 agosto 2004
«I messi comunali, ai quali la legge consente che siano affidate le funzioni di notificazione di atti amministrativi (art. 201 cod. str., art. 10 legge n. 265 del 1999, nonché, per i ricorsi agli organi della giurisdizione amministrativa, art. 8...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7782 del 20 luglio 1999
«Con riguardo alla notifica di atti relativi ai procedimenti di competenza del giudice di pace, attività alla quale provvedono, ai sensi dell'art. 11 bis del decreto legge n. 571 del 1994, convertito in legge n. 673 del 1994, (anche) i messi di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16539 del 21 agosto 2004
«In tema di notificazioni di atti giudiziari ed alla stregua delle recenti sentenze della Corte costituzionale ai fini del decorrere degli effetti della notifica per il notificante, rileva il momento della consegna dell'atto all'ufficiale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11140 del 29 maggio 2015
«Ai fini della validità della notificazione o comunicazione tramite i servizi postali di atti giudiziari ed extragiudiziali in materia civile o commerciale a persona residente in altro Stato membro dell'Unione Europea, da eseguirsi mediante lettera...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 3261 del 18 febbraio 2015
«In tema di notificazioni a mezzo posta, il relativo servizio si basa su di un mandato "ex lege" tra colui che richiede la notificazione e l'ufficiale giudiziario che la esegue, eventualmente avvalendosi, quale ausiliario. dell'agente postale,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19563 del 17 settembre 2014
«In tema di notificazione a mezzo del servizio postale, costituendo la relata momento fondamentale del procedimento notificatorio, sia ai sensi del codice di rito che delle norme speciali del processo tributario, la mancata apposizione della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 15973 del 11 luglio 2014
«In tema di notificazione a mezzo del servizio postale, eseguita mediante consegna dell'atto a persona di famiglia che conviva, anche temporaneamente, con il destinatario, il rapporto di convivenza, almeno provvisorio, può essere presunto sulla...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 16289 del 31 luglio 2015
«In caso di notifica a mezzo del servizio postale, l'avviso di ricevimento prova, fino a querela di falso, la consegna al destinatario a condizione che l'atto sia stato consegnato presso il suo indirizzo e che il consegnatario abbia apposto la...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 15347 del 21 luglio 2015
«In tema di notificazione a mezzo posta, la riserva in via esclusiva prevista dall'art. 4, comma 5, del d.lgs. n. 261 del 1999, a favore del fornitore del servizio universale, volta a garantire l'attestazione fidefacente della puntualità e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19741 del 19 settembre 2014
«L'asserito difetto di "potestas iudicandi" dell'organo giurisdizionale, perché ritenuto istituito con norma tacciata di illegittimità costituzionale, non integra una questione di giurisdizione bensì, nel caso in cui trovi accoglimento la relativa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 260 del 10 gennaio 2001
«In forza del principio della prevalenza della sostanza sulla forma, l'ordinanza che abbia il contenuto decisorio di una sentenza va qualificata come tale anche quando proprio una siffatta qualificazione comporti la sussistenza del vizio di cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16045 del 21 dicembre 2000
«Il motivo di nullità della sentenza, costituito dal fatto che la decisione risulta pronunciata da un collegio giudicante diverso da quello dinanzi al quale si è svolta la discussione, è assimilabile a quello della mancata sottoscrizione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1816 del 4 marzo 1999
«L'inesistenza giuridica della sentenza può esser fatta valere, oltreché (ed in ogni tempo) attraverso il rimedio dell'“actio nullitatis”, anche mediante gli ordinari mezzi di impugnazione, con la conseguenza che, in tale ultima ipotesi (e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1965 del 26 febbraio 1994
«La giuridica inesistenza della sentenza, assimilabile nel trattamento al caso espressamente previsto dall'art. 161, secondo comma c.p.c., ricorre allorché il provvedimento manchi di quel minimo di elementi o di presupposti necessari per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15746 del 13 dicembre 2001
«Il provvedimento collegiale con cui la Corte d'appello decida sul gravame proposto, ai sensi dell'art. 17 della legge 4 maggio 1983, n. 184, nei confronti della sentenza del tribunale per i minorenni resa sull'opposizione avverso il provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8393 del 20 settembre 1996
«Il difetto di rappresentanza-difesa tecnica che colpisca la citazione introduttiva del giudizio, pur se comporta una nullità insanabile all'interno e nello sviluppo del processo (per la preclusione posta dall'art. 125, secondo comma, c.p.c.),...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12156 del 12 novembre 1992
«Nel caso di domanda di accertamento della inefficacia di un contratto preliminare l'omessa indicazione della relativa causa petendi ne rende assolutamente incerto l'oggetto, data la pluralità delle astratte possibili cause di inefficacia dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15498 del 11 agosto 2004
«In tema di vizi dell'atto di citazione, affinché ricorra la causa di nullità prevista dall'art. 164, primo comma, c.p.c., deve aversi totale mancanza della data dell'udienza di comparizione davanti al giudice istruttore, a cui è equiparabile...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28337 del 22 dicembre 2011
«A norma dell'art. 182 c.p.c., nel testo modificato dall'art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69 ed applicabile alla fattispecie "ratione temporis", il giudice è tenuto - ove rilevi un difetto di rappresentanza, di assistenza o di autorizzazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5032 del 29 aprile 1993
«Il verbale di conciliazione giudiziale, ancorché sottoscritto alla presenza del giudice che ha prestato la propria collaborazione all'accordo delle parti, ha natura negoziale e, in quanto tale, non può formare oggetto di esame diretto da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13202 del 20 giugno 2005
«In tema di rimessione della causa al collegio da parte del giudice istruttore, l'eventuale violazione degli artt. 187, 188 e 189 c.p.c. in tanto rileva in quanto si ripercuota sulla decisione della controversia e, quindi, si risolva in un vizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20557 del 13 ottobre 2015
«L'art. 830, comma 1, c.p.c., nel testo introdotto dall'art. 22 della l. n. 25 del 1994, impone alla corte di appello, nel caso di accoglimento dell'impugnazione per nullità del lodo per un vizio che incida soltanto su una parte di esso, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10599 del 7 maggio 2013
«In tema di arbitrato rituale, l'instaurazione del procedimento arbitrale dopo la scadenza del termine all'uopo fissato dalle parti integra un vizio di incompetenza degli arbitri, in quanto detta scadenza implica il venir meno del loro potere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21100 del 7 ottobre 2014
«La positiva verifica dei poteri degli arbitri postula l'identità tra le parti del giudizio e quelle che hanno stipulato il contratto e la clausola compromissoria, sicché l'accertamento della "legitimatio ad causam" di queste ultime coinvolge la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10729 del 8 maggio 2013
«Il difetto di "potestas indicandi" del collegio arbitrale, comportando un vizio insanabile del lodo, può essere rilevato di ufficio nel giudizio di impugnazione, indipendentemente dalla sua precedente deduzione nella fase arbitrale, soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6208 del 13 marzo 2013
«In tema di lodo arbitrale, l'accertamento della "legitimatio ad causam" delle parti coinvolge la stessa "potestas judicandi" degli arbitri, il cui difetto, comportando un vizio insanabile del lodo a norma dell'art. 829 cod. proc. civ. (nel testo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21215 del 8 ottobre 2014
«Qualora il lodo abbia pronunciato su una controversia in nessun modo riconducibile al compromesso o all'oggetto della clausola compromissoria viene meno la stessa investitura degli arbitri, sicché è configurabile il vizio di cui all'art. 829,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25258 del 8 novembre 2013
«Il mezzo di impugnazione del lodo arbitrale deve essere individuato in base alla natura dell'atto concretamente posto in essere dagli arbitri e non dell'arbitrato come previsto dalle parti, per cui, se è stato pronunciato un lodo irrituale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7319 del 10 luglio 1999
«La consulenza tecnica d'ufficio — che, normalmente, non è un mezzo di prova, ma uno strumento di valutazione, sotto il profilo tecnico-scientifico, di dati già acquisiti che non può essere utilizzato al fine di esonerare le parti dall'onus...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21412 del 5 ottobre 2006
«La consulenza tecnica d'ufficio ha la funzione di fornire all'attività valutativa del giudice l'apporto di cognizioni tecniche che egli non possiede, ma non è certo destinata ad esonerare le parti dalla prova dei fatti dalle stesse dedotti e posti...»