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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 396 del 16 gennaio 1991
«Il nuovo testo dell'art. 358 c.p., siccome sostituito dall'art. 18 L. 26 aprile 1990, n. 86, non dà del pubblico servizio una nozione sostanzialmente diversa da quella accolta con riguardo al testo previgente, secondo la quale esso va definito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35512 del 26 agosto 2013
«Commette il delitto di peculato il portalettere che, avendo la disponibilità per ragioni del suo servizio di pacchi contro assegni, si appropri dei relativi bollettini di spedizione e dei rispettivi importi, spettanti ai legittimi creditori.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12306 del 19 marzo 2008
«Integra la fattispecie incriminatrice del peculato continuato, e non quelle di truffa o di abuso d'ufficio, la condotta dell'ufficiale giudiziario che nel corso di una procedura di pignoramento versa su conti correnti bancari intestati a s,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39397 del 24 ottobre 2007
«È configurabile il reato di peculato nei confronti dell'impiegato di sportello di un istituto di credito che si appropri di una somma di danaro, ricevuta per conto dell'amministrazione finanziaria a titolo di pagamento di imposte.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36306 del 2 novembre 2006
«Integra gli estremi del peculato la appropriazione da parte dell'ufficiale giudiziario (o del messo di conciliazione, incaricato della notificazione di atti) delle somme relative alla tassa del 10% dovuta dai privati, ai sensi dell'art. 154, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14353 del 27 marzo 2003
«L'induzione, quale elemento materiale del reato di concussione, deve essere qualificata, ossia prodotta dal pubblico ufficiale con l'abuso della sua qualità o dei suoi poteri, sicché la successiva azione indebita sia l'effetto di siffatta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38164 del 24 ottobre 2011
«Integra il delitto di concussione, e non quello di millantato credito aggravato ex art. 61, n. 9, c.p., la condotta posta in essere da un ispettore di polizia municipale addetto ad una sezione di polizia giudiziaria presso una Procura della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36323 del 18 settembre 2009
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione in atti giudiziari rileva la natura dell'atto compiuto, nel senso che lo stesso deve essere funzionale ad un procedimento giudiziario e porsi quale strumento per arrecare un favore o un danno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13919 del 14 aprile 2005
«È configurabile il reato di corruzione in atti giudiziari nella condotta del giudice delegato ai fallimenti a carico del quale siano state accertate reiterate violazioni dei doveri nell'esecuzione della funzione giudiziaria, anche se non siano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36293 del 6 ottobre 2011
«Il sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente può avere ad oggetto anche il diritto di proprietà di titoli già pignorati in favore di terzi, restando riservato al merito l'aspetto del necessario bilanciamento fra l'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36095 del 17 settembre 2009
«In tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di cui all'art. 322-ter c.p., le somme di denaro costituenti oggetto del vincolo cautelare quale profitto del reato di corruzione non sono suscettibili di sostituzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24633 del 17 luglio 2006
«La previsione di cui all'art. 322 ter cod. pen — introducendo la confisca per equivalente nel caso in cui i beni costituenti il profitto o il prezzo del reato non siano aggredibili per qualsiasi ragione — prevede che la confisca possa riguardare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8989 del 2 marzo 2015
«In tema di millantato credito, poiché il delitto si perfeziona alternativamente con l'accettazione della promessa ovvero con la dazione e ricezione dell'utilità, il tentativo è configurabile solo qualora la millanteria del soggetto agente non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8994 del 2 marzo 2015
«I reati di millantato credito e di truffa possono concorrere - stante la diversità dell'oggetto della tutela penale, consistente, per il primo delitto, nel prestigio della P.A. e, per il secondo, nel patrimonio - qualora allo specifico raggiro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9909 del 27 settembre 1995
«Rivestono la qualifica di pubblico ufficiale i soggetti che esplicano funzioni pubbliche amministrative, ivi comprese quelle svolte nell'ambito di un organo collegiale di natura consultiva. (Fattispecie in tema di millantato credito presso i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22928 del 27 maggio 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di calunnia, la falsa accusa può anche realizzarsi tacendo artatamente alcuni elementi della fattispecie, così da fornire una rappresentazione del fatto fuori del suo contesto e far apparire quindi come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26110 del 18 giugno 2003
«Risponde del reato di calunnia, e non di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, colui il quale dichiari falsamente al pubblico ufficiale lo smarrimento di un assegno, atteso che, in questo modo, accusa implicitamente il portatore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22636 del 1 giugno 2001
«Premesso che nel delitto di calunnia l'incolpazione del soggetto può essere anche di tipo indiretto, può cioè riguardare una persona che, pur non espressamente indicata, sia tuttavia individuabile in modo implicito ma inequivoco, sussiste il reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2417 del 20 gennaio 2010
«In tema di calunnia, la scriminante della legittima difesa non è invocabile quando la falsa denuncia di smarrimento di titoli di credito sia avvenuta per la paventata necessità di non subire gli effetti negativi di un'azione delittuosa (nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 757 del 16 gennaio 2007
«È configurabile il delitto di calunnia nella condotta di chi incolpi taluno di avere indebitamente posto all'incasso un assegno o una cambiale in spregio del patto di non farne tale uso, qualora l'accusa non risulti corrispondente alla realtà, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 891 del 5 febbraio 1997
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'esimente putativa dell'esercizio del diritto di cronaca presuppone che le notizie pubblicate siano vere (oltre che di interesse pubblico ed esposte con correttezza) o che, se non vere, almeno siano state...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10130 del 11 agosto 1999
«Poiché i delitti di falso in scrittura privata tutelano, non solo la fiducia e la sicurezza nella circolazione dei titoli, ma anche gli specifici interessi patrimoniali che gli stessi incorporano, sono ad essi applicabili le circostanze -...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9209 del 13 settembre 1988
«L'aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio è configurabile anche quando il pubblico ufficiale abbia agito fuori dell'ambito delle sue funzioni,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25870 del 25 luglio 2006
«Sussiste l'attenuante del danno di speciale tenuità nel caso di furto di tessera bancomat, atteso che la carta plastificata, se il ladro non ne conosce il codice e non può usarla, non ha alcun valore in sé e la sua sottrazione cagiona l'unico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33093 del 13 settembre 2005
«Sussistono i presupposti per l'applicabilità dell'attenuante del danno di speciale tenuità (art. 62, comma primo, n. 4) nell'ipotesi di furto di una carta telefonica Sim, la quale ha un costo modesto (20 o 25 euro) e un credito telefonico che, ove...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15915 del 16 aprile 2015
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 388, comma sesto, cod. pen., che sanziona la condotta del debitore il quale, invitato dall'ufficiale giudiziario a indicare le cose o i crediti pignorabili, omette di rispondere nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51218 del 10 dicembre 2014
«Ai fini della configurabilità del reato di mancata esecuzione dolosa di provvedimento del giudice (art. 388 c.p.), è necessario e sufficiente che vi sia stata una richiesta di adempimento (o una messa in mora), anche informale, purché si tratti di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 31192 del 16 luglio 2014
«Tra i provvedimenti del giudice civile che prescrivono misure cautelari, la cui inosservanza è penalmente sanzionata dall'art. 388, comma secondo, c.p., rientrano anche i provvedimenti di urgenza emessi a norma dell'art. 700 c.p., purché attinenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50097 del 12 dicembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, primo comma, cod. pen., l'ingiunzione ad adempiere, che costituisce condizione di punibilità del reato, può consistere anche in una richiesta di adempimento informale o addirittura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44936 del 7 dicembre 2005
«Il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, di cui all'art. 388, comma primo, c.p., è a consumazione istantanea e si perfeziona nel momento in cui il debitore non ottempera alla ingiunzione di adempiere, in quanto il...»