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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1265 del 18 gennaio 2007
«Sussiste la qualità di persona incaricata di pubblico servizio in capo al tecnico di laboratorio dell'ANAS, quando l'attività sia espletata per conto della stazione appaltante nell'ambito di procedimenti amministrativi relativi all'appalto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38877 del 23 novembre 2006
«Il cosiddetto «ausiliario del traffico» non riveste, per tale sola qualifica, la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio, in quanto la sua attività è circoscritta dall'art. 17, comma 132, Legge 15 maggio 1997 n. 127,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14625 del 27 aprile 2006
«Al conducente di un mezzo di pubblico trasporto deve attribuirsi la qualifica di persona incaricata di un pubblico servizio, perché svolge un'attività non soltanto di natura materiale, in quanto egli non si limita alla semplice guida del mezzo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24412 del 28 giugno 2005
«Va attribuita la qualifica di incaricato di un pubblico servizio al responsabile del magazzino del deposito provinciale del Monopolio di Stato, poiché svolge un'attività accessoria alla pubblica funzione dallo stesso esercitata, che non si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23465 del 22 giugno 2005
«La qualità di incaricato di pubblico servizio del dipendente di Trenitalia S.p.A. va accertata, da parte del giudice di merito, esclusivamente sulla base della disciplina della attività oggettivamente considerata ed indipendentemente dal fatto che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24075 del 30 maggio 2003
«All'operatore obitoriale deve essere riconosciuta la qualità di incaricato di pubblico servizio, in quanto, seppur privo di poteri autoritativi, svolge un'attività regolata da norme di diritto pubblico, non limitata a semplici mansioni d'ordine o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17902 del 15 aprile 2003
«L'amministratore dell'Ente Fiera di Vicenza, quale incaricato di pubblico servizio, risponde di concussione se si avvale della propria qualità e poteri ordinamentali per indurre il privato ad accogliere la pretesa di versamento di una tangente del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17914 del 15 aprile 2003
«Non è qualificabile come incaricato di pubblico servizio il portiere di un ospedale, il quale svolge funzioni di mera guardiania, custodia e pulizia dei locali, senza fornire un contributo concreto alle finalità del servizio pubblico. (In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42817 del 18 dicembre 2002
«La guardia particolare giurata che conduce un furgone portavalori, quando svolge attività di vigilanza e custodia di beni mobili di proprietà dell'Ente Poste, che ancorché trasformato in società per azioni esplica servizi pubblici, ha la qualifica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12722 del 3 dicembre 1998
«Attesa la natura meramente materiale della prestazione fornita dal conducente di un'autovettura in servizio di piazza (taxi), deve escludersi che al soggetto in questione possa attribuirsi la qualifica di incaricato di pubblico servizio.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9880 del 17 settembre 1998
«L'addetto a un servizio di riscossione del pedaggio per la sosta di autovetture in un parcheggio automatizzato di una azienda comunale (A.T.M.), svolgendo semplici mansioni d'ordine, implicanti elementari nozioni tecniche e interamente predefinite...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 263 del 16 gennaio 1995
«Il custode di beni di cui sia certa la titolarità e l'appartenenza allo Stato in attesa che l'amministrazione provveda ad una loro destinazione d'uso è, alla stregua dell'art. 358 c.p., come «novellato» dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4639 del 21 aprile 1994
«Poiché la Costituzione (art. 35) considera la formazione professionale dei lavoratori fra i compiti essenziali della Repubblica — si tratta di un'attività che lo Stato persegue direttamente o a mezzo di istituti, pubblici o privati — ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1931 del 17 febbraio 1994
«Poiché l'istituzione degli spacci operanti presso le caserme della polizia di Stato è uno dei compiti di benessere attribuiti dalla legge al Fondo di assistenza per il personale della pubblica sicurezza, l'esercizio di essi è, sotto ogni assetto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3224 del 21 marzo 1992
«Alla guardia particolare giurata, nella specie adibita alla vigilanza all'ingresso di un pubblico ente ospedaliero, deve attribuirsi, in virtù del disposto dell'art. 358 c.p., sostituito dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, la qualità non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16277 del 17 aprile 2015
«La falsa denuncia che integra l'elemento oggettivo del reato di cui all'art. 367 cod. pen. può essere formulata con qualunque atto idoneo a provocare investigazioni, anche in assenza di una iniziativa spontanea del denunciante. (Fattispecie in cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45067 del 30 ottobre 2014
«Il delitto di simulazione di reato può essere scriminato dalla ritrattazione solo se questa si verifica nel medesimo contesto (inteso in termini di continuità e di durata) della denuncia, in quanto solo la resipiscenza realizzata in un "continuum"...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32006 del 28 settembre 2006
«La circostanza aggravante di aver adoperato sevizie o di aver agito con crudeltà verso la persona ricorre quando le modalità della condotta esecutiva di un delitto rendono evidente la volontà di infliggere alla vittima un patimento ulteriore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19966 del 9 maggio 2013
«Per la configurabilità dell'aggravante di aver adoperato sevizie e di aver agito con crudeltà è necessario che il reo agisca con la coscienza e volontà di infliggere alla vittima sofferenze aggiuntive rispetto al normale processo di causazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28110 del 13 luglio 2012
«L'esimente dell'esercizio del diritto non può trovare applicazione quando il diritto è dubbio o oggetto di una controversia giuridica non ancora definita in sede amministrativa o giurisdizionale. (Fattispecie in cui è stata esclusa l'esimente in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10964 del 8 marzo 2013
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'imputato che invochi il diritto di cronaca ha l'onere di provare la verità della notizia riportata, che non può soddisfare facendo riferimento ad una fonte anonima, confidenziale o non controllabile. (La...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6064 del 11 febbraio 2009
«Non è applicabile la causa di giustificazione dell'adempimento di un dovere nel caso in cui il militare abbia agito in esecuzione di un ordine, impartitogli dal superiore gerarchico, avente ad oggetto la commissione di un reato, in quanto, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4194 del 4 aprile 1987
«Per l'applicazione della scriminante dell'art. 51 c.p., è necessario che l'ordine sia legittimo, ossia promanante dalla autorità competente, che sia stato dato nella forma prescritta e che, infine, il suo contenuto rientri nell'esplicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30285 del 29 luglio 2011
«La circostanza aggravante di avere adoperato sevizie e di avere agito con crudeltà verso le persone ricorre quando le modalità della condotta rendono obiettivamente evidente la volontà di infliggere alla vittima sofferenze che esulano dal normale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16473 del 12 maggio 2006
«Sussiste l'aggravante dell'aver agito con crudeltà e sevizie nella condotta di chi infierisce lungamente e rabbiosamente sulla vittima fino a massacrarla, con una condotta che eccede i limiti della normalità causale, essendo irrilevante che la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3748 del 25 marzo 1998
«La circostanza aggravante consistente nell'avere agito con crudeltà è compatibile con il vizio parziale di mente, a meno che la condotta inumana e crudele sia stata l'effetto della malattia, e cioè una manifestazione patologica del vizio di mente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9544 del 11 settembre 1995
«Per la configurabilità della circostanza aggravante prevista dall'art. 61 n. 4 c.p. (l'aver adoperato sevizie e l'aver agito con crudeltà verso le persone), è necessario che emerga l'aspetto morale della crudeltà. Essa infatti ricorre non solo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5966 del 10 febbraio 2015
«Non è configurabile l'aggravante dell'abuso di poteri e violazione di doveri pubblici, quando la condotta posta in essere dall'imputato, pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, esula da qualsiasi dimensione di servizio, e la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20039 del 20 maggio 2011
«La circostanza aggravante dell'essere il fatto commesso con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio è configurabile nel caso di reato ascrivibile a un dipendente dell'amministrazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13435 del 12 ottobre 1989
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 61, n. 9 c.p. relativa all'abuso di poteri e alla violazione di doveri pubblici, prescinde dal nesso strettamente funzionale tra il fatto delittuoso e pubblico servizio e ricorre ogni qualvolta...»