-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10136 del 25 settembre 1998
«...ingiusto, i quali devono essere specificamente voluti dallo stesso agente e debbono essere posti in essere in rapporto di diretta, ancorché non esclusiva, derivazione dalla violazione di norme ovvero dalla violazione del divieto di astensione.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1195 del 7 maggio 1998
«Ai fini della configurabilità del delitto di violenza privata, il requisito della violenza si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l'offeso della libertà di determinazione e di azione, ben potendo trattarsi di violenza...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1405 del 5 febbraio 1998
«...prescinde dall'accertamento che sia stato arrecato un effettivo disturbo alle persone, essendo diretta unicamente a stabilire i limiti della rumorosità delle sorgenti sonore, oltre i quali deve ritenersi sussistente l'inquinamento acustico.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2793 del 19 giugno 1998
«...ata. La manifesta infondatezza, in specie, deve riguardare il difetto delle condizioni di legge, intese, in senso restrittivo, come requisiti non implicanti una valutazione discrezionale, ma direttamente imposti dalla norma. Dunque, la ratio...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4707 del 21 aprile 1998
«In tema di abuso d'ufficio, l'ingiustizia del vantaggio deve essere valutata con riferimento alla situazione esistente all'epoca della condotta, conformemente alla ratio della norma che è diretta ad assicurare la retta applicazione della legge al...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6563 del 4 giugno 1998
«Per la consumazione del reato di abuso d'ufficio nella formulazione dell'art. 323 c.p. introdotta dalla L. 16 luglio 1997, n. 234, nel caso in cui il risultato dell'azione delittuosa consista nel cagionare ad altri un danno ingiusto, non basta che...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12444 del 2 novembre 1999
«In tema di «estorsione contrattuale» la minaccia di far valere un diritto assume il connotato dell'illiceità soltanto quando è diretta ad ottenere un profitto ingiusto, e dunque non una qualsiasi controprestazione ma un risultato iniquo, perché...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13281 del 17 novembre 1999
«In tema di cognizione del giudice di appello, nella locuzione «punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi preposti» di cui all'art. 597 primo comma, c.p.p. debbono ricomprendersi non solo i «punti della decisione» in senso stretto, e...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3196 del 26 novembre 1999
«Il giudice di appello, qualora ritenga di non potere accogliere l'accordo proposto dalle parti ex art. 599 c.p.p. non può pronunciare direttamente sentenza, decidendo la causa nel merito, con la conferma della decisione di primo grado, perché...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3298 del 12 marzo 1999
«In tema di estorsione, ai fini della configurabilità del reato sono indifferenti la forma o il modo della minaccia, potendo questa essere manifesta o implicita, palese o larvata, diretta o indiretta, reale o figurata, orale o scritta, determinata...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3467 del 3 dicembre 1999
«...ordine prescinde per il suo carattere obbligatorio “ex lege” dalla volontà espressa dalle parti nell'accordo sulla pena — può emettere direttamente tale statuizione senza che sia necessario il rinvio al giudice di merito ex art. 620 lett. l).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 402 del 14 gennaio 1999
«Tuttavia, tale deposizione testimoniale — in quanto diretta a introdurre nel processo i risultati delle intercettazioni in una maniera difforme da quella desumibile dalla disciplina di cui al capo IV del titolo III del codice di procedura penale,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1002 del 8 maggio 2000
«...quali tali dichiarazioni possono costituire semplicemente spunto per ulteriori indagini. Infatti, sia pure indirettamente, l'utilizzazione di dette dichiarazioni si risolverebbe, comunque, in un possibile nocumento nei confronti di chi le ha rese.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10448 del 4 ottobre 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di abuso d'ufficio non basta, trattandosi di ingiusto vantaggio patrimoniale, che questo sia la conseguenza naturale della condotta posta in essere dall'agente per un fine diverso, essendo invece...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1173 del 2 maggio 2000
«Ed invero, lo stesso pubblico ufficiale ricevente può attestare validamente l'identità del proponente per sua diretta conoscenza ovvero dichiarando di avere altrimenti proceduto alla identificazione (ad esempio a mezzo testi), purché provveda a...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2989 del 10 marzo 2000
«... In tal caso si verte in ipotesi di responsabilità personale diretta, non oggettiva, ed incombe sul custode l'onere della prova degli eventuali caso fortuito o forza maggiore, quali cause impeditive dell'esercizio del dovere di vigilanza e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 321 del 28 febbraio 2000
«Non è configurabile il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c.p.) quando il sequestro e il profitto siano direttamente ricollegabili a una causa preesistente, ancorché illecita, come nel caso di rapimento e di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4057 del 30 marzo 2000
«Nell'ipotesi in cui venga sottratta una cosa mobile alla presenza del possessore e subito dopo che questi abbia subito un tentativo di estorsione e percosse, l'estremo della minaccia come modalità dell'azione della sottrazione ed elemento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4615 del 24 luglio 2000
«Atteso il disposto di cui all'art. 123, comma 1, c.p.p., secondo cui le impugnazioni, le dichiarazioni e le richieste dei detenuti o internati «hanno efficacia come se fossero ricevute direttamente dall'autorità giudiziaria», deve ritenersi che il...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8107 del 7 luglio 2000
«...il profitto propostosi dall'agente sia strettamente patrimoniale e direttamente realizzabile con l'invasione e può consistere anche nell'intento di un uso strumentale della stessa al conseguimento di scopi di particolare valore morale e sociale.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8745 del 2 agosto 2000
«...nell'ambito dell'università stessa; ha rilevato la Corte come la volontà dell'agente fosse diretta a garantire il funzionamento dell'ente, mentre le assunzioni non rivestivano la diretta finalità di procurare ad altri un ingiusto vantaggio).»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11638 del 23 marzo 2001
«In tema di sequestro di persona, la norma incriminatrice sanziona qualsiasi condotta che produca l'effetto di escludere o limitare la libertà di movimento della persona offesa, anche se tale evento costrittivo sia solo indirettamente voluto. Ne...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15574 del 13 aprile 2001
«...e regolamenti, posto che, in tale caso, la condotta è direttamente repressa dall'art. 106 del R.D. 3 marzo 1934, n. 383, che, al terzo comma, punisce — con sanzione amministrativa — la violazione dei precetti contenuti nei provvedimenti predetti.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23800 del 7 giugno 2001
«...di durevolezza), oppure di trarre comunque un diverso profitto, che non va inteso come dato strettamente patrimoniale e direttamente conseguente all'invasione, ma può consistere anche in un uso strumentale del bene per conseguire altre utilità.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6272 del 27 giugno 2001
«Il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, allorquando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, va ravvisato essenzialmente nel diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza nella sfera...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22391 del 21 maggio 2002
«Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell'imputato e non devono necessariamente trovare riscontro in altri elementi esterni, qualora siano: a) gravi, cioè...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6493 del 18 febbraio 2002
«È inammissibile il ricorso straordinario proposto per la correzione di un errore di fatto contenuto in una sentenza depositata prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, in quanto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11413 del 11 marzo 2003
«Per la configurazione del reato di abuso di ufficio nella formulazione dell'art. 323 c.p. introdotta dalla L. 16 luglio 1997, n. 234, nel caso in cui il risultato dell'azione delittuosa consista nel cagionare un danno ingiusto, è indispensabile...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12372 del 17 marzo 2003
«Ne consegue che non è sufficiente ad integrare il reato di cui all'art. 660 ter, comma 3, c.p. il mero utilizzo della rete Internet — essendo comunque necessario che l'offerta sia diretta ad un numero indeterminato di persone in quanto ove...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18845 del 18 aprile 2003
«Alla luce della prassi instaurata dai vertici dell'associazione mafiosa e diretta, nell'ambito di un progetto strategico di tipo stragistico, a garantire un livello deliberativo e informativo “protetto” in relazione alla programmazione di delitti...»