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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 424 del 5 febbraio 1975
«L'atto al quale l'art. 2283 c.c. dichiara applicabili le norme sulla divisione dei beni comuni non è l'atto di scioglimento della società bensì quello con cui, verificatosi per qualsiasi causa lo scioglimento del rapporto sociale e compiuta la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5111 del 22 maggio 1998
«L'art. 2233 c.c., nello stabilire che la liquidazione del compenso spettante al professionista, in difetto di espressa pattuizione tra le parti, debba essere eseguita a termini di tariffa e, quando questa manchi (o non sia vincolante: cosiddetta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 247 del 9 gennaio 2001
«Quando un contratto d'opera professionale concluso da un ingegnere con un comune prevede l'alternativa tra il pagamento del compenso secondo tariffa ovvero la prestazione gratuita dell'attività professionale in caso di mancato finanziamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3401 del 11 aprile 1996
«Nella disciplina delle professioni intellettuali, poiché il contratto costituisce la fonte principale per la determinazione del compenso, mentre la relativa tariffa rappresenta una fonte sussidiaria e suppletiva alla quale è dato ricorrere, ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6224 del 29 aprile 2002
«Il credito del professionista per il compenso spettantegli in ragione dell'attività svolta nell'esecuzione di un contratto d'opera ex artt. 2230 e ss. c.c. è di valuta, e non si trasforma in credito di valore neppure per effetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 919 del 3 febbraio 1999
«Ai fini della surroga ex art. 1916 c.c., l'assicuratore può adempiere all'onere di provare la sua qualità di assicuratore ed il danno risarcito con la produzione della quietanza, se essa contiene la prova del contratto d'assicurazione e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20544 del 24 settembre 2009
«Nelle società di persone a tempo indeterminato, la dichiarazione di recesso del socio è un negozio giuridico unilaterale recettizio, che produce i suoi effetti nel momento in cui viene portato a conoscenza della società, a differenza del caso in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2438 del 30 gennaio 2009
«Nella società personale contratta per un tempo determinato, il recesso di uno dei soci, che non venga esercitato nè per giusta causa, nè nei casi previsti dal contratto sociale, comporta la modificazione del medesimo contratto e, pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1602 del 14 febbraio 2000
«In tema di rapporti societari, l'indagine in tema di giusta causa di recesso (art. 2285 c.c.) va necessariamente ricondotta (così come per i rapporti di lavoro, di mandato, di apertura di credito, e per tutti quelli cui la legge attribuisca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14360 del 21 dicembre 1999
«In ipotesi di recesso da società semplice (e connessa cessione della quota sociale da parte del socio uscente ai soci restanti), salvo che ciò non sia esplicitamente convenuto in sede pattizia, non può ritenersi connaturale alla prestazione dovuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 694 del 18 gennaio 2001
«Il principio secondo il quale i rimedi generali dettati in tema di inadempimento contrattuale (risoluzione del contratto, exceptio inadimpleti contractus ecc.) non sono utilizzabili nel diverso ambito dei contratti societari (per essere questi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12628 del 7 dicembre 1995
«Per il socio di una società in nome collettivo il pagamento pro quota delle rate di un mutuo contratto da quest'ultima è oggetto di una obbligazione che discende direttamente dallo status di partecipante all'organismo societario, che, se gli dà...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12487 del 4 dicembre 1995
«Nelle società di persone, le norme sull'esclusione del socio «per gravi inadempienze», di cui agli artt. 2286 e 2287 c.c., hanno carattere speciale e sostituiscono quelle generali sulla risoluzione per inadempimento dei contratti con prestazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6200 del 1 giugno 1991
«L'ipotesi di esclusione dalla società prevista dal secondo comma dell'art. 2286 c.c., per la sopravvenuta inidoneità del socio che ha conferito la propria opera a svolgerla, presuppone la presenza di cause oggettive che precludano in via...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21520 del 12 novembre 2004
«Coloro i quali contraggono obbligazioni in nome di una costituenda società di capitali assumono, in forza dell'art. 2331 c.c., responsabilità personale e diretta, la quale permane, salvo patto contrario, anche quando la società abbia conseguito la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4569 del 15 aprile 1992
«Il contratto costitutivo di società in nome collettivo, che non abbia per oggetto il conferimento di beni immobili, può essere concluso anche oralmente, essendo il documento scritto richiesto solo in funzione dell'eventuale iscrizione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1550 del 13 febbraio 1998
«A norma dell'art. 2298, primo comma c.c. l'amministratore della società in nome collettivo può compiere tutti gli atti che si pongono come mezzo al fine per il raggiungimento dello scopo sociale e, quindi, in primo luogo quei negozi che attuano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10427 del 18 luglio 2002
«Le società di persone, (nella specie, società in accomandita semplice) costituiscono, pur non avendo personalità giuridica, ma soltanto autonomia patrimoniale, un autonomo soggetto di diritto, che può essere centro di interessi e d'imputazione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1906 del 16 febbraio 1993
«La partecipazione di una società di capitali, in qualità di accomandante, ad una società in accomandita semplice, comportando la violazione di norme inderogabili (concernenti l'amministrazione ed i bilanci della società di capitali) è nulla per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11973 del 17 maggio 2010
«Nelle società in accomandita semplice il potere di rappresentanza spetta al socio accomandatario, mentre l'accomandante non può trattare o concludere affari in nome della società, se non in forza di procura speciale relativa, volta a volta, alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9454 del 10 agosto 1992
«Con riguardo alla società in accomandita semplice la mancanza dell'autorizzazione del socio accomandante prevista nell'atto costitutivo per il compimento di determinati atti da parte del socio accomandatario amministratore e, più in generale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20893 del 31 luglio 2008
«In tema di cessione di quote di società, la successione nella titolarità della partecipazione si perfeziona, in base al principio consensualistico, alla data della stipulazione del contratto, sulla cui valididtà ed efficacia inter partes...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2059 del 23 febbraio 2000
«In tema di cessione di quote di una società di persone (nella specie, sas) il cui oggetto sociale risulti l'esercizio di un'attività commerciale (nella specie, bar tabaccheria), allorché l'acquisto delle quote sia chiaramente finalizzato, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5472 del 4 giugno 1998
«La clausola statutaria di una società di capitali che preveda la proroga tacita della società se, entro un determinato termine prima della scadenza stabilita, un socio non abbia dato disdetta agli altri soci, deve ritenersi contra legem , perché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6764 del 2 luglio 1990
«Il mandato senza rappresentanza, sottostante ad una interposizione reale ovvero ad un negozio fiduciario, aventi per oggetto la costituzione di una società di capitali, non deve risultare da atto scritto, atteso che, una volta stipulato (tra il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7 del 2 gennaio 1995
«Il principio posto per le società di capitali dall'art. 2332 cod. civ. secondo cui le cause di nullità del contratto di società si convertono in cause di scioglimento con conseguente efficacia degli atti compiuti in nome della società dopo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5735 del 14 maggio 1992
«In tema di nullità del contratto sociale, l'ultimo comma dell'art. 2332 c.c. - in base al quale la nullità stessa non può essere dichiarata quando sia stata eliminata per effetto di una modificazione dell'atto costitutivo iscritta nel registro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25005 del 24 novembre 2006
«Il socio di società per azioni è legittimato ad agire per la dichiarazione di nullità del contratto di sottoscrizione di azioni di nuova emissione, stipulato dalla società con i sottoscrittori delle stesse, ove deduca la violazione dell'art. 2342,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17696 del 4 agosto 2006
«In tema di «gruppi» di società collegate tra loro in senso economico e dirigenziale (ma non anche sotto il profilo giuridico), la validità di atti compiuti dall'organo amministrativo di una di esse in favore di altra ad essa collegata è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9100 del 6 giugno 2003
«In tema di società di capitali, la deliberazione che implichi un mutamento sostanziale dell'oggetto sociale non richiede la forma dell'assemblea straordinaria, atteso che, come si evince dal collegamento dell'art. 2365 c.c. che riserva...»