-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5851 del 18 maggio 1998
«...e cioè il regolare ed ordinato andamento dell'attività della pubblica amministrazione. (Fattispecie relativa al caso in cui un pubblico dipendente si era allontanato dal luogo di lavoro più volte, per alcune ore e senza autorizzazione alcuna).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1831 del 16 febbraio 2000
«In tema di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, integra il reato di cui all'art. 340 c.p., e non quello di ragion fattasi di cui all'art. 392 c.p., la condotta di chi, adducendo un preteso diritto,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1895 del 27 febbraio 1997
«...pubblico essenziale dell'amministrazione della giustizia — ad integrare gli estremi di alcuni reati ed in particolare di quello previsto dall'art. 340 c.p. (interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11487 del 15 dicembre 1997
«...corruttibilità dei pubblici funzionari, dal momento che la conferma di tale pregiudizio, attraverso la conoscenza diretta di almeno un episodio di corruzione, è idonea a produrre una lesione ulteriore del prestigio della pubblica amministrazione.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2645 del 1 marzo 2000
«...apparire come persona “avvicinabile”, cioè “sensibile” a favorire interessi privati in danno degli interessi pubblici di imparzialità, di economicità e di buon andamento degli uffici, cui deve ispirarsi l'azione della pubblica amministrazione.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10581 del 3 novembre 1992
«...vada alla ricerca della persona alla quale offrire la sua illecita ingerenza, giacché oggetto specifico della tutela penale è il prestigio della pubblica amministrazione, che è comunque leso per il mercanteggiamento della pretesa influenza.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1264 del 27 ottobre 1970
«L'oggettività giuridica del delitto di millantato credito si identifica con la lesione del prestigio e del decoro della pubblica amministrazione, e il danno patrimoniale subìto dal privato non acquista rilievo rispetto alla norma incriminatrice;...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49579 del 31 dicembre 2003
«...un pubblico ufficiale, di per sè lesiva del prestigio della pubblica amministrazione, trovava la sua giustificazione in una specifica attività truffaldina svolta degli imputati, attività non prevista tra gli elementi tipizzati dall'art. 346 c.p.).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15118 del 31 marzo 2003
«Il reato di millantato credito si differenzia da quello di truffa sia perché oggetto della tutela penale è il prestigio della pubblica amministrazione (mentre per la truffa è il patrimonio), sia per la particolarità del raggiro, caratterizzato da...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 470 del 19 gennaio 1987
«I delitti di truffa e millantato credito si distinguono per la diversità dell'oggetto della tutela penale, che è il patrimonio, nella truffa, e il prestigio della pubblica amministrazione, nel delitto di cui all'art. 346 c.p. Pertanto le due...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9348 del 5 settembre 1995
«...funzioni) è necessario che le pubbliche funzioni vengano svolte — senza legittima investitura e per fini esclusivamente propri e in contrasto con quelli della pubblica amministrazione — da persona che non può esercitarle in modo assoluto.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10733 del 21 settembre 1999
«Sussiste il reato di violazione della pubblica custodia di cose (art. 351 c.p.) e non quello di peculato (art. 314 c.p.) qualora vi sia contestualità cronologica tra appropriazione (solo temporanea) e sottrazione o deterioramento o distruzione di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8408 del 6 giugno 1990
«Infatti, la norma di cui all'art. 351 citato è inapplicabile innanzitutto perché, ricevendo le armi, la pubblica amministrazione acquista la loro proprietà, per cui la sua posizione non è quella di un soggetto obbligato soltanto alla custodia di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1207 del 6 febbraio 1985
«Oggetto della tutela predisposta dall'art. 348 c.p. è costituito dall'interesse generale, riferito alla pubblica amministrazione, che determinate professioni, richiedenti particolari requisiti di probità e competenza tecnica, vengano esercitate...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2600 del 26 gennaio 2004
«Nel delitto di violazione di sigilli, di cui all'art. 349 c.p., la finalità di assicurare la conservazione della cosa ricomprende anche la interdizione all'uso, atteso che oggetto giuridico del reato è la tutela della intangibilità della cosa che...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7961 del 24 agosto 1993
«...sanzione penale il mancato rispetto dello stato di custodia, nel quale vengano a trovarsi determinate cose, mobili od immobili, per effetto della manifestazione di volontà della pubblica amministrazione caratterizzata dall'apposizione dei sigilli.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9394 del 4 settembre 1992
«...nell'espletamento di uno specifico atto di autotutela della pubblica amministrazione, emesso al fine di garantire la possibilità di esecuzione di ulteriori provvedimenti rientranti nella propria competenza e riguardanti la tutela del territorio).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 926 del 24 gennaio 1989
«Il reato di violazione dei sigilli sussiste fino a quando la pubblica amministrazione non dimostra, ordinando la rimozione degli appositi sigilli, che è venuto meno il vincolo gravante sulla cosa e ciò indipendentemente dal fatto che l'apposizione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11079 del 28 settembre 1999
«Tale finalità ricorre anche quando, per qualsiasi causa, il rapporto tra privato e pubblica amministrazione abbia avuto esecuzione di fatto per invalidità o inefficacia della fonte negoziale (come, per esempio, nei casi di violazione delle norme...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11326 del 10 novembre 1994
«...di un contratto di appalto (art. 1655 c.c.); l'art. 356 c.p., infatti, punisce tutte le frodi in danno della pubblica amministrazione, quali che siano gli schemi contrattuali in forza dei quali i fornitori sono tenuti a particolari prestazioni.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10556 del 9 novembre 1982
«...la nullità o l'inesistenza del contratto medesimo, solo quando sia espressamente sancita. Tale sanzione non è prevista dalle norme che regolano l'attività della pubblica amministrazione nella stipulazione dei contratti di somministrazione.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9555 del 12 novembre 1983
«Il reato di frode in pubbliche forniture si consuma al momento della fraudolenta esecuzione del contratto e cioè alla data dei verbali di ultimazione delle opere, a meno che la pubblica amministrazione, nel corso dell'esecuzione di esse, non abbia...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36567 del 10 ottobre 2001
«...essa sia, mancando appunto, in tal caso, quella situazione di apparenza ingannatoria caratteristica della frode e dalla quale deriva la compromissione dell'interesse della pubblica amministrazione ad un leale soddisfacimento delle sue esigenze.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7877 del 9 luglio 1992
«Tuttavia una condotta riferita a una qualità pubblica o alla titolarità di poteri risalenti nel tempo e non più attuali si configura priva della portata offensiva degli attributi di legalità, di imparzialità e di buon andamento della pubblica...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 30 marzo 1999
«...con l'ipotesi di cui al secondo comma di cui all'art. 322 c.p. che si sostanzia in una fattispecie di reato in cui il soggetto attivo, ancorché appartenente alla pubblica amministrazione, opera in posizione analoga a quella del privato.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3412 del 25 gennaio 2011
«...o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità (art. 340 c.p.), il bene giuridico protetto va ravvisato, rispettivamente, nella pubblica incolumità e nel regolare ed ordinato andamento dell'attività della pubblica amministrazione.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7266 del 19 giugno 1998
«...di persone; la sua obiettività giuridica è perciò diversa da quella del reato di perdita colposa di aeromobile, previsto dall'art. 106 c.p.m.p., consistente nel danno per l'amministrazione militare a seguito di violazione di doveri funzionali.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1367 del 26 novembre 1996
«In tema di commercio di sostanze alimentari nocive, il rapporto fra gli artt. 444 e 452 c.p. e il decreto del Ministro della Sanità 9 dicembre 1993, che fissa il limite massimo di mercurio tollerabile nei prodotti ittici, va risolto alla luce del...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4033 del 29 aprile 1985
«Nel delitto di cui all'art. 496 c.p. (come anche in quello previsto dall'art. 495 c.p.) l'inganno è rivolto alla pubblica amministrazione e consiste in false risposte (o attestazioni) su qualità personali giuridicamente rilevanti. Si ha invece il...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9725 del 12 ottobre 1992
«Il delitto di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando ed a reati contro la fede pubblica può dare luogo a risarcimento del danno, poiché l'ordine pubblico, tutelato dall'art. 416 c.p., non va inteso in senso riduttivo e cioè...»