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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 51083 del 18 dicembre 2013
«In tema di procedimento di sorveglianza, qualora dopo la presentazione da parte del condannato dell'istanza di accesso ad una misura alternativa alla detenzione, sopraggiungano altre istanze volte ad incidere sulla medesima misura o comunque siano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 636 del 23 marzo 1994
«Pur non potendosi parlare di formazione del giudicato in materia di istanze di applicazione di misure alternative alla detenzione, trattandosi di decisioni formulate allo stato degli atti, tuttavia nella relativa procedura si realizza l'effetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2376 del 7 luglio 1992
«In tema di riabilitazione da misure di prevenzione, prevista dall'art. 15 della L. 3 agosto 1988 n. 327, poichè detta norma prevede che per il relativo procedimento si applichino, in quanto compatibili, le disposizioni del codice di procedura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13083 del 27 maggio 2013
«L'audizione del debitore, prevista dall'art. 162, secondo comma, della legge fall. - nella formulazione introdotta con il d.l.vo 12 settembre 2007, n. 169 - non è necessaria quando l'istanza di ammissione al concordato preventivo si inserisca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2167 del 29 gennaio 2010
«Ne consegue che, qualora l'istanza di ammissione al concordato preventivo sia proposta in sede di convocazione del debitore in camera di consiglio a seguito della dichiarazione di inammissibilità dell'amministrazione controllata - e quindi al di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3966 del 30 ottobre 1997
«In tema di revisione di una sentenza di condanna, la fase dell'accertamento della ammissibilità della relativa istanza implica una sommaria delibazione dei nuovi elementi di prova addotti, così da stabilire se essi appaiono in astratto idonei ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5613 del 22 febbraio 1994
«Il principio della preclusione processuale, derivante dal divieto del ne bis in idem sancito dall'art. 649 c.p.p., è operante, oltre che nel procedimento di cognizione, anche in sede esecutiva, per cui non è consentito proporre nuovo incidente di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6628 del 8 febbraio 2000
«Il principio della preclusione processuale trova applicazione anche nel procedimento di sorveglianza, in forza dell'art. 666, secondo comma, c.p.p., richiamato dall'art. 678 stesso codice, che sancisce l'inammissibilità della successiva istanza,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5396 del 6 ottobre 1988
«Qualora una pluralità di creditori abbiano domandato il fallimento di una società assoggettata a liquidazione coatta amministrativa, e le Sezioni unite della Suprema Corte, in sede di regolamento preventivo proposto in relazione all'istanza di uno...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22378 del 27 ottobre 2011
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il provvedimento ministeriale di revoca del commissario liquidatore, emesso nel procedimento di liquidazione coatta amministrativa, ha carattere amministrativo ed a fronte di esso la posizione del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2177 del 28 marzo 1985
«Nel procedimento, dinanzi al giudice ordinario, per la dichiarazione giudiziale dello stato d'insolvenza di un'impresa messa in liquidazione coatta amministrativa, ancorché con provvedimento reso in data anteriore al procedimento stesso, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7878 del 5 aprile 2006
«La diversa natura del procedimento di verifica del passivo e le differenti funzioni degli organi delle due procedure non esclude infatti una sostanziale equivalenza di effetti tra questi provvedimenti e quelli previsti dall'art. 209 della legge...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7746 del 7 agosto 1996
«In conseguenza di tale doppio richiamo, deve ritenersi che — nel caso previsto nel comma 2 dell'art. 603 c.p.p. — il giudice, in presenza di istanza di parte e dei presupposti richiesti dalla norma, è tenuto a disporre la rinnovazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9616 del 25 settembre 1998
«La rinunzia da parte del creditore alla domanda di insinuazione tardiva al passivo fallimentare comporta l'estinzione del relativo procedimento e la non riproponibilità dell'istanza, in virtù della previsione in cui all'art. 98 L. fall. (secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19628 del 30 settembre 2004
«L'estinzione del procedimento di insinuazione tardiva del credito, per effetto della mancata o non tempestiva costituzione del creditore, non preclude, di per sè, la possibilità di far valere successivamente, anche nell'ambito della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12855 del 26 maggio 2010
«L'estinzione del procedimento di insinuazione tardiva del credito, per effetto della mancata o non tempestiva costituzione del creditore, non preclude, di per sè, la possibilità di far valere successivamente, anche nell'ambito della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5461 del 8 aprile 2003
«Nel procedimento di cui all'art. 103 della legge fallimentare, la domanda di rivendica (nella specie, di titoli azionari) formulata in via principale non è ostativa alla richiesta, in via subordinata (in caso, cioè, di mancato accoglimento della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2577 del 21 luglio 1992
«La sospensione del procedimento dovuta alla rimessione degli atti alla Corte costituzionale, allorché non intervenuta nell'ambito del giudizio principale, ma in quello incidentale conseguente a istanza di ricusazione avanzata dall'imputato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2622 del 27 luglio 1992
«La sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, prevista dall'art. 304 c.p.p., non opera allorché, pur a seguito di istanza formulata dall'imputato, il giudice ritenga necessaria la verifica di costituzionalità della norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 272 del 10 febbraio 1997
«In detta seconda ipotesi, ove dall'accoglimento della richiesta derivi, come conseguenza necessaria, la stasi del procedimento, questa non potrà risolversi in pregiudizio dell'imputato e comportare, quindi, anche la sospensione dei termini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4001 del 29 gennaio 2014
«Il principio generale posto dall'art. 568, comma quinto cod. proc. pen., che prevede la conversione "ope legis" dell'impugnazione proposta mediante un mezzo diverso da quello prescritto e la trasmissione di ufficio degli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3152 del 20 ottobre 1992
«L'istituto giuridico processuale che può recuperare all'ordinamento, a fronte di un quid novi, nella misura in cui lo stesso è stato ignorato dal giudice che non ne ha tenuto conto nella decisione, una nuova statuizione funzionale al recupero di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3084 del 5 agosto 1993
«In forza del principio della perpetuatio iurisdictionis, la competenza della magistratura di sorveglianza, radicatasi presso l'ufficio avente giurisdizione sull'istituto di pena in cui l'interessato si trova al momento della richiesta o proposta,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2322 del 10 marzo 1994
«Pertanto, nel caso in cui la sospensione del processo (nella specie per la pendenza di un procedimento penale) sia stata disposta con ordinanza del collegio, cui la causa era stata rimessa per la decisione, il giudice, ove disattenda l'istanza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11973 del 22 maggio 2006
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace, l'art. 320 terzo comma c.p.c., stabilendo la possibilità di fissare un'udienza successiva per ulteriori produzioni e mezzi di prova quando ciò sia reso necessario dalle attività svolte dalle parti in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22818 del 3 novembre 2011
«Nel procedimento previsto dall'art. 322 c.p.c., qualora la conciliazione in sede non contenziosa sia impedita dalla mancata presentazione della controparte, il giudice di pace, constatato l'insuccesso del procedimento di natura amministrativa,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1066 del 6 febbraio 1999
«Infatti, mentre nel caso dell'appello incidentale tardivo l'unitarietà del processo non è comunque compromessa, essa può rimanere invece pregiudicata da una impugnazione autonoma che dà luogo ad un diverso procedimento il quale, nella possibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8738 del 26 giugno 2001
«La parte che, a causa dell'esecuzione di una misura cautelare, abbia subito danni, può far valere il relativo diritto al risarcimento nel procedimento di reclamo in cui impugni la misura cautelare soltanto nel caso previsto dal primo comma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7248 del 25 marzo 2009
«Spetta alla Corte di cassazione adita in sede di ricorso contro la sentenza di appello del giudice di merito pronunciarsi, ai sensi dell'art. 385 cod. proc. civ., con la sentenza di rigetto, sul diritto al rimborso delle spese processuali...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10841 del 10 luglio 2003
«L'avvenuta fissazione della trattazione di un'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione in udienza pubblica — anziché, come prescritto dall'art. 375 c.p.c., in camera di consiglio — è pienamente legittima, in quanto non determina alcun...»