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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1143 del 24 febbraio 1982
«La norma dell'art. 1384 c.c., sul potere del giudice di ridurre equamente la penale, ha carattere eccezionale e, pertanto, non è applicabile analogamente oltre l'ambito della clausola penale, cui testualmente si riferisce, né, in particolare, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6456 del 5 dicembre 1981
«Mentre l'inadempimento di un contratto costituisce condizione sufficiente, quale che sia la sua importanza, a far sorgere il diritto alla penale prevista dai contraenti, il giudice del merito, che sia richiesto della sua riduzione a norma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1574 del 6 aprile 1978
«La norma dell'art. 1384 c.c. — che attribuisce al giudice il potere di diminuire equamente la penale — non ha la funzione di proteggere il contraente economicamente più debole dallo strapotere del più forte, bensì mira alla tutela e ricostruzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1130 del 29 marzo 1976
«L'interesse cui il giudice deve aver riguardo per stabilire, ai fini della possibile riduzione equitativa, se l'ammontare della penale debba ritenersi manifestamente eccessivo, non è quello al risarcimento del danno subito dal creditore in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5625 del 9 giugno 1990
«L'apprezzamento sull'eccessività dell'importo fissato con clausola penale dalle parti contraenti, per il caso di inadempimento o di ritardo nell'adempimento, nonché sulla misura della riduzione equitativa dell'importo medesimo, rientra nel potere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6991 del 24 giugno 1993
«L'eccezione del convenuto che, richiesto del pagamento della penale pattuita, sostiene di nulla dovere a tale titolo, non può ritenersi comprensiva dell'istanza di riduzione della penale medesima, perché le dette due deduzioni difensive hanno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2478 del 4 marzo 2000
«In caso di richiesta di condanna al pagamento di penale convenzionalmente stabilita per l'inadempimento, a carico della parte che eccepisca la entità manifestamente eccessiva della stessa, chiedendone la riduzione, nessun altro onere può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17923 del 23 agosto 2007
«La caparra confirmatoria di cui all'art. 1385 c.c. assume la funzione di liquidazione convenzionale del danno da inadempimento qualora la parte non inadempiente abbia esercitato il potere di recesso conferitole dalla legge e in tal caso, essa è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11356 del 16 maggio 2006
«La caparra confirmatoria ha natura composita — consistendo in una somma di denaro o in una quantità di cose fungibili — e funzione eclettica — in quanto è volta a garantire l'esecuzione del contratto, venendo incamerata in caso di inadempimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18850 del 20 settembre 2004
«In caso di pattuizione di caparra confirmatoria, ai sensi dell'art. 1385, c.c., la parte adempiente, per il risarcimento dei danni derivati dall'inadempimento della controparte, può scegliere tra due rimedi, alternativi e non cumulabili tra loro:...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5424 del 15 aprile 2002
«La caparra confirmatoria costituisce un contratto che si perfeziona con la consegna che una parte fa all'altra di una somma di danaro o di una determinata quantità di cose fungibili per il caso d'inadempimento delle obbligazioni nascenti da un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3014 del 17 maggio 1985
«L'anticipato versamento di una somma di danaro o di una quantità di altre cose fungibili può costituire una caparra confirmatoria ove, nell'intenzione delle parti, dette cose siano date per conseguire gli scopi pratici di cui all'art. 1385 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2380 del 13 giugno 1975
«Deve respingersi qualsiasi analogia tra la caparra confirmatoria e la clausola risolutiva espressa, per la differenza che esiste tra la struttura e gli effetti dei due istituti (artt. 1385 e 1456 c.c.). La caparra confirmatoria, infatti, oltre a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2399 del 11 marzo 1988
«In caso di caparra (penitenziale) con pattuizione del diritto di recesso, la parte in cui favore tale diritto stipulato, se inadempiente, può paralizzare la domanda di adempimento proposta nei suoi confronti esercitando tale diritto in via di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3027 del 15 maggio 1982
«La caparra confirmatoria e la caparra penitenziale si differenziano tra loro, in quanto: la prima costituisce una forma di liquidazione convenzionale del danno, pattuita dai contraenti anteriormente all'eventuale inadempimento, che lascia peraltro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21838 del 25 ottobre 2010
«La risoluzione del contratto di diritto per inosservanza del termine essenziale (art. 1457 c.c.) non preclude alla parte adempiente, nel caso in cui sia stata contrattualmente prevista una caparra confirmatoria, l'esercizio della facoltà di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2032 del 19 febbraio 1993
«Il diritto della parte non inadempiente di trattenere la caparra (o di pretendere dall'altra parte il pagamento del doppio della caparra versata) presuppone solo l'accertamento dell'inadempimento definitivo della prestazione dell'altra parte e,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9158 del 27 agosto 1991
«Anche quando l'indagine del giudice sia rivolta ad accertare quale dei due contraenti sia inadempiente, al fine di stabilire a quale di essi spetti il diritto di recesso ex art. 1385 c.c., occorre procedere ad una valutazione comparativa del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2435 del 14 marzo 1988
«Il potere attribuito al giudice del merito, ai sensi degli artt. 118, 210 e 213 c.p.c., di ordinare, su istanza di parte o d'ufficio, l'acquisizione di prove nel processo, configurando un'eccezione al principio generale dell'incidenza sulle parti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5023 del 2 settembre 1978
«Il cosiddetto «recesso» del contraente non inadempiente previsto nell'art. 1385 c.c., in tema di caparra confirmatoria, è uno strumento di risoluzione del contratto affidato alla manifestazione di volontà di quella parte e trova condizione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16221 del 18 novembre 2002
«La parte adempiente di un contratto preliminare di compravendita, che abbia ricevuto una caparra confirmatoria e si sia avvalsa della facoltà di provocare la risoluzione del contratto mediante diffida ad adempiere (art. 1454 c.c.), può agire in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7182 del 4 agosto 1997
«Con riferimento ad un contratto cui acceda la consegna di una caparra confirmatoria, il contraente non inadempiente che abbia intimato diffida ad adempiere alla controparte, dichiarando espressamente che, allo spirare del termine fissato, il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2557 del 26 maggio 1989
«Il contraente non inadempiente che, dopo avere intimato diffida ad adempiere con dichiarazione che, decorso il termine fissato, il contratto si intenderà senz'altro risolto (art. 1454 c.c.), sia convenuto in giudizio dall'altro contraente il quale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4777 del 4 marzo 2005
«In caso di pattuizione di caparra confirmatoria, la parte non adempiente, convenuta in giudizio per la restituzione della caparra, può limitarsi per resistere alla domanda ed ottenere la declaratoria di legittimità della ritenzione della caparra,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 849 del 24 gennaio 2002
«Ai sensi dell'art. 1385 c.c., la caparra confirmatoria assume la funzione di liquidazione convenzionale del danno da inadempimento qualora la parte non inadempiente abbia esercitato il potere di recesso conferitole dalla legge, essendo così...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3602 del 25 maggio 1983
«L'art. 1385, secondo comma, c.c. — il quale riconosce alla parte non inadempiente la facoltà di recedere dal contratto ritenendo la caparra (confirmatoria) o esigendo il doppio di essa — disciplina il caso in cui tale parte si avvale della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9395 del 27 aprile 2011
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto in ogni stato e grado del processo opera solo se da parte dell'attore se ne richieda l'adempimento, essendo il giudice tenuto a verificare l'esistenza delle condizioni dell'azione e a rilevare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21632 del 6 ottobre 2006
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto opera quando si chieda l'adempimento del contratto, in considerazione del potere del giudice di verificare la sussistenza delle condizioni dell'azione, e non quando la domanda sia diretta a far...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18540 del 20 agosto 2009
«Sebbene sia consentito al giudice rilevare d'ufficio la nullità del contratto anche quando ne sia stata domandata la risoluzione per inadempimento, tale rilievo resta precluso quando sulla questione della validità del contratto si sia formato il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2000
«Il potere del giudice di dichiarare d'ufficio la nullità di un contratto ex art. 1421 c.c. deve essere coordinato con il principio della domanda ex artt. 99 e 112 c.p.c., cosicché solo se sia in contestazione l'applicazione o l'esecuzione di...»