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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1526 del 15 gennaio 2014
«In tema di incompetenza funzionale dichiarata dal giudice d'appello, l'erronea statuizione della trasmissione diretta degli atti al giudice (anziché al pubblico ministero) competente non attinge il contenuto decisorio espresso dal dispositivo ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6694 del 14 giugno 1995
«Ne consegue che, non attenendo alla competenza, non è denunziabile ai sensi dell'art. 45 c.p.c. il conflitto fra due sezioni della medesima corte d'appello circa la investitura a conoscere di una concreta vertenza in sede di rinvio. (Nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4182 del 16 luglio 1984
«Ove il giudice d'appello, in totale riforma della decisione appellata, designi come competente in primo grado un giudice diverso dall'autore di quella decisione, ma il giudice così designato, una volta investito della controversia, si ritenga a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2005 del 1 aprile 1982
«...usurpazione di proprie funzioni da parte di altri giudici (nella specie, da parte della corte d'appello, in sede di delibazione di provvedimento del giudice straniero sulla nomina di tutore e l'affidamento preadottivo dello stesso minore).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15369 del 22 luglio 2005
«La eccezionale legittimazione processuale suppletiva del fallito sussiste nel caso di inerzia dell'amministrazione fallimentare; ne consegue che tale legittimazione è ammissibile solo quando l'inerzia sia stata determinata da un totale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14549 del 9 novembre 2000
«Ne consegue che l'ambasciatore è legittimato, in quanto tale, a rappresentare il proprio Stato nei giudizi in cui questo sia parte, ancorché relativi a rapporti privatistici, senza bisogno di alcun atto autorizzativo particolare, svolgendosi il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12286 del 5 luglio 2004
«...applicata da parte del giudice d'appello in quanto sollevata da soggetto terzo rispetto ai soggetti della procedura di concordato, la Corte di cassazione ha rilevato d'ufficio il difetto della legittimazione della parte a sollevare l'eccezione.)»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8421 del 4 maggio 2004
«Ciò posto, la procura che attribuisca al detto dirigente il potere di decidere, a nome dell'azienda, le modalità di definizione dei rapporti controversi — se transigere, sottoporre la questione al giudice o agli arbitri, o resistere — non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11190 del 27 ottobre 1995
«Dalla questione relativa alla legittimazione si distingue quella relativa alla effettiva titolarità del rapporto giuridico dedotto in causa, che non può essere rilevata d'ufficio dal giudice dell'impugnazione in difetto di specifico gravame....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22546 del 5 novembre 2010
«...la S.C. ha cassato la sentenza con la quale il giudice d'appello, confermando la sentenza di fallimento, aveva negato di poter valutare la prova documentale, sui requisiti di fallibilità, introdotta per la prima volta dal debitore con il reclamo).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25250 del 14 dicembre 2010
«In materia di spese processuali, il provvedimento di compensazione per giusti motivi delle spese del giudizio di primo grado è adeguatamente motivato ove si fondi sull'ingiustificato rifiuto della proposta transattiva, proveniente dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3386 del 11 febbraio 2011
«...familiare, e la corte d'appello aveva dichiarato inammissibile il gravame attesa l'omessa impugnazione di quest'ultima "ratio decidendi"; la S.C., in applicazione del principio di cui alla massima, ha dichiarato inammissibile il ricorso).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4921 del 17 aprile 2000
«Tuttavia, ove il giudice abbia disposto la separazione delle cause, e la questione della legittimità della separazione non abbia formato oggetto d'appello, la questione dell'integrità del contraddittorio non può essere sollevata nel giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8473 del 2 agosto 1995
«... La sentenza fu confermata in grado d'appello, con decisione impugnata per cassazione dal solo amministratore, nella sua qualità di chiamato in causa per ordine del giudice. In applicazione del principio di diritto di cui alla massima, la S.C....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3771 del 17 agosto 1977
«All'ipotesi di rimessione della causa dal giudice d'appello al primo giudice, che si realizza per essere stata illegittimamente estromessa dal giudizio di primo grado una parte necessaria del processo, è assimilabile l'ipotesi in cui il primo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12126 del 19 agosto 2003
«Ne consegue che, nel caso in cui il giudice di primo grado erroneamente dichiari interrotto il processo per la successione intervenuta nel corso del giudizio (che, invece, doveva proseguire nei confronti della medesima USL, benché mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16765 del 7 novembre 2003
«Il giudice ha il dovere di controllare la rilevanza giuridica dei fatti indicati dal ricorrente, relativi all'esistenza del diritto vantato, ancorché il convenuto non li abbia contestati, giacché la non contestazione dei “fatti” allegati da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10542 del 19 luglio 2002
«Il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato non osta a che il giudice d'appello operi una ricostruzione dei fatti diversa da quella prospettata dalle parti, o renda una qualificazione giuridica autonoma rispetto a quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16621 del 19 giugno 2008
«...alla illegittimità dell'atto, una diversa ragione di nullità non può essere rilevata d'ufficio, nè può esser dedotta per la prima volta in grado d'appello, trattandosi di domanda nuova e diversa da quella ab origine proposta dalla parte.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13705 del 12 giugno 2007
«Il vizio di omessa pronunzia non rientra fra quelli che determinano la regressione del processo dallo stadio di appello a quello precedente, ma comporta la necessità, per il giudice d'appello che dichiari il vizio, di porvi rimedio, trattenendo la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11756 del 19 maggio 2006
«l vizio di omessa pronuncia da parte del giudice d'appello è configurabile allorché manchi completamente l'esame di una censura mossa al giudice di primo grado; la violazione non ricorre nel caso in cui il giudice d'appello fondi la decisione su...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19274 del 24 settembre 2004
«Qualora il giudice di primo grado, nel decidere sulla domanda riconosca all'attore un diritto diverso da quello del quale egli ha chiesto il riconoscimento e l'attore impugni la decisione deducendo l'errore compiuto dal primo giudice, senza che a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13014 del 14 luglio 2004
«Incorre nel vizio di ultrapetizione il giudice di appello che esamini una questione non espressamente prospettata nei motivi d'appello, che non possa ritenersi tacitamente proposta, non essendo in rapporto di necessaria connessione con quelle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25978 del 29 ottobre 2008
«In tema di revoca della sentenza dichiarativa di fallimento, a seguito di opposizione accolta per difetto dei presupposti di diritto sostanziale ovvero, come nella specie, per violazione di norme processuali, il fallito può chiedere, in entrambe...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25218 del 29 novembre 2011
«Ai fini della specificità dei motivi d'appello richiesta dall'art. 342 c.p.c., l'esposizione delle ragioni di fatto e di diritto, invocate a sostegno del gravame, possono sostanziarsi anche nella prospettazione delle medesime ragioni addotte nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7393 del 25 marzo 2013
«...entro il termine di cui all'art. 327 cod. proc. civ., tale da giustificare una richiesta di rimessione in termini, potendo la parte chiedere al giudice la ricostituzione di detti fascicoli e l'eventuale integrazione dei motivi d'appello.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1603 del 12 marzo 1982
«Nel giudizio di rinvio conseguente alla cassazione di un decreto emesso dalla Corte d'appello in sede di reclamo avverso un decreto del tribunale fallimentare, che deve svolgersi col rito camerale a termini del combinato disposto degli artt. 394...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10936 del 2 novembre 1998
«Il principio generale posto dall'art. 23, ultimo comma, della L. fall., secondo cui i provvedimenti del tribunale nell'ambito della giurisdizione fallimentare non sono reclamabili davanti alla Corte d'appello (se non nei casi previsti dalla stessa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29262 del 12 dicembre 2008
«Soltanto all'esito infruttuoso delle ricerche da parte della cancelleria, ovvero in caso di inottemperanza della parte all'ordine di ricostruire il proprio fascicolo, il giudice potrà pronunciare sul merito della causa in base agli atti a sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7928 del 9 giugno 2000
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice, costituente requisito della sua esistenza giuridica a norma dell'art. 162, secondo comma, c.p.c., deve essere costituita da un segno grafico che abbia caratteristiche di specificità...»