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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12852 del 26 maggio 2010
«Ai fini del riconoscimento del diritto alla qualifica superiore ai sensi dell'art. 2103 c.c., qualora la qualificazione del livello sia connessa alla classificazione in ambito aziendale dell'importanza dell'ufficio (nella specie, agenzia postale)...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27887 del 30 dicembre 2009
«In materia di pubblico impiego, il dipendente pubblico assegnato, ai sensi dell'art. 52, comma 5, del D.L.vo n. 165 del 2001, allo svolgimento di mansioni corrispondenti ad una qualifica superiore rispetto a quella posseduta ha diritto, anche in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4149 del 21 febbraio 2011
«...di riconoscimento della superiore qualifica, proposta da dipendente del San Paolo IMI avente la qualifica di capo ufficio del ruolo "A", il quale aveva svolto attività in mera sostituzione di altro dipendente rivestente qualifica superiore).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28276 del 26 novembre 2008
«In tema di reggenza, allorché il dirigente dell'ufficio sia provvisoriamente sostituito da personale in possesso, a sua volta, di qualifica dirigenziale, non sorge il diritto alla tutela prevista dall'art. 2103 cod. civ. - espressamente esclusa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12097 del 18 maggio 2010
«...specie la S.C. ha confermato la sentenza impugnata che aveva ritenuto configurabile il trasferimento di un dipendente dell'Ente Poste presso una sede situata in un comune diverso, situato a circa trenta chilometri dall'ufficio di provenienza).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11103 del 15 maggio 2006
«Pertanto, il diritto del pubblico dipendente, avuto riguardo all'ipotesi del trasferimento, in mancanza di specifiche discipline recate dai contratti collettivi, non può che rapportarsi alla garanzia apprestata dal suddetto art. 2103, primo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3345 del 21 marzo 2000
«Ne consegue che quando la prova della rioccupazione del lavoratore licenziato risulti ritualmente acquisita al processo, anche se per iniziativa del lavoratore, il giudice ne deve tenere conto anche d'ufficio e, in difetto, l'omissione può formare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17785 del 12 dicembre 2002
«Con riguardo alla speciale impugnativa della transazione tra datore di lavoro e lavoratore, prevista dall'art. 2113, terzo comma, c.c., l'intervento dell'ufficio provinciale del lavoro è in sé idoneo a sottrarre il lavoratore a quella condizione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16260 del 19 agosto 2004
«...qualifica di addetto al controllo dei fogli di presenza, alterava dolosamente per oltre un anno la documentazione relativa alle sue stesse presenze in ufficio, in modo da risultare in servizio anche quando era assente per ferie o per malattia).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4122 del 4 aprile 2000
«...giudice di merito, il quale, nel valutare un comportamento concretatosi nella sottrazione di beni aziendali, può anche d'ufficio prendere in esame la modesta o — al contrario— rilevante entità del danno patrimoniale subito dal datore di lavoro.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2219 del 29 gennaio 2009
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione, ex art. 111 Cost., avverso il decreto emesso - in sede di reclamo - dal tribunale, nel corso del procedimento di cui all'art. 2191 c.c., avente ad oggetto la cancellazione d'ufficio di una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2020 del 19 febbraio 1993
«...ad una sede o ad un ramo dell'attività dell'impresa, non è di per sé evincibile dalla preposizione a singoli uffici (nella specie: ufficio-vendite), ancorché dotati di una certa autonomia operativa nell'ambito dell'organizzazione imprenditoriale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26048 del 29 novembre 2005
«Non è tuttavia sufficiente, in proposito, che taluno sia «collaboratore» di una certa organizzazione imprenditoriale e «responsabile dell'ufficio manutenzioni» per ritenere che lo stesso sia anche munito del potere di rappresentanza...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26683 del 18 dicembre 2009
«In tema di INVIM, il diritto di computare nel valore iniziale del bene immobile alienato le spese incrementative (sostenute, come nella specie, dopo l'entrata in vigore del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 643) non è escluso dalla mancata allegazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13351 del 8 giugno 2006
«Pertanto, non incorre nel vizio di ultrapetizione il giudice che applichi d'ufficio il canone di cui all'art. 1176 c.c., atteso che in tal caso la decisione non si fonda su un titolo di responsabilità diverso da quello richiesto, né risultano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11947 del 2 dicembre 1993
«Per il disposto dell'art. 2231 c.c. l'esecuzione di una prestazione d'opera professionale di natura intellettuale effettuata da chi non sia iscritto nell'apposito albo previsto dalla legge, dà luogo a nullità assoluta del rapporto tra...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27346 del 24 dicembre 2009
«...di quest'ultima, ma soltanto nel caso di inattività e disinteresse di detti organi; là dove, invece, gli organi della procedura si siano al riguardo attivati, detta legittimazione non sussiste e la relativa carenza può essere rilevata d'ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1094 del 1 febbraio 2000
«...era in origine perseguibile di ufficio, perchè, in tal modo, si verrebbe a vanificare il valore del termine stabilito a pena di decadenza dall'art. 124 c.p., decorrente dalla conoscenza del fatto storico riconducibile ad una ipotesi di reato.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4460 del 21 agosto 1985
«Il parere dell'associazione professionale di appartenenza, ai fini della determinazione giudiziale, ai sensi del primo comma dell'art. 2233 c.c., del compenso dovuto al professionista può sia essere richiesto d'ufficio dal giudice - ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2215 del 1 febbraio 2006
«...al fine di escludere la propria responsabilità per le obbligazioni sociali: con la conseguenza che rientra tra i poteri ufficiosi del giudice valutare, a fronte di una tale deduzione difensiva, se l'anzidetto onere sia stato o meno assolto.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3936 del 21 aprile 1999
«La competenza territoriale per omologare un atto societario spetta al giudice del luogo ove è ubicato l'ufficio del registro delle imprese istituito con L. 29 dicembre 1993 n. 580 presso la camera di commercio in ciascun capoluogo di provincia in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7445 del 9 agosto 1997
«L'omologazione dell'atto costitutivo di una società (o delle sue successive variazioni) è devoluta al tribunale del luogo dell'ufficio del registro delle imprese presso cui l'atto stesso deve essere depositato ed iscritto, ancorché diverso dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 560 del 17 gennaio 2001
«Il verbale di assemblea ordinaria di una società di capitali, se redatto (secondo l'espressa previsione dell'art. 2375 c.c.) da un notaio come atto tipico rientrante nelle sue attribuzioni d'ufficio, ha le caratteristiche dell'atto pubblico,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18218 del 22 agosto 2006
«In particolare, detta nullità può essere rilevata d'ufficio dal giudice (art. 1422 c.c., richiamato dall'art. 2379 c.c. nel testo anteriore alle modifiche apportate dal D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 6, applicabile ratione temporis ) ed anche in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14455 del 29 settembre 2003
«In tema di rappresentanza sostanziale delle persone giuridiche, vige il principio secondo cui la legittimazione processuale - relativamente alla quelità dichiarata - va d'ufficio accertata dal giudice con riferimento all'astratta idoneità della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3091 del 1 ottobre 1975
«Nelle società di capitali, il divieto per l'amministratore, ai sensi dell'art. 2390 primo comma c.c., di assumere la qualità di socio illimitatamente responsabile in società concorrenti, o di esercitare comunque attività concorrente, tendendo ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22911 del 11 novembre 2010
«Sussiste la violazione del dovere di vigilanza, imposto ai sindaci dal secondo comma dell'art. 2407 c.c., con riguardo allo svolgimento, da parte degli amministratori, di un'attività protratta nel tempo al di fuori dei limiti consentiti dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14963 del 7 luglio 2011
«...assoluta e insanabile, deducibile da chiunque vi abbia interesse e rilevabile d'ufficio, atteso che detta delibera assembleare costituisce modo formale e inderogabile di espressione della volontà della società di cui non sono ammessi equipollenti.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9090 del 6 giugno 2003
«Ne, mancando l'assolvimento di tale onere, la prova dell'esistenza della delibera assembleare può dirsi raggiunta per effetto della menzione che di essa abbia fatto consulente tecnico d'ufficio nella sua relazione, attraverso l'indicazione degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9849 del 11 novembre 1996
«Il giudice innanzi al quale sia stata proposta un'azione sociale di responsabilità contro gli amministratori, ex art. 2393 c.c., deve verificare, anche d'ufficio, la sussistenza della deliberazione assembleare che, a norma del primo comma della...»