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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5805 del 23 marzo 2004
«La libera pattuizione con l'università del compenso spettante a un lettore di lingue straniere in relazione ad un rapporto di lavoro autonomo preclude al giudice il potere di determinare il compenso stesso per adeguarlo all'importanza dell'opera e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20269 del 27 settembre 2010
«Il principio dell'inderogabilità dei minimi tariffari, stabilito dall'art. 24 della legge 13 giugno 1942, n. 794, sugli onorari di avvocato e procuratore, non trova applicazione nel caso di rinuncia, totale o parziale, alle competenze...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4019 del 27 aprile 1994
«Con riguardo a società in accomandita semplice, l'art. 2320 c.c., facendo divieto al socio accomandante non soltanto del compimento di atti di amministrazione o di conclusione di affari in nome della società stessa, ma anche di semplici...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 835 del 24 gennaio 1995
«Ricorre l'ipotesi di inesistenza della deliberazione assembleare di una società di capitali (non suscettibile di ratifica successiva) quando manchi alcuno dei requisiti procedimentali indispensabili per la formazione di una delibera imputabile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2921 del 29 marzo 1996
«Con riguardo ad un'ipotesi di fusione c.d. eterogenea di società, e tenuto conto della parziale dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 2503 c.c. (sentenza della Corte costituzionale n. 47 del 20 febbraio 1995), la fusione senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 742 del 28 gennaio 1999
«In tema di società cooperative, la rivendicazione della qualità di socio non richiede altro che la allegazione della delibera di ammissione adottata, all'uopo, dagli amministratori della società, atto necessario e sufficiente a determinare, in via...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 503 del 23 gennaio 1996
«Dalla coordinata lettura degli artt. 2553 e 2554 c.c. si ricava che l'unica regola inderogabile della disciplina dell'associazione in partecipazione (applicabile anche al contratto di cointeressenza) è quella del divieto di partecipazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24871 del 8 ottobre 2008
«In tema di distinzione fra contratto di associazione in partecipazione con apporto di prestazione lavorativa da parte dell'associato e contratto di lavoro subordinato con retribuzione collegata agli utili dell'impresa, la causa del primo è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10105 del 23 settembre 1995
«In tema di affitto di azienda, il mero fatto che l'affittuario dopo la scadenza del contratto non abbia restituito l'azienda al locatore, ed abbia continuato egli stesso a gestirla, può determinare l'insorgere di responsabilità dell'affittuario...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 813 del 14 gennaio 2011
«Il patto di non concorrenza, concluso ai sensi dell'art. 2596 c.c. e destinato a fissare una limitazione all'attività contrattuale verso una serie indeterminata di soggetti, tra cui accidentalmente anche la P.A., non integra di per sé il reato di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15760 del 13 dicembre 2001
«Ai fini della configurabilità della situazione di impossibilità morale di procurarsi la prova scritta che, ai sensi dell'art. 2724, n. 2, c.c., rende ammissibile il ricorso alla prova testimoniale, non è sufficiente la deduzione di una astratta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 877 del 12 febbraio 1982
«L'ammissione del giuramento estimatorio — che è consentito solo per determinare il valore della cosa domandata e non già per determinare l'esistenza della cosa medesima, salvo il caso previsto, in tema di rendimento di conto, dall'art. 265 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5753 del 30 ottobre 1981
«Il giuramento estimatorio, essendo ammesso solo per determinare il valore della cosa domandata, non può essere deferito per accertare il fatto storico del prezzo convenuto e pagato in un contratto di vendita.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17396 del 26 agosto 2005
«Il privilegio previsto dall'art. 2751 bis n. 5 c.c. per i crediti dell'impresa artigiana e delle società od enti cooperativi di produzione e di lavoro, per i corrispettivi dei servizi prestati e della vendita dei manufatti, non è applicabile al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19963 del 14 ottobre 2005
«In tema di azione revocatoria ordinaria, non essendo richiesta, a fondamento dell'azione, la totale compromissione della consistenza patrimoniale del debitore, ma soltanto il compimento di un atto che renda più incerta o difficile il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7236 del 29 marzo 2006
«La richiesta di cancellazione dell'ipoteca da parte del creditore. in assenza di consenso del fideiussore che ha adempiuto al pagamento del debito garantito, impedendo la surrogazione nell'ipoteca del fideiussore, configura un'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13972 del 14 giugno 2007
«L'azione revocatoria ordinaria ha la funzione di ricostruire la garanzia generica assicurata al creditore dal patrimonio del suo debitore, che si prospetti compromessa dall'atto di disposizione da questi posto in essere; essa, pertanto, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9440 del 18 maggio 2004
«Poiché anche il credito eventuale, in veste di credito litigioso, è idoneo a determinare — sia che si tratti di un credito di fonte contrattuale oggetto di contestazione giudiziale in separato giudizio, sia che si tratti di credito risarcitorio da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7119 del 5 agosto 1996
«La disposizione contenuta nel terzo comma dell'art. 2901 c.c., in forza della quale non è soggetto a revoca l'adempimento di un debito scaduto, ha la sua ragione nella natura di atto dovuto della prestazione del debitore, una volta che si siano...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10955 del 25 luglio 2002
«Il credito per rivalutazione monetaria ed interessi legali, dovuti sui ratei delle prestazioni assistenziali spettanti agli invalidi civili e loro corrisposti in ritardo, si prescrive in dieci anni a decorrere, per le somme calcolate sul primo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15489 del 7 luglio 2006
«La rinnovazione della notificazione nulla di un atto di citazione a giudizio (disposta ed eseguita a mente del disposto dell'art. 291 c.p.c.) non può ritenersi idonea a determinare effetti interruttivi del corso della prescrizione ( ex art. 2943,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10055 del 22 settembre 1995
«L'art. 2945, secondo comma, c.c. attribuisce alla domanda giudiziale effetto interruttivo permanente della prescrizione fin quando il rapporto processuale derivante dall'originario atto di citazione sia mantenuto in vita, negli eventuali diversi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21573 del 15 ottobre 2007
«In tema di lavoro carcerario, il termine di prescrizione dei diritti del lavoratore non decorre durante lo svolgimento del rapporto, essendo il rapporto privo di stabilità ed atteso che le particolarità del lavoro carcerario — nel quale la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5560 del 17 giugno 1996
«Nell'assicurazione sulla responsabilità civile contratta da un datore di lavoro per gli infortuni dei suoi dipendenti, non concreta richiesta di risarcimento idonea, ai sensi dell'art. 2952, comma terzo, c.c., a determinare l'inizio del decorso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2465 del 24 aprile 1981
«In materia di risarcimento di danni dipendenti dalla circolazione stradale, qualora la sentenza penale divenuta irrevocabile abbia pronunciato anche condanna generica dell'imputato al risarcimento in favore del danneggiato, l'azione diretta alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 284 del 10 gennaio 2007
«In tema di giudizio di equità, i principi informatori della materia — vincolanti per il giudice di pace a seguito della sentenza n. 206 del 2004 della Corte costituzionale — rappresentano non tanto una regola di giudizio quanto piuttosto una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1893 del 9 febbraio 2012
«L'art. 2901 c.c. ha accolto una nozione lata di credito, comprensiva della ragione o aspettativa, con conseguente irrilevanza dei normali requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità. Ne consegue che anche il credito eventuale, nella veste di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9651 del 19 aprile 2013
«In tema di successione necessaria, i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, riservati al coniuge ai sensi dell'art. 540, secondo comma, cod. civ., si sommano alla quota spettante a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8899 del 11 aprile 2013
«In tema di successioni testamentarie, a norma degli artt. 625 e 628 c.c., l'indicazione del beneficiario fatta dal testatore in modo impreciso o incompleto non rende nulla la disposizione qualora, dal contesto del testamento o altrimenti, con...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 12782 del 23 maggio 2013
«La donazione di cosa altrui, benché non espressamente disciplinata, deve ritenersi nulla alla stregua della disciplina complessiva della donazione e, in particolare, dell'art. 771 cod. civ., poiché il divieto di donazione dei beni futuri riguarda...»