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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9447 del 6 novembre 1996
«Nell'ipotesi in cui il giudizio in primo grado si sia svolto nella forma del rito abbreviato, l'inosservanza in appello del procedimento in camera di consiglio non può comportare la nullità del giudizio: infatti la celebrazione del medesimo in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 388 del 14 gennaio 2000
«In tema di appello, con riferimento alla decisione assunta in camera di consiglio, il rinvio dell'udienza è possibile solo in presenza di un legittimo impedimento dell'imputato quando questi abbia però manifestato la volontà di comparire. (Sotto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6384 del 1 giugno 1998
«L'art. 599, comma secondo c.p.p., che disciplina la partecipazione all'udienza camerale dell'imputato che abbia manifestato la sua volontà in tal senso, si colloca in una posizione intermedia tra la stessa disciplina dettata dall'art. 486 cpv. per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11029 del 20 dicembre 1996
«Poiché a norma dell'art. 599, comma secondo, c.p.p., l'udienza in camera di consiglio è rinviata se sussiste un legittimo impedimento dell'imputato che ha manifestato la volontà di comparire, dal dato testuale appare evidente che la richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2687 del 15 febbraio 1992
«Ne consegue che il provvedimento con cui il giudice d'appello, decidendo in camera di consiglio, in applicazione dell'art. 599 in relazione al precedente art. 597, n. 5, concede una circostanza attenuante per effetto della quale il reato si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8637 del 24 settembre 1996
«La sentenza emessa nel procedimento svoltosi con il rito abbreviato in camera di consiglio, deve essere pubblicata, come tutte le sentenze, mediante lettura del dispositivo in udienza, e non mediante deposito in cancelleria ex art. 128 c.p.p.: ciò...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6290 del 12 febbraio 2015
«In tema di applicazione dell'amnistia e dell'indulto, avverso il provvedimento emesso dal giudice dell'esecuzione - sia che questi abbia deciso "de plano", ai sensi dell'art. 667 cod.proc.pen., sia che abbia provveduto irritualmente ex art. 666...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11421 del 11 marzo 2013
«Il provvedimento che il giudice dell'esecuzione assume "de plano", senza fissazione dell'udienza in camera di consiglio, fuori dei casi espressamente stabiliti dalla legge é affetto da nullità d'ordine generale e di carattere assoluto, rilevabile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5653 del 19 dicembre 1996
«La disposizione dell'art. 486 c.p.p. che prevede i casi di impedimento a comparire dell'imputato e del difensore si impone, se l'impedimento è legittimo, il rinvio dell'udienza, è applicabile anche al processo di esecuzione, per effetto del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1009 del 16 aprile 1993
«L'opposizione al decreto di liquidazione di compensi al custode giudiziario di corpi di reato, emesso dopo il passaggio in giudicato della sentenza relativa al processo al quale essi inerivano, instaura un procedimento di esecuzione che, a mente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1038 del 5 maggio 1992
«Ne consegue che non può emettere la decisione come giudice monocratico, nè partecipare al collegio decidente un giudice diverso da quello che abbia preso parte alla trattazione dell'incidente in camera di consiglio; sicchè, nel caso di rinvio a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38947 del 16 ottobre 2008
«Nel procedimento di esecuzione non è deducibile il vizio di mancata assunzione di una prova decisiva ai sensi dell'art. 606 comma primo lett. d ) c.p.p., previsto soltanto per il giudizio dibattimentale e non anche per i procedimenti che si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2619 del 20 aprile 1985
«Il tribunale fallimentare, nel disattendere la domanda di ammissione dell'imprenditore all'amministrazione controllata, ha il potere-dovere, su istanza dei creditori, ovvero anche d'ufficio, a norma dell'art. 6 del R.D. 16 marzo 1942 n. 267, di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4302 del 1 aprile 1976
«Pertanto la nullità conseguente alla mancata convocazione dell'imprenditore per essere sentito in camera di consiglio prima della dichiarazione di fallimento, soggiacendo anch'essa all'accennato regime giuridico, può essere fatta valere soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4427 del 15 aprile 1998
«La punibilità non è esclusa dalla mancata incriminazione del creditore favorito, nei cui confronti sia ipotizzabile il concorso nel delitto. (Fattispecie in cui l'imputato aveva effettuato un pagamento in favore di un istituto bancario in data...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18621 del 14 aprile 2017
«All'udienza in camera di consiglio davanti alla Corte di cassazione, regolatrice del conflitto di giurisdizione instaurato tra il giudice ordinario e il giudice militare, è legittimato a partecipare esclusivamente il Procuratore generale della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24087 del 9 giugno 2016
«In tema di ricusazione, la legittimazione attiva alla proposizione del ricorso per cassazione contro l'ordinanza di rigetto spetta solamente alla parte che abbia proposto la relativa dichiarazione e non anche a chi sia intervenuto nel procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 50730 del 29 novembre 2016
«In materia di procedimenti in camera di consiglio, l'espressione "sono sentiti se compaiono", contenuta nel comma terzo dell'art. 127 cod. proc. pen., non postula una specifica iniziativa del giudice, ma vincola quest'ultimo solo a raccogliere le...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39523 del 23 settembre 2016
«È inammissibile il ricorso per cassazione avverso un provvedimento di correzione di errore materiale emesso dal giudice con procedura "de plano", invece che ritualmente, previa celebrazione di camera di consiglio, se il ricorrente non deduce un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46277 del 3 novembre 2016
«In tema di opposizione alla richiesta di archiviazione per particolare tenuità del fatto, il giudice può disporre l'archiviazione senza fissare l'udienza in camera di consiglio a condizione che argomenti in ordine alla ritenuta inammissibilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2578 del 31 agosto 1995
«Né può rilevare in senso contrario la circostanza che la norma richiamata faccia a sua volta riferimento all'art. 127 c.p.p., (il quale prevede l'avviso per l'udienza in Camera di consiglio anche per «le altre persone interessate»): tale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 745 del 3 marzo 2000
«In tema di chiusura delle indagini preliminari, la omessa notizia della richiesta di archiviazione avanzata dal P.M., alla persona offesa, che abbia manifestato la volontà di essere informata, colpisce in radice il diritto al contraddittorio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4147 del 10 gennaio 1996
«Inoltre è da notare che, quando il legislatore ha utilizzato la manifesta infondatezza come causa di inammissibilità, la ha specificatamente menzionata (come in tema di ricusazione, di atti introduttivi del procedimento in camera di consiglio, di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 206 del 8 marzo 1994
«Nell'ipotesi in questione, infatti, non trova applicazione il principio relativo alla necessità di dare avviso ad entrambi i difensori dell'indagato - ove nominati - anche per le udienze in camera di consiglio, nelle quali è previsto che il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 21335 del 14 settembre 2017
«Tale operatività, peraltro, deve correlarsi alle caratteristiche proprie di siffatto tipo di termine, producendo il risultato di individuare il “dies ad quem” dello stesso nel giorno non festivo cronologicamente precedente rispetto a quello di...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 5533 del 6 marzo 2017
«In tema di giudizio di cassazione, l'assegnazione di una causa alle sezioni ordinarie in camera di consiglio non osta, in caso di rilevanza delle questioni da trattare, alla sua rimessione all'udienza pubblica, in applicazione analogica dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 22462 del 27 settembre 2017
«In tema di procedimento di cassazione, ove il ricorso sia stato preliminarmente esaminato dalla sezione prevista dall'art. 376 c.p.c. e questa, in esito alla camera di consiglio, abbia rimesso la causa alla sezione semplice ai sensi dell'art. 380...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 6369 del 13 marzo 2017
«La notificazione al difensore del decreto di fissazione dell’adunanza in camera di consiglio e della proposta del relatore, ex art. 380 bis c.p.c., ove eseguita successivamente al 15 febbraio 2016 (data di entrata in vigore del d.m. Giustizia del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 4906 del 27 febbraio 2017
«In tema di rito camerale di legittimità di cui all’art. 1 bis della l. n. 197 del 2016, che ha convertito, con modificazioni, il d.l. n. 168 del 2016, applicabile, ai sensi del comma 2 della stessa norma, anche ai ricorsi depositati prima...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 8869 del 5 aprile 2017
«Non sussiste alcun obbligo, né vi sono ragioni di opportunità, perché, all’esito dell’adunanza in camera di consiglio, il collegio rimetta la causa che preveda la trattazione di questioni rilevanti o, comunque, prive di precedenti in pubblica...»