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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11213 del 16 maggio 2007
«Il giudicato può spiegare efficacia riflessa anche nei confronti di soggetti estranei al rapporto processuale, quando contenga (come nel caso) un'affermazione obiettiva di verità (decadenza del chiamato con testamento dal diritto ad accettare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2276 del 27 febbraio 1995
«...effetto giuridico nei confronti dell'incapace, che resta nella posizione di chiamato all'eredità fino a quando egli stesso o il suo rappresentante eserciti il diritto di accettare o di rinunziare all'eredità entro il termine della prescrizione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15131 del 18 luglio 2005
«In presenza di donazioni fatte in vita dal de cuius la collazione ereditaria — in entrambe le forme previste dalla legge, per conferimento del bene in natura ovvero per imputazione — è uno strumento giuridico volto alla formazione della massa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2453 del 28 giugno 1976
«La collazione ereditaria, quale che ne sia il fondamento, rappresenta, in entrambe le forme in cui è prevista dalla legge (in natura o per imputazione), un mezzo giuridico preordinato alla formazione della massa ereditaria da dividere, in guisa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2031 del 1 marzo 1994
«...come principio generale del nostro ordinamento giuridico, a regolare il rapporto sono le norme in quel tempo vigenti, mancando nella materia disposizioni transitorie come quella dell'art. 141 disp. att. c.c. per la revocazione per ingratitudine.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6280 del 3 giugno 1995
«L'elezione di domicilio (artt. 47 c.c. e 141 c.p.c.) è un atto giuridico unilaterale che spiega efficacia indipendentemente dal consenso o accettazione del domiciliatario. Ne consegue che, fino a quando non intervenga la revoca dell'elezione, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3503 del 4 aprile 1998
«Nel caso in cui alla convivenza more uxorio siano riconnesse conseguenze giuridiche, al fine di distinguere tra semplice rapporto occasionale e famiglia di fatto, deve tenersi soprattutto conto del carattere di stabilità che conferisce grado di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8469 del 18 ottobre 1994
«Infatti, nella prima di queste ultime ipotesi, il rapporto contrattuale, validamente stipulato secondo la legge del tempo, verrebbe alterato con l'aggiunta di un nuovo soggetto giuridico ad esso estraneo — in contrasto con il principio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5533 del 13 aprile 2001
«Per la sospensione necessaria del processo ex art. 295 c.p.c. non è sufficiente che tra due liti sussista una mera pregiudizialità logica, ma è necessario un rapporto di pregiudizialità giuridica, che ricorre soltanto quando la definizione di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 370 del 15 gennaio 1997
«...alloggiata nell'appartamento; ne consegue che il rapporto locativo del posto-macchina, il cui uso si attua in funzione di pertinenza dell'abitazione, va assoggettato allo stesso regime giuridico relativo alla locazione di tale secondo immobile.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2278 del 19 marzo 1990
«Il rapporto tra cosa principale e cosa accessoria (diversamente dall'incorporazione) è preso in considerazione dalla legge non come rapporto di connessione materiale o strutturale ma come rapporto economico e giuridico di strumentalità e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2531 del 19 marzo 1999
«...dell'art. 818 c.c., ancorché non menzionato nel titolo di acquisto invalido, per il principio secondo il quale gli atti ed i rapporti giuridici delle pertinenze seguono il regime giuridico della cosa principale, se non diversamente disposto.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4623 del 29 marzo 2001
«L'elemento peculiare che diversifica la gestione di affari altrui da tutte le altre ipotesi, in cui l'attività svolta per conto terzi costituisce l'adempimento di un obbligo legale o convenzionale del cooperatore, è dato dalla spontaneità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 845 del 28 gennaio 1997
«Poiché è terzo, ai sensi dell'art. 936 c.c., chiunque non è legato al proprietario del suolo da alcun rapporto giuridico, né reale né personale, che gli attribuisca la facoltà di costruirvi, anche al convenuto in rivendica si applica la disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4820 del 25 settembre 1984
«...altri diritti delle parti derivanti dalla risoluzione medesima, le disposizioni dell'art. 936 c.c., regolanti il diverso caso dell'esecuzione di opere sul fondo altrui da parte di chi non sia legato da alcun rapporto giuridico con il proprietario.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 835 del 10 marzo 1976
«L'azione negatoria, che, a norma dell'art. 949 c.c., il proprietario può esercitare per far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, ovvero per far ordinare la cessazione di turbative e di molestie sulla stessa, e per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2637 del 5 luglio 1975
«...via generale gli obblighi dell'usufruttuario; e ciò anche al fine di far coincidere, nei limiti del possibile, l'onere economico e quello giuridico relativi all'adempimento dei pesi anzidetti e di evitare, in tal modo, una duplicazione di azioni.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3525 del 12 luglio 1978
«...res sua servit soltanto nei casi in cui esuli, «a priori» e in modo assoluto, la possibilità di configurare la relazione oggettiva tra due fondi e la utilitas, di cui fruisce uno di essi, come oggetto di un rapporto giuridico intersoggettivo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 128 del 4 gennaio 1995
«La controversia tra il proprietario del fondo dominante e quello del fondo servente per l'accertamento di una servitù convenzionale di scolo delle acque piovane non verte su un rapporto inscindibilmente legato con quello tra il fondo dominante ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4386 del 26 febbraio 2007
«Nel regime giuridico della comunione di edifici, l'uso particolare che il comproprietario faccia del cortile comune, interrando nel sottosuolo una centrale termica del proprio impianto di riscaldamento, non è estraneo alla destinazione normale di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4394 del 17 maggio 1997
«Nel regime giuridico del condominio di edifici, l'uso particolare che il condomino faccia del cortile comune, interrando nel sottosuolo di esso un serbatoio per gasolio, destinato ad alimentare l'impianto termico del suo appartamento condominiale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16164 del 2 agosto 2005
«Non può qualificarsi inadempimento delle obbligazioni nascenti da un determinato rapporto giuridico (e neppure fatto illecito extracontrattuale) la comunicazione alla controparte di avere l'intenzione di interpretare ed applicare in un certo modo,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9946 del 29 aprile 2009
«Ai fini del riparto della giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo, la questione della non configurabilità di un rapporto giuridico e di un diritto soggettivo, nemmeno in astratto, non accordando l'ordinamento giuridico alcuna tutela,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1952 del 21 giugno 1971
«La surrogazione legale nel pagamento, di cui all'art. 1203, n. 3 c.c., è subordinata alla duplice condizione dell'esistenza dell'obbligo giuridico del solvens di pagare un debito per un altro soggetto e della ricorrenza di un rapporto che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7524 del 27 marzo 2009
«In presenza di situazioni di permanenza giuridica del rapporto di lavoro, privo tuttavia di funzionalità di fatto, l'onere del lavoratore di offrire la prestazione presuppone necessariamente che non sia configurabile "mora credendi" del datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 670 del 24 gennaio 1991
«Nell'ipotesi in cui si configuri, per la violazione delle cosiddette «clausole di rientro» contenute in accordi sindacali aziendali in tema di ricorso alla cassa integrazione guadagni, il diritto dei lavoratori al risarcimento del danno per la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6794 del 16 giugno 1995
«Tali operazioni devono assumere a base la condizione giuridico-economica del bene e, quindi, il valore del fabbricato e della prima delle sue indicate componenti al momento dell'evento dannoso, rivalutando il valore così ottenuto alla data della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11629 del 15 ottobre 1999
«...tra comportamento antigiuridico del debitore — nella specie tardiva esecuzione di bonifico bancario su banca USA — e ripercussioni patrimoniali negative — abbandono e perdita di un master e rientro in Italia del beneficiario del bonifico).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15822 del 28 luglio 2005
«In tema di liquidazione del danno alla persona, qualora la vittima dell'illecito, a causa dell'invalidità dallo stesso derivata, abbia perduto in tutto o in parte il proprio reddito da lavoro e la prospettiva di futuri guadagni, ma abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 64 del 4 gennaio 2002
«...sia del fatto antigiuridico da cui derivi il pregiudizio sia del bene giuridico protetto consistente nella integrità della persona —, quanto erogato dallo Stato per la indicata pensione è detraibile dall'importo dell'integrale risarcimento.»