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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3546 del 23 febbraio 2004
«Il termine per richiedere la separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede, a norma dell'art. 516 c.c., è un termine di decadenza — e come tale di natura perentoria — della durata di tre mesi, che inizia a decorrere dal momento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11619 del 21 novembre 1997
«Pertanto, conformemente alla regola fissata dall'art. 52 disp. att. c.p.c., iI compito di liquidare il compenso al curatore dell'eredità giacente spetta, in sede camerale, al pretore che lo ha nominato, senza che a ciò sia d'ostacolo la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6231 del 15 maggio 2000
«L'atto d'appello introduce un procedimento d'impugnazione, nel quale i poteri cognitori del giudice, all'infuori delle questioni rilevabili d'ufficio, sono circoscritti dall'iniziativa della parte istante, spettando ad essa di attivarsi per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13785 del 22 luglio 2004
«In tema di diritti riservati ai legittimari, un comportamento del beneficiario del legato sostitutivo di legittima dal quale sia dato desumere la volontà, espressa o tacita, dello stesso di conservare il legato, assume, per un verso, valenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2276 del 27 febbraio 1995
«Il mancato acquisto della qualità di erede, che si risolve nel difetto di legittimazione ad agire o a contraddire, può essere denunziato dalla parte avversa e comunque rilevato d'ufficio dal giudice, cui spetta di accertare la coincidenza del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19527 del 7 ottobre 2005
«In tema di azione di riduzione delle donazioni e dei legati, qualora il testatore abbia disposto a titolo universale dell'intero asse ereditario, la condizione dell'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario è esclusa nell'ipotesi in cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2294 del 19 marzo 1996
«L'esperimento dell'azione di simulazione da parte degli eredi, relativamente ad un negozio apparentemente oneroso compiuto dal de cuius, preordinato al successivo eventuale esercizio dell'azione di riduzione e diretto contro persone estranee...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11733 del 5 agosto 2002
«Ai fini dell'identificazione del requisito dell'autografia del testamento olografo è necessario distinguere tra la dichiarazione di ultima volontà e il documento cartaceo sul quale essa è vergata, di tal che detto requisito è rispettato quando la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9674 del 6 novembre 1996
«Peraltro, non essendo prevista una forma particolare o termini tassativi per la dichiarazione della parte o per la menzione che il notaio deve farne, spetta al giudice di merito stabilire (con apprezzamento incensurabile se adeguatamente motivato)...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2081 del 12 giugno 1969
«L'accertamento di detta consapevolezza, attraverso il testamento od altre risultanze equipollenti, spetta al giudice di merito, il cui apprezzamento si sottrae a sindacato in sede di legittimità, se sorretto da motivazione adeguata ed esente da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5092 del 9 marzo 2006
«Ai sensi dell'art. 724, secondo comma, c.c., il coerede debitore del de cuius , al fine di assolvere alla propria obbligazione, deve conferire alla massa l'intero debito, imputandolo alla sua quota, e non anche pagare direttamente agli altri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15105 del 22 novembre 2000
«La norma di cui all'art. 727, comma primo, c.c. secondo la quale in sede di divisione le quote da assegnare ai condividenti devono comprendere una quantità di beni di uguale natura e qualità in proporzione all'entità di ciascuna quota, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12242 del 6 giugno 2011
«L'erede, continuando la personalità del "de cuius", diviene parte del contratto concluso dallo stesso, per cui egli resta vincolato al contenuto del contratto medesimo, ancorché questo non sia stato trascritto. Pertanto, l'opponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27287 del 9 dicembre 2005
«Il coerede il quale, dopo la morte del de cuius sia rimasto nel possesso del bene ereditario, può, prima della divisione, usucapire la quota degli altri coeredi: a tal fine, lo svolgimento di trattative con gli altri coeredi per la vendita da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3635 del 16 febbraio 2007
«In tema di divisione giudiziale di compendio immobiliare ereditario, l'art. 718 c.c., il quale riconosce a ciascun coerede il diritto di conseguire in natura la parte dei beni a lui spettanti con le modalità stabilite nei successivi artt. 726 e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8223 del 11 agosto 1990
«In tema di divisione l'attribuzione di una porzione pro indiviso a più condividenti postula, a norma dell'art. 720 c.c., la indivisibilità dell'oggetto, per cui ove la porzione stessa consti invece di una molteplicità di beni che consenta, con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22833 del 24 ottobre 2006
«In tema di divisione giudiziale, l'art. 718 cod. civ., il quale riconosce a ciascun coerede il diritto di conseguire in natura la parte dei beni a lui spettanti con le modalità stabilite nei successivi artt. 726 e 727, trova deroga, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4537 del 11 agosto 1982
«Agli effetti di cui all'art. 732 c.c., la «notificazione» al coerede avente diritto a prelazione della proposta di alienazione di quota ereditaria è da ravvisare in qualsiasi forma di comunicazione, anche verbale, che tale coerede riceva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8049 del 8 agosto 1990
«Qualora il testatore ai sensi dell'art. 733 c.c. fissi regole per la formazione delle porzioni dei coeredi, ovvero legittimamente attribuisca tale facoltà ad un erede, viene meno il diritto degli altri eredi, nel soddisfacimento delle loro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2483 del 10 febbraio 2004
«Ne consegue che gli interessi sul conguaglio, che sono di natura corrispettiva, decorrono soltanto dal momento in cui, con il provvedimento definitivo, è cessato lo stato di indivisione delle cose comuni, in pendenza del quale i frutti maturati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8077 del 24 luglio 1995
«Accertata l'esistenza di un precedente accordo circa l'attribuzione di un locale ad una delle parti, nonostante che lo stesso ricadesse nella verticale spettante all'altra, il giudice del merito aveva annullato l'atto di divisione per l'errore di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21748 del 16 ottobre 2007
«Il consenso informato costituisce, di norma, legittimazione e fondamento del trattamento sanitario: senza il consenso informato l'intervento del medico è, al di fuori dei casi di trattamento sanitario per legge obbligatorio o in cui ricorra uno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22513 del 1 dicembre 2004
«Tale pregiudizio non è, poi, escluso dall'eventuale rifiuto del soggetto leso di consentire a chicchessia la pubblicazione degli specifici ritratti abusivamente utilizzati (nella fattispecie si trattava di foto di scena di un'opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4616 del 7 maggio 1998
«Anche in caso di separazione personale tra coniugi, l'obbligo dei genitori di concorrere tra loro, secondo le regole di cui all'art. 148 c.c., al mantenimento dei figli non cessa automaticamente con il raggiungimento, da parte di questi, della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5762 del 27 giugno 1997
«Nell'ipotesi cui si sia verificata, durante la convivenza matrimoniale e prima della domanda di separazione, la violazione dei doveri nascenti dal matrimonio, il giudice, per ritenerla ininfluente in relazione all'addebitabilità della separazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22238 del 21 ottobre 2009
«Il decreto emesso in camera di consiglio dalla corte d'appello a seguito di reclamo avverso i provvedimenti emanati dal tribunale sull'istanza di revisione delle disposizioni accessorie alla separazione, in quanto incidente su diritti soggettivi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5135 del 27 novembre 1989
«Gli assegni familiari per il coniuge, invece, in mancanza di una previsione analoga al citato art. 211, spettano al lavoratore – cui sono corrisposti per consentirgli di far fronte al suo obbligo di mantenere il coniuge ex artt. 143 e 156 c.c. –...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26586 del 17 dicembre 2009
«In tema di separazione personale dei coniugi, l'art. 155, quarto comma, c.c. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche introdotte dall'art. 1 della L. 8 febbraio 2006, n. 54), il quale dispone che l'abitazione nella casa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7865 del 26 settembre 1994
«A seguito della disposizione innovativa introdotta dall'art. 11 della L. 6 marzo 1987, n. 74 (Nuove norme sulla disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio) – secondo cui l'abitazione della casa familiare spetta di preferenza al genitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4558 del 11 aprile 2000
«In ipotesi di separazione personale dei coniugi, l'assegnazione della casa familiare, in presenza di figli minori o maggiorenni non autosufficienti, spetta di preferenza e ove possibile (perciò non necessariamente) al coniuge cui vengano affidati...»