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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3409 del 17 maggio 1983
«Qualora un'autovettura, sottratta da ignoti al proprietario ed abbandonata nella pubblica via, sia dagli organi di polizia affidata in custodia ad un terzo, nel suo deposito, allo scopo di evitare intralci alla circolazione, non si configura il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22020 del 19 ottobre 2007
«Il giudice civile, ai fini del proprio convincimento, può autonomamente valutare, nel contraddittorio tra le parti, ogni elemento dotato di efficacia probatoria e, dunque, anche le prove raccolte in un processo penale e, segnatamente (come nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8998 del 3 luglio 2001
«Le norme poste dagli artt. 2 e 3 della legge 20 maggio 1970, n. 300 a tutela della libertà e dignità del lavoratore, delimitano la sfera di intervento di persone preposte dal datore di lavoro a difesa dei suoi interessi, con specifiche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1359 del 8 aprile 1977
«L'art. 2214 c.c., che sancisce per l'imprenditore l'obbligo della regolare tenuta dei libri e delle scritture contabili nonché della corrispondenza commerciale, risponde all'esigenza di consentire i controlli di legge (ad es.: per l'ammissione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3712 del 5 dicembre 1996
«L'art. 3 D.L. 13 maggio 1991, n. 152 convertito con modifica in legge 12 luglio 1991, n. 203 («provvedimenti urgenti in tema di lotta alla criminalità organizzata») non pone limiti all'arresto fuori flagranza, che può sempre essere eseguito. È,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6 del 8 gennaio 1997
«L'esercizio del potere-dovere di arresto in flagranza di reato attribuito agli organi di polizia giudiziaria è disciplinato dalle disposizioni dettate dagli artt. 379 e segg. c.p.p., nessuna delle quali prevede che, al momento dell'atto, debbano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2762 del 27 luglio 1992
«Poiché non esiste una sorta di presunzione generale di affidabilità di ciascuno al servizio sociale ma, al contrario, in base al testuale tenore dell'art. 47, secondo comma, dell'«ordinamento penitenziario», devono sussistere elementi positivi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9370 del 31 agosto 1994
«In tema d'intercettazione di comunicazioni tra presenti, è legittima l'autorizzazione all'utilizzo degli impianti in dotazione alla polizia giudiziaria per insormontabili ostacoli tecnico-ambientali che si frappongono ad un utile impiego degli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2417 del 26 febbraio 1998
«Qualora l'imputato eserciti la facoltà, riconosciutagli dall'art. 161 c.p.p., di dichiarare o eleggere un nuovo domicilio con dichiarazione resa dinanzi ad organi della polizia giudiziaria, incombe su di lui l'onere di trasmettere tempestivamente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9532 del 8 marzo 2002
«Ai fini della valutazione dei sufficienti indizi per l'autorizzazione all'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche nell'ambito di un procedimento per delitti di criminalità organizzata, il divieto di utilizzazione delle notizie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11421 del 25 novembre 1995
«In particolare, per quanto attiene a verbali di prove di procedimenti stranieri, deve escludersi l'acquisibilità e la utilizzabilità di dichiarazioni di un imputato di reato connesso, sottoposto a procedimento penale all'estero, le quali siano...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 21 settembre 2000
«Poiché il ricorso a intercettazioni telefoniche nel corso di indagini relative a delitti di criminalità organizzata è consentito in presenza di sufficienti indizi di reato (e non di colpevolezza) e quando le stesse risultino «necessarie» (e non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46056 del 12 dicembre 2008
«In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, è legittima la motivazione "per relationem" dei decreti autorizzativi quando in essi il giudice faccia richiamo alle richieste del P.M. ed alle relazioni di servizio della polizia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 15 gennaio 2003
«In materia di intercettazioni telefoniche e ambientali disposte nell'ambito di procedimenti riguardanti delitti di criminalità organizzata, la motivazione del decreto autorizzativo del Gip in ordine al presupposto dei «sufficienti indizi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1495 del 4 maggio 1998
«In nessun caso, peraltro, i decreti di proroga possono essere motivati con il semplice richiamo ai preesistenti provvedimenti autorizzativi. (Fattispecie, nella quale la S.C. ha ritenuto corretta la motivazione del giudice di merito che, dato atto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2015 del 8 febbraio 1993
«Né rilevano le possibili diverse utilizzazioni che dalle cose si possono trarre mediante particolari trattamenti o speciali autorizzazioni, dal momento che occorre avere riguardo al fatto illecito così come accertato dagli organi di polizia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2012 del 5 maggio 1998
«In tema di applicazione di misure cautelari, è obbligo del giudice individuare gli elementi concludenti che confermino attualità e concretezza delle esigenze poste a fondamento del provvedimento coercitivo, anche per il rilievo che l'art. 292,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11597 del 29 novembre 1995
«Per «altra autorità» (avente l'obbligo di riferire all'autorità giudiziaria ai sensi dell'art. 361 c.p.) alla quale può essere fatta dal pubblico ufficiale denuncia con effetto liberatorio deve intendersi, oltre a quella di polizia giudiziaria,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21258 del 24 maggio 2001
«È ritualmente proposta la querela presentata, con le formalità di cui agli artt. 337 e 333 comma secondo c.p.p., al direttore provinciale delle Poste, se relativa a reati attinenti, direttamente o indirettamente, all'organizzazione, all'esercizio,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10525 del 17 ottobre 1991
«Gli accertamenti in materia di tutela delle acque sono di competenza della polizia giudiziaria, senza distinzioni settoriali e di specializzazione. Sicché polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale, vigili urbani possono...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2109 del 29 settembre 1994
«L'art. 28, L. 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) attribuisce espressamente solo agli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria il potere di sequestro delle armi, della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1444 del 15 maggio 1997
«Le relazioni di servizio redatte da un agente infiltrato in una organizzazione criminale sono utilizzabili anche nella parte in cui riferiscono in forma di citazione testuale le dichiarazioni rese dai presenti poiché dell'attività svolta la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«È legittima l'acquisizione al fascicolo per il dibattimento di prospetti riassuntivi di attività di polizia giudiziaria, elaborati da ufficiale di P.G. che, esaminato come testimone, ad essi abbia legittimamente fatto riferimento nel corso della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10958 del 21 marzo 2005
«L'arresto in flagranza di reato da parte del privato, nei casi consentiti dalla legge ex art. 383 c.p.p., si risolve nell'esercizio di fatto dei poteri anche coattivi e nell'esplicazione delle attività procedimentali propri degli organi di polizia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1603 del 14 giugno 1993
«La ratio del secondo comma dell'art. 383 c.p.p., che prevede la facoltà di arresto da parte dei privati, è che questi consegnino l'arrestato alla polizia giudiziaria senza ritardo, e cioè nel più breve tempo possibile, in modo da evitare che una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2221 del 27 maggio 1994
«Ai fini della convalida del fermo il Gip deve limitarsi a verificare la sussistenza delle condizioni legittimanti la misura nel momento in cui la stessa venne adottata dal P.M., restando indifferenti gli eventi successivi e dovendo in ogni caso...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2110 del 23 febbraio 1996
«Il delitto di calunnia può essere commesso non solo nella forma diretta, cioè attraverso una denuncia presentata all'autorità giudiziaria, ma anche in forma indiretta, cioè attraverso una segnalazione del fatto-reato a un'altra autorità che a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1595 del 16 gennaio 2006
«In materia di intercettazioni ambientali è legittima, in caso di urgenza e nel caso in cui la polizia giudiziaria non sia dotata delle necessarie apparecchiature, l'utilizzazione di impianti e mezzi appartenenti a privati, purché le operazioni,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 21 aprile 1989
«All'applicazione della causa estintiva non è di ostacolo l'obbligo dell'interrogatorio dell'imputato, previsto dall'art. 376, c.p.p., perché questo obbligo deve ritenersi osservato anche attraverso il processo verbale giudiziario contenente le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2218 del 17 febbraio 1990
«In tema di cause di giustificazione, è esclusa la responsabilità penale dell'agente provocatore funzionario di polizia giudiziaria, qualora possa ravvisarsi nel suo operato l'adempimento di un dovere, in relazione alla norma contenuta nell'art....»