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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9218 del 1 settembre 1995
«Qualora un soggetto impugni un matrimonio, sostenendone l'inesistenza, per il fatto che il relativo atto di stato civile non contiene le indicazioni di cui ai nn. 6 («la dichiarazione degli sposi di volersi prendere rispettivamente in marito e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18870 del 10 luglio 2008
«Ai sensi degli artt. 162 e 163 cod. civ. affinché la pubblicità relativa alla stipula e alle modifiche delle convenzioni matrimoniali renda le stesse opponibili ai terzi è necessaria e sufficiente l'annotazione a margine dell'atto di matrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 595 del 18 gennaio 1993
«In tema di azione di disconoscimento della paternità da parte del marito (art. 244, secondo comma, c.c.), la dichiarazione della madre di nascita del figlio, appresa dal marito in occasione di un suo ritorno, anche se temporaneo, nel luogo di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3038 del 28 giugno 1995
«Poiché il nuovo codice di procedura penale ha parificato il difensore d'ufficio a quello di fiducia, attuando il principio della «unicità» e della «immutabilità» dell'ufficio di difesa, la nomina, avvenuta in udienza, del sostituto del difensore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11749 del 18 maggio 2006
«La remissione del debito non richiede una forma solenne, in difetto di un'espressa previsione normativa, e può quindi essere desunta anche da una manifestazione tacita di volontà o da un comportamento concludente, purché siano tali da manifestare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5845 del 14 giugno 1990
«Il conferimento ad un istituto di credito del mandato continuativo ad eseguire operazioni speculative in borsa mediante lo strumento del cosiddetto «riporto staccato» - e cioè allo scoperto, regolandosi in contanti solo la differenza fra i prezzi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14767 del 15 novembre 2000
«Qualora un contratto di agenzia contenga una clausola secondo cui il conto provvigionale si intende approvato se non contestato entro trenta giorni, l'approvazione dell'estratto conto preclude l'impugnabilità della validità e dell'efficacia dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14968 del 7 luglio 2011
«Nel giudizio promosso dall'agente contro la ditta preponente per l'accertamento del suo diritto al pagamento di provvigioni sugli affari conclusi, egli ha l' onere di provare i fatti costitutivi della sua pretesa, ovvero gli affari da lui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18586 del 5 settembre 2007
«L'art. 1748 c.c., nel testo modificato dall'art. 2 del D.L.vo n. 303 del 1991, ha riconosciuto il diritto dell'agente di esigere che gli siano fornite tutte le informazioni, in particolare un estratto dei libri contabili, necessarie per verificare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10063 del 9 ottobre 1998
«Nel giudizio promosso dall'agente contro la ditta preponente per l'accertamento del suo diritto al pagamento di provvigioni dirette ed indirette sugli affari conclusi, è legittimo l'ordine di esibizione delle scritture contabili impartito dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11626 del 26 maggio 2011
«Ai sensi dell'art. 1832 c.c., la mancata contestazione dell'estratto conto e la connessa implicita approvazione delle operazioni in esso annotate riguardano gli accrediti e gli addebiti considerati nella loro realtà effettuale, nonché la verità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3574 del 14 febbraio 2011
«Ai sensi dell'art. 1832 c.c., l'approvazione tacita dell'estratto di conto corrente non si estende alla validità ed efficacia dei rapporti obbligatori sottostanti, ma ha la funzione di certificare la verità storica dei dati riportati nel conto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12372 del 24 maggio 2006
«Nel rapporto di conto corrente bancario il termine di decadenza di sei mesi per l'impugnazione dell'estratto conto trasmesso al cliente, fissato dall art. 1832, secondo comma c.c., opera anche per la banca, relativamente all'omessa registrazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18626 del 5 dicembre 2003
«L'elemento caratterizzante la gestione d'affari (art. 2028, c.c.) è costituito dal compimento di atti giuridici, spontaneamente ed utilmente compiuti dal gestore nell'altrui interesse in assenza di ogni rapporto contrattuale con l'interessato;...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9008 del 6 luglio 2000
«In tema di operazioni bancarie in conto corrente, le comunicazioni al cliente sulla situazione finale del conto, inviate dalla banca allo scioglimento del rapporto ovvero alle scadenze periodiche contrattualmente previste, sono qualificabili come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 178 del 13 gennaio 1988
«Con riferimento al contratto di conto-corrente bancario la presunzione legale contenuta nel primo comma dell'art. 1832 c.c. della approvazione del conto in caso di mancata contestazione dello stesso da parte del correntista presuppone che la banca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7549 del 12 aprile 2005
«L'art. 102, legge n. 141 del 1938 (legge bancaria, applicabile nella specie ratione temporis) limita il valore probatorio dell'estratto di saldaconto (costituente documento diverso dagli estratti conto veri e propri) al procedimento monitorio,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2751 del 25 febbraio 2002
«In tema di prova del credito fornita da un istituto bancario nel giudizio monitorio e nel successivo giudizio contenzioso di opposizione, va distinto l'estratto di saldaconto — dichiarazione unilaterale di un funzionario della banca creditrice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14849 del 16 novembre 2000
«Il principio secondo il quale spetta al cliente di avanzare contestazioni avverso la contabilità tenuta dall'istituto di credito e comunicata in estratto comporta che tale contabilità può costituire prova del saldo attivo a favore della banca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9579 del 21 luglio 2000
«In tema di responsabilità processuale aggravata ex art. 96 c.p.c., il carattere temerario della lite, che costituisce presupposto della condanna al risarcimento dei danni, va ravvisato nella coscienza della infondatezza della domanda e delle tesi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10236 del 27 settembre 1995
«La mancata contestazione dell'estratto del conto, ove sia annotato il credito della banca derivante da un ordine di borsa, nel quadro di una valutazione coordinata di tutti gli elementi probatori, acquista valore di conferma del conferimento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9512 del 14 settembre 1993
«A norma degli artt. 1832 e 1857 c.c., gli effetti dell'approvazione dell'estratto del conto corrente si producono in relazione a tutte le operazioni bancarie regolate nel conto stesso, con la conseguenza che, anche in relazione al credito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2491 del 1 marzo 1993
«Il potere discrezionale che l'art. 120 c.p.c. attribuisce al giudice di merito in ordine alle modalità ed estensione della pubblicazione della sentenza, nonché alla scelta del giornale, nei casi in cui ne sia riconosciuta l'utilità per la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1048 del 28 gennaio 1995
«Il diritto reale d'uso o di usufrutto del legatario non è opponibile al terzo acquirente dell'immobile (nella specie, aggiudicatario in seguito ad espropriazione immobiliare nei confronti dell'erede) se non risulti dalla nota di trascrizione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 50 del 7 gennaio 2004
«Nell'assicurazione della responsabilità civile, dopo la comunicazione dell'assicurato all'assicuratore, della richiesta del terzo danneggiato o della proposizione da parte dello stesso dell'azione in giudizio, il decorso della prescrizione breve...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 1802 del 10 settembre 1993
«Nel sistema del vigente codice di procedura penale, il difensore d'ufficio, una volta incaricato, non perde detta sua qualità sol perché, ai sensi dell'art. 97 comma 4 c.p.p., nei casi ivi previsti, gli venga designato un sostituto, anche quando,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3712 del 5 dicembre 1996
«Il delitto di evasione ha natura di reato istantaneo ad effetti permanenti. L'art. 385 prevede, infatti, come circostanza attenuante la costituzione in carcere dell'evaso prima della condanna. Il comportamento de quo coincide con il venire meno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3523 del 23 marzo 1994
«Il termine di venti giorni che l'art. 27 c.p.p. stabilisce con carattere di perentorietà a pena di inefficacia della misura coercitiva adottata da giudice dichiaratosi incompetente, non si sottrae, nonostante detto suo carattere, alla regola...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4619 del 3 febbraio 2010
«Cessato dalle sue funzioni il difensore di ufficio, per designazione di difensore di fiducia, la successiva revoca a quest'ultimo del mandato non fa rivivere la nomina del primo difensore di ufficio, con la conseguenza che a mani dell'ulteriore...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3832 del 14 giugno 1997
«Il nuovo codice di rito si ispira all'esigenza di assicurare la continuità dell'assistenza tecnico-giuridica e di garantire la concreta ed efficace tutela dei diritti dell'imputato, secondo il principio dell'immutabilità del difensore fino...»