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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8879 del 28 aprile 2005
«Al fine di determinare la competenza per territorio, con riferimento alla domanda proposta ai sensi dell'art. 20 R.D. n. 407/1905 da titolare di farmacia nei confronti di una casa farmaceutica per la sostituzione dei farmaci scaduti o, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1343 del 17 marzo 1978
«Il diritto del creditore di avvalersi della decadenza del debitore dal beneficio del termine e di esigere immediatamente la prestazione ai sensi dell'art. 1186 c.c., non postula il conseguimento di una preventiva pronuncia giudiziale, né la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9388 del 27 aprile 2011
«La cessione di credito, se effettuata in funzione solutoria di un debito scaduto ed esigibile, si caratterizza come anomala rispetto al pagamento effettuato in danaro od altri titoli di credito equivalenti, in quanto il relativo processo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3900 del 7 settembre 1977
«...non era ancora scaduto all'atto della proposizione della domanda stessa, in considerazione del fatto che il venditore già aveva arbitrariamente preteso di subordinare la sua prestazione a modifiche dei patti inerenti al pagamento del prezzo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1692 del 15 febbraio 2000
«La costituzione in mora per esplicare i suoi effetti presuppone che il debito sia scaduto; conseguentemente, non costituisce atto valido alla messa in mora della P.A. l'atto di citazione con cui si richieda il pagamento di interessi moratori in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6887 del 23 luglio 1994
«La formale costituzione in mora del debitore non è necessaria se il termine, anche non essenziale, di adempimento della obbligazione sia scaduto e la prestazione debba essere eseguita al domicilio del creditore o, in altri termini, in un luogo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4664 del 17 dicembre 1976
«La disposizione dell'art. 1219, n. 3, c.c., che esclude la necessità della costituzione in mora quando è scaduto il termine e la prestazione deve essere eseguita al domicilio del creditore, è ispirata alla ratio di ammettere la mora ex re ogni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2573 del 22 febbraio 2002
«...sensi degli artt. 1247 e 1945 c.c., la compensazione con il debito che il creditore ha verso il debitore principale garantito, ancorché tale debito, non ancora scaduto alla data del decreto, diventi esigibile nel corso del giudizio di opposizione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4089 del 2 dicembre 1975
«Tale principio opera anche quando l'obbligazione sia sottoposta ad un termine essenziale non ancora scaduto, poiché anche in tal caso presupposto della risoluzione è l'inadempimento, equiparato alla dichiarazione di non voler adempiere, ed è dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26154 del 6 dicembre 2006
«Agli effetti dell'esercizio della revocatoria fallimentare ai sensi dell'art. 67, primo comma, numero 2), del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, la cessione di credito non può ritenersi mezzo anormale di pagamento, ove non sia stipulata per estinguere un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10689 del 11 agosto 2000
«Secondo il disposto normativo di cui all'art. 1858 c.c., (che definisce lo sconto come il contratto con il quale la banca, previa deduzione dell'interesse, anticipi al cliente l'importo di un credito verso terzi non ancora scaduto mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25481 del 30 novembre 2006
«In tema di fideiussione, nell'ipotesi in cui la garanzia sia prestata al fine di ottenere la revoca di un sequestro conservativo nei confronti del debitore, è nulla la clausola con la quale sia apposto un termine di efficacia alla garanzia stessa,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6431 del 4 dicembre 1981
«...eccezioni che avrebbe potuto opporre al portatore precedente e di arrecargli così un danno. La prova dell'intenzionalità, che fa carico al debitore, non può considerarsi immanente nel mero fatto dell'accettazione in pagamento di un titolo scaduto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1233 del 10 febbraio 1997
«Il divieto di patto commissorio sancito dall'art. 2744 c.c. si estende a qualsiasi negozio, ancorché lecito e quale ne sia il contenuto, che venga impiegato per conseguire il risultato concreto, vietato dall'ordinamento, dell'illecita coercizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5353 del 18 giugno 1987
«...tempo il possesso della cosa del terzo, il quale assume l'obbligo di conservare il bene finché il debito non sia scaduto e di restituirlo al costituente o consegnarlo al creditore, a seconda che vi sia stato o non vi sia stato l'adempimento.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2748 del 11 febbraio 2005
«...del credito rispetto all'atto impugnato è sufficiente l'insorgere della posizione debitoria in capo al debitore, indipendentemente dalla circostanza che il debito sia certo e determinato nel suo ammontare o che sia scaduto ed esigibile.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28981 del 10 dicembre 2008
«La cessione "pro solvendo" al creditore di tutti i crediti presenti e futuri vantati, fino ad un determinato importo, dal debitore verso un terzo, costituisce modalità anomala di estinzione dell'obbligazione, come tale assoggettabile all'azione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16570 del 25 novembre 2002
«In materia di mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale, è soggetto ad azione revocatoria (art. 2901 c.c.), ove concorrano le altre condizioni previste dalla legge, l'atto di concessione della garanzia ipotecaria a fronte di debito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7119 del 5 agosto 1996
«La disposizione contenuta nel terzo comma dell'art. 2901 c.c., in forza della quale non è soggetto a revoca l'adempimento di un debito scaduto, ha la sua ragione nella natura di atto dovuto della prestazione del debitore, una volta che si siano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 690 del 16 gennaio 2006
«Seppure l'eccezione di prescrizione — essendo uno strumento di difesa esperibile da parte di colui contro il quale è proposta l'azione o, ai sensi dell'art. 2939 c.c. da parte dei creditori del debitore che sia rimasto inerte nel farla valere o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22883 del 30 ottobre 2007
«Una volta scaduto il termine di sessanta giorni da detta norma previsto, l'assicuratore è in mora verso il danneggiato, qualora sia stato posto nella condizione di determinarsi in ordine all'an ed al quantum della responsabilità del suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11093 del 11 giugno 2004
«In tema di revocatoria fallimentare di concessione di garanzia (ipotecaria, nella fattispecie) per il debito scaduto di un terzo, posto che la distinzione tra negozi a titolo oneroso e negozi a titolo gratuito si basa sulla causa, e non sui...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7562 del 26 luglio 1990
«L'art. 56 L. fall., nell'ammettere la compensazione anche nel caso in cui il credito verso il fallito non sia scaduto prima dell'apertura della procedura concorsuale, non deroga agli altri requisiti occorrenti per la compensazione legale, e,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3656 del 14 febbraio 2013
«In tema di espropriazione forzata, l'intimazione ad adempiere l'obbligazione pecuniaria risultante dal titolo esecutivo entro un termine non minore di dieci giorni, ai sensi dell'art. 480, primo comma, c.p.c., deve riferirsi ad un debito già...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24330 del 18 novembre 2011
«...per ingiunzione di pagamento del debito non ancora scaduto, in quanto la sentenza o il decreto che tale domanda accolgano devono ritenersi contenere un implicito accertamento positivo delle condizioni per l'applicabilità della citata norma.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8042 del 22 maggio 2003
«...contrapposte, e la compensazione fallimentare è, pertanto, applicabile non solo quando il credito del terzo non è ancora scaduto alla data della dichiarazione di fallimento, ma anche quando tale scadenza riguardi il credito del fallito.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23714 del 21 dicembre 2004
«Qualora un debito pecuniario, scaduto ed esigibile, venga estinto dall'obbligato mediante una prestazione diversa, consistente nel trasferimento di una res pro pecunia la ricorrenza di una datio in solutum ed il suo conseguente assoggettamento, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17683 del 29 luglio 2009
«La cessione di credito si caratterizza come anomala, rispetto al pagamento effettuato in danaro o con titoli di credito considerati equivalenti e come tale è assoggettabile a revocatoria fallimentare, a norma dell'art. 67, primo comma, n. 2, legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1745 del 25 gennaio 2008
«...non solo a garanzia del debito per la parte di fido utilizzato, dunque da valutarsi alla stregua di debito non scaduto, ma anche per i debiti futuri; ne consegue l'obbligo per la banca di restituire l'intero pegno o il suo equivalente monetario.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17892 del 4 settembre 2004
«In tema di revocatoria fallimentare di rimesse su conto corrente (nel quale sia stata regolata l'apertura di credito bancario), mentre è revocabile il pagamento (accreditato su conto scoperto) pur se la somma relativa provenga da separato negozio...»