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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2432 del 8 aprile 1986
«...conseguenza di clausola risolutiva espressa, atteso che tale ultima pronuncia, di carattere dichiarativo e non costitutivo (come invece quella richiesta con la domanda), è riconducibile ad un'azione diversa, per presupposti, caratteri ed effetti.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1796 del 2 marzo 1985
«In tema d'enfiteusi, gli inderogabili principi fissati dagli artt. 972 e 973 c.c., circa la prevalenza del diritto potestativo di affrancazione spettante all'efiteuta, ed il conseguente condizionamento ad esso del diritto del concedente di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 852 del 21 febbraio 1978
«L'efficacia della clausola risolutiva espressa in materia di enfiteusi, mentre era notevolmente attenuata, rispetto ai principi generali, dal disposto dell'art. 973 c.c., il quale, anteriormente alle successive leggi speciali n. 607 del 1966 e n....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2803 del 5 aprile 1990
«L'azione di risoluzione del contratto ex art. 1456 c.c., tendendo ad una pronuncia dichiarativa dell'avvenuta risoluzione di diritto a seguito dell'inadempimento di una delle parti, previsto come determinante per la sorte del rapporto, ed in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24299 del 15 novembre 2006
«La condizione risolutiva, in quanto prescinde dalla colpa dell'inadempimento, è compatibile con la previsione di una penale, giacché le parti possono stabilire che la condizione sia posta nell'esclusivo interesse di uno soltanto dei contraenti,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2380 del 13 giugno 1975
«Deve respingersi qualsiasi analogia tra la caparra confirmatoria e la clausola risolutiva espressa, per la differenza che esiste tra la struttura e gli effetti dei due istituti (artt. 1385 e 1456 c.c.). La caparra confirmatoria, infatti, oltre a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 376 del 17 gennaio 1998
«Non è idonea a costituire eccezione a tale principio la domanda di risoluzione contrattuale fondata su di una clausola risolutiva espressa riferita ad un inadempimento verificatosi in epoca anteriore alla dichiarazione di fallimento, se la domanda...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13248 del 31 maggio 2010
«Nelle locazioni di immobili ad uso diverso dall'abitazione, alle quali non si applica la disciplina di cui all'art. 55 della legge 27 luglio 1978, n. 392, l'offerta o il pagamento del canone (che, se effettuati dopo l'intimazione di sfratto, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23315 del 8 novembre 2007
«In tema di contratti a prestazioni corrispettive, la diffida ad adempiere ha lo scopo di realizzare, pur in mancanza di una clausola risolutiva espressa, gli effetti che a detta clausola si ricollegano e, cioè, la rapida risoluzione del rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5017 del 29 maggio 1990
«La risoluzione del contratto in difetto di una clausola risolutiva espressa, della quale la parte dichiari di avvalersi, può essere ottenuta, a norma dell'art. 1454 c.c. soltanto mediante intimazione ad adempiere in un congruo termine indicato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6827 del 16 novembre 1983
«Per la configurabilità della clausola risolutiva espressa, le parti devono avere previsto la risoluzione del contratto come conseguenza dell'inadempimento di una o più obbligazioni specificamente determinate, mentre costituisce clausola di stile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5640 del 23 settembre 1983
«Le fattispecie previste rispettivamente dagli artt. 1456 c.c. («clausola risolutiva espressa») e 1457 c.c. («termine essenziale per una delle parti») sebbene affini, riguardando entrambe la risoluzione di diritto, per inadempimento, del contratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2828 del 30 ottobre 1973
«La clausola risolutiva espressa è preordinata ad operare di fronte ad un comportamento (di uno dei contraenti) costituente inadempimento in senso tecnico; il recesso convenzionale dal contratto è destinato ad operare in presenza di fatti o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2553 del 6 febbraio 2007
«La clausola risolutiva espressa non comporta automaticamente lo scioglimento del contratto a seguito del previsto inadempimento, essendo sempre necessario, per l'articolo 1218 c.c., l'accertamento dell'imputabilità dell'inadempimento al debitore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 167 del 5 gennaio 2005
«...risoluzione di diritto a seguito dell'inadempimento di una delle parti previsto come determinante per la sorte del rapporto, in conseguenza dell'esplicita dichiarazione dell'altra parte di volersi avvalere della clausola risolutiva espressa.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10935 del 11 luglio 2003
«In tema di contratti, la clausola risolutiva espressa attribuisce al contraente il diritto potestativo di ottenere la risoluzione del contratto per l'inadempimento di controparte senza doverne provare l'importanza e la risoluzione del contratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7178 del 16 maggio 2002
«La risoluzione di diritto di un contratto non opera automaticamente per effetto del mero inadempimento di una delle parti, ma nel momento in cui il contraente nel cui interesse è stata pattuita la clausola risolutiva comunica all'altro contraente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9356 del 14 luglio 2000
«La risoluzione di diritto del contratto conseguente all'applicazione di una clausola risolutiva espressa postula non soltanto la sussistenza, ma anche l'imputabilità dell'inadempimento, in quanto la pattuizione di tale modalità di scioglimento dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4369 del 16 maggio 1997
«La stipulazione di una clausola risolutiva espressa non significa che il contratto possa essere risolto solo nei casi espressamente previsti dalle parti, rimanendo fermo il principio per cui ogni inadempimento di non scarsa rilevanza può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1029 del 28 gennaio 1993
«Quando la risoluzione del contratto si verifica di diritto a seguito della dichiarazione del creditore di volersi avvalere della clausola risolutiva espressa (art. 1456 c.c.), la valutazione dell'incidenza dell'inadempimento sull'intero contratto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26508 del 17 dicembre 2009
«In tema di risoluzione dei contratti, una volta che la parte interessata, in modo esplicito e inequivoco, non invochi, nella comunicazione inviata alla controparte, la facoltà di avvalersi della clausola risolutiva espressa nel contratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16993 del 1 agosto 2007
«In tema di contratti, la clausola risolutiva espressa attribuisce al contraente il diritto potestativo di ottenere la risoluzione del contratto per l'inadempimento di controparte senza doverne provare l'importanza, sicché la risoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15026 del 15 luglio 2005
«In tema di clausola risolutiva espressa, la tolleranza della parte creditrice, che si può estrinsecare tanto in un comportamento negativo, quanto in uno positivo (accettazione di un pagamento parziale o tardivo), non determina l'eliminazione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5455 del 18 giugno 1997
«L'operatività della clausola risolutiva espressa viene meno in conseguenza della rinunzia della parte interessata ad avvalersene, ma, qualora si deduca la rinunzia tacita - che è pur sempre un atto di volontà abdicativa, ancorché non manifestato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4058 del 11 ottobre 1989
«In tema di clausola risolutiva espressa, la sua rinuncia tacita da parte del creditore costituisce atto di volontà abdicativa, ancorché la volontà stessa venga manifestata, anziché espressamente, mediante comportamenti incompatibili con la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3575 del 27 ottobre 1975
«Ove la parte che chiede la risoluzione non si sia avvalsa della clausola risolutiva espressa, il giudice deve procedere alla valutazione della gravità dell'inadempimento previsto dalla clausola rimasta inoperante.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2325 del 2 agosto 1974
«Questo principio vale anche laddove sia stata pattuita una clausola risolutiva espressa, non potendo il creditore avvalersi di tale clausola qualora abbia, col suo comportamento, rinunziato alla rigorosa osservanza dei patti convenuti o a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5436 del 17 maggio 1995
«In tema di clausola risolutiva espressa, la dichiarazione del creditore della prestazione inadempiuta di avvalersi della risoluzione di diritto (art. 1456, secondo comma, c.c.) non deve essere necessariamente contenuta in un atto stragiudiziale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4911 del 5 maggio 1995
«La dichiarazione di volersi avvalere della clausola risolutiva espressa (art. 1456, comma 2, c.c.) può essere resa, senza necessità di formule rituali, anche in maniera implicita, purché inequivocabile, pure nell'atto di citazione in giudizio per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1275 del 11 maggio 1973
«È improduttiva di effetti giuridici la dichiarazione di avvalersi della clausola risolutiva espressa contenuta in un contratto, se tale dichiarazione non promani dalla parte interessata o da persona all'uopo investita da mandato speciale.»