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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9782 del 16 settembre 1995
«...di erede) in un atto pubblico o in una scrittura privata (art. 475 c.c.) oppure compiendo atti che necessariamente presuppongono la volontà di accettare e che il chiamato stesso non avrebbe avuto il diritto di fare se non nella qualità di erede.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4827 del 14 luglio 1983
«La delazione ereditaria può avvenire solo per testamento o per legge, senza, quindi, l'ipotizzabilità di un tertium genus , come il patto successorio che, ponendosi in contrasto con il principio fondamentale (e pertanto di ordine pubblico) del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4426 del 24 febbraio 2009
«A norma dell'art. 475 cod. civ, l'atto pubblico o la scrittura privata in cui il chiamato all'eredità assume il titolo di erede deve consistere in un atto scritto che provenga personalmente dal chiamato stesso o nella cui formazione questi abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 389 del 19 febbraio 1970
«L'art. 590 c.c. non può trovare applicazione quando la nullità della disposizione testamentaria dipenda dalla contrarietà della disposizione stessa all'ordine pubblico, essendo la detta norma operante solo in quelle ipotesi in cui il testatore,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4777 del 28 febbraio 2007
«L'efficacia probatoria del testamento pubblico di persona cieca ed assai debole d'udito, redatto non alla presenza di quattro testimoni — come prescritto dall'art. 603 c.c. — e recante l'attestazione del notaio che il testatore, pur essendo cieco,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12437 del 9 dicembre 1998
«Ne consegue che un testamento pubblico non sottoscritto dal non vedente non può essere dichiarato valido sull'erroneo presupposto dell'idoneità a costituire utile succedaneo alla sottoscrizione (ai sensi del disposto di cui all'art. 603, primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9674 del 6 novembre 1996
«Nel testamento pubblico quando il notaio fa menzione di una dichiarazione del testatore riguardante una causa impeditiva della sottoscrizione dell'atto (la quale può essere costituita da qualsiasi impedimento fisico anche temporaneo e quindi anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6838 del 17 giugno 1991
«È nullo il testamento pubblico il quale contenga soltanto l'attestazione del notaio che il testatore è impossibilitato a sottoscrivere l'atto per infermità senza che risulti nell'atto stesso la menzione dell'analoga dichiarazione del testatore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2742 del 11 luglio 1975
«Nel testamento pubblico, le operazioni attinenti al ricevimento delle disposizioni testamentarie e quelle relative alla confezione della scheda sono idealmente distinte e, pertanto, possono svolgersi al di fuori di un unico contesto temporale....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2741 del 4 maggio 1982
«...di provare il contrario con qualsiasi mezzo di prova, rappresenta tuttavia un fatto da cui è lecito dedurre almeno la mancanza di segni apparenti d'incapacità del testatore all'atto della presentazione della scheda al pubblico ufficiale.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 64 del 14 gennaio 1970
«Qualora il testatore abbia indicato uno specifico uso nel disporre delle sue sostanze a favore dei poveri e incaricato un terzo di determinare il pubblico istituto beneficiario, questo terzo è legittimato a far valere l'esistenza e la portata di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2081 del 12 giugno 1969
«...una divisione dell'asse ereditario paterno fatta di comune accordo con la propria sorella molti anni prima, ma non tradotta in atto pubblico, né trascritta, e precisando che al rispetto di detta divisione doveva ritenersi tenuta l'erede onerata.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6225 del 15 luglio 1987
«A differenza della divisione ereditaria, la quale, determinando lo scioglimento della comunione fra tutti i coeredi con assegnazione in proprietà esclusiva dei singoli beni in relazione alle rispettive quote, richiede la partecipazione di tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4635 del 29 marzo 2001
«Deve considerarsi definitiva la divisione — cioè l'attribuzione delle quote, con conseguente rilevanza in tale sede della lesione — effettuata con scrittura privata, pur quando la stessa necessiti di un'ulteriore formalizzazione in atto pubblico,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23297 del 3 novembre 2009
«Per la validità di tale "negotium" non é necessaria la forma della donazione ma quella prescritta per lo schema negoziale effettivamente adottato dalle parti, sia perché l'art. 809 c.c., nel sancire l'applicabilità delle norme sulle donazioni agli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1789 del 19 maggio 1976
«...dell' animus donandi e, in contrario, un negozio semplice a titolo oneroso, il quale richiede, per il trasferimento di beni immobili, l'atto scritto anche non pubblico, ad substantiam , allorché il fine remuneratorio assorba l' animus donandi .»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5786 del 15 marzo 2006
«La donazione deve essere fatta per atto pubblico, sotto pena di nullità (art. 783 c.c.) (rectius: art. 782 c.c. - N.d.R.) e, quindi, deve essere provata per iscritto, con l'atto pubblico di donazione, essendo ammissibile la prova per testi o per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3499 del 10 aprile 1999
«...lo scopo oneroso corrisponde, la forma prescritta per la donazione remuneratoria, nella quale il donante persegue oltre allo scopo di liberalità anche lo scopo del riconoscimento di particolari meriti del beneficiario, è quella dell'atto pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4231 del 14 maggio 1997
«...donazione indiretta dell'immobile (non del denaro) per la quale non è necessaria la forma dell'atto pubblico prevista per la donazione (art. 782 c.c.), ma basta l'osservanza della forma richiesta per l'atto da cui la donazione indiretta risulta.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2700 del 8 marzo 1995
«Di conseguenza, ove nell'accordo i coniugi abbiano convenuto una donazione, l'omologazione non vale a rivestire l'atto negoziale della forma dell'atto pubblico, richiesto dall'art. 782 c.c., che gli articoli 2699 e 2700 c.c. impongono sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6057 del 16 novembre 1981
«L'accettazione della donazione, con il medesimo atto pubblico a mezzo del quale essa viene effettuata, non postula l'adozione di formule solenni o determinate, ma può risultare anche per implicito, ove il contesto complessivo di detto atto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4153 del 18 dicembre 1975
«Qualora una proposta di donazione nulla per vizi sostanziali o formali (nella specie, perché contenuta in una scrittura privata, anziché in un atto pubblico), sia seguita da una nuova proposta valida, l'accettazione del beneficiario è idonea a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15873 del 12 luglio 2006
«Ai sensi dell'art. 785 c.c. la donazione obnuziale, essendo un negozio formale e tipico caratterizzato dall'espressa menzione nell'atto pubblico delle finalità dell'attribuzione patrimoniale, eseguita da uno degli sposi o da un terzo in riguardo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1134 del 24 febbraio 1982
«Pertanto, in presenza di una donazione non di modico valore, nulla perché effettuata senza l'atto pubblico ed accettata senza l'autorizzazione governativa, necessaria per l'accettazione di donazioni di eredità da parte di persone giuridiche, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 739 del 18 febbraio 1977
«...di volontà di donare, ma integra soltanto un elemento accessorio della donazione; esso è pertanto valido anche se la relativa disposizione è documentata da scrittura privata, mentre la donazione cui è apposto è fatta per atto pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2899 del 24 luglio 1975
«...favore del donatario, ed un'offerta di donazione dell'usufrutto in favore del terzo, improduttiva di effetti fino a che non intervenga l'accettazione del terzo medesimo, prima della morte del costituente, nella prescritta forma dell'atto pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19069 del 5 settembre 2006
«In virtù della disposizione di cui all'art. 16 della Convenzione sui diritti del fanciullo approvata a New York il 20 novembre 1989 (e ratificata dallo Stato italiano con la legge 27 maggio 1991, n. 176), alla stregua della quale è sancito che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22513 del 1 dicembre 2004
«Tale pregiudizio non è, poi, escluso dall'eventuale rifiuto del soggetto leso di consentire a chicchessia la pubblicazione degli specifici ritratti abusivamente utilizzati (nella fattispecie si trattava di foto di scena di un'opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4785 del 2 maggio 1991
«La divulgazione del ritratto di una persona notoria è lecita, ai sensi dell'art. 97 della legge sul diritto di autore, solo se risponde ad esigenze di pubblica informazione e cioè allo scopo di far conoscere al pubblico le fattezze della persona...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16600 del 26 luglio 2007
«Nel caso di costituzione da parte di un Comune di un ente per manifestazioni teatrali, la natura pubblica del primo non è sufficiente ad attribuire natura pubblicistica al secondo e neppure rileva - per escludere la natura privata - che esso...»