-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5596 del 18 giugno 1996
«Con riguardo ai debiti pecuniari delle pubbliche amministrazioni, per i quali le norme sulla contabilità pubblica stabiliscono, in deroga al principio di cui all'art. 1182, comma terzo, c.c., che i pagamenti si effettuano presso gli uffici di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 696 del 27 gennaio 1988
«Con riguardo al contratto di agenzia che secondo la definizione prevista dall'art. 1742 cod. civ., dall'accordo economico collettivo del 1938 e dalla L. 12 marzo 1968 n. 316 (sull'istituzione del ruolo degli agenti e dei rappresentanti di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14835 del 24 giugno 2009
«Il trattamento economico aggiuntivo attribuito ad un dirigente con il riconoscimento di determinati "benefit" (quali l'attribuzione di buoni mensa, l'uso dell'auto, l'uso di un cellulare) può, in base alle pattuizioni che lo prevedono e alle...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37033 del 9 novembre 2006
«La legittimazione alla proposizione della querela per il reato di infedeltà patrimoniale dell'amministratore prevista dal vigente testo dell'art. 2634 c.c., introdotto dal D.L.vo n. 61 del 2002, spetta non solo alla società nel suo complesso ma...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2201 del 16 febbraio 2012
«Si ha domanda nuova - inammissibile in appello - per modificazione della "causa petendi" quando il diverso titolo giuridico della pretesa, dedotto innanzi al giudice di secondo grado, essendo impostato su presupposti di fatto e su situazioni...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3285 del 5 gennaio 2000
«In tema di notificazione all'imputato, l'irreperibilità non ha valore assoluto ma relativo, in quanto rappresenta una situazione processuale che si verifica tutte le volte in cui, eseguite le ricerche imposte dall'art. 159 c.p.p., l'autorità...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25041 del 1 luglio 2002
«In tema di durata massima della custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari, la norma dell'art. 303, comma primo, lett. a), n. 3 c.p.p. — che eleva ad un anno il termine relativo ai delitti di cui alla lett. a) del comma secondo...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36884 del 8 ottobre 2007
«La previsione di cui all'art. 321 c.p.p. riconosce al giudice il potere di disporre il sequestro preventivo quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravarne o protrarne le conseguenze ovvero...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29797 del 26 luglio 2001
«Oggetto del sequestro preventivo (art. 321 c.p.p.) può essere qualsiasi bene — a chiunque appartenente e, quindi, anche a persona estranea al reato — purché esso sia indirettamente, collegato al reato e, ove lasciato in libera disponibilità,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 806 del 21 luglio 1999
«Il periculum in mora che, ai sensi del primo comma dell'articolo 321 c.p.p., legittima il sequestro preventivo, deve intendersi non come generica ed astratta eventualità, ma come concreta possibilità, desunta dalla natura del bene e da tutte le...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2586 del 27 febbraio 1998
«Ai fini della legittimazione del sequestro preventivo non occorre un'intrinseca specifica e strutturale strumentalità della cosa rispetto al reato commesso ed a quelli futuri di cui si paventa la commissione, essendo al contrario necessario e...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1172 del 15 maggio 1998
«Per «cose pertinenti al reato», sulle quali può cadere il sequestro preventivo previsto dall'art. 321 c.p.p., debbono intendersi non solo quelle caratterizzate da un'intrinseca, specifica e strutturale strumentalità rispetto al reato commesso ed a...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 552 del 14 aprile 1995
«Il sequestro del veicolo condotto da persona non abilitata alla guida può essere disposto per tutte le finalità contemplate da tale istituto, e non già solo in funzione della confisca del mezzo che sia di proprietà dell'autore del reato. Qualora...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«Il giudizio celebrato in contumacia nei confronti di imputato detenuto all'estero per reati colà commessi, la cui richiesta di presenziare al dibattimento sia stata respinta dalla competente autorità straniera, non essendone consentita...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23713 del 21 dicembre 2004
«Nelle cause riguardanti la distrazione a favore del coniuge avente diritto, non legalmente separato, di somme dovute da terzi all'altro coniuge obbligato per il mantenimento, deve escludersi l'obbligatorietà dell'intervento del P.M., vertendosi in...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1965 del 12 ottobre 1995
«In tema di violenza carnale, il reato è perseguibile di ufficio ogni qual volta sia connesso, sia pure solo dal punto di vista investigativo, con altri delitti perseguibili di ufficio, come sono ad esempio i reati di induzione e agevolazione della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3147 del 12 marzo 1998
«Il discrimine tra il reato di omicidio del consenziente e quello di istigazione o aiuto al suicidio va individuato nel modo in cui viene ad atteggiarsi la condotta e la volontà della vittima in rapporto alla condotta dell'agente: si avrà omicidio...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4724 del 20 aprile 1978
«Se è vero che la responsabilità del direttore viene configurata dalla legge come un'agevolazione colposa del delitto commesso da altri, ai sensi dell'art. 57 c.p., è pur vero che il direttore del periodico possa egli stesso essere ritenuto...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46198 del 19 dicembre 2005
«Integra il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, e non già il reato meno grave di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, la condotta di allegazione di fatture per operazioni inesistenti volta al...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 56 del 17 gennaio 1967
«L'emigrazione degli italiani all'estero deve avvenire per tramite del Ministero del lavoro e degli uffici periferici (Uffici Provinciali del Lavoro). Ogni altra forma di espatrio è illegale perché può esporre i lavoratori a sfruttamento o da parte...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1583 del 16 febbraio 1985
«Ai fini dell'esistenza delle contravvenzioni ex artt. 718 e 719 c.p., ossia dell'agevolazione del giuoco d'azzardo in pubblico locale, è sufficiente per il tenutario dell'esercizio una mera condotta di natura omissiva, e ciò si verifica quando...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8842 del 3 marzo 2001
«In caso di richiesta di definizione ex art. 444 c.p.p. del procedimento per il reato di tenuta o agevolazione del gioco d'azzardo mediante videopoker è ammissibile la costituzione di parte civile di un giocatore poiché non può escludersi in...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37148 del 6 novembre 2002
«L'art. 110 del R.D. 18 giugno 1931 n. 773, come da ultimo sostituito dall'art. 37 della legge 23 dicembre 2000 n. 388, a differenza di quanto prevede l'art. 718 c.p., non sanziona l'attività di tenuta o di agevolazione del giuoco d'azzardo ma...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8584 del 24 luglio 1998
«L'esercizio del gioco d'azzardo per mezzo di apparecchi automatici elettronici, c.d. videopoker, integra sia la contravvenzione di cui all'art. 718 c.p., sia quella di cui all'art. 110 del R.D. 18 giugno 1931, n. 773, stante la diversa obiettività...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4184 del 27 marzo 2000
«La rateizzazione della pena pecuniaria prevista dall'art. 113 ter c.p. ha come presupposto le disagiate condizioni economiche del condannato, raffrontate all'entità della pena. Peraltro, l'imputato, per far valere la precarietà delle condizioni...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9349 del 19 ottobre 1985
«In tema di pagamento rateale della multa o dell'ammenda, di cui all'art. 133 ter c.p., introdotto dall'art. 100, L. 24 novembre 1981, n. 689, sulle modifiche al sistema penale, il giudice di merito, nel concedere o negare tale agevolazione nel...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6979 del 12 luglio 1985
«In tema di reati commessi da appartenenti ad associazioni criminose, la sola appartenenza all'associazione ed anche l'eventuale previsione del reato fine, sono di per sé inidonee a far ritenere responsabile come compartecipe il singolo associato,...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 14665 del 9 novembre 1990
«Ai fini della configurabilità del reato di agevolazione colposa di violazione dei sigilli apposti ad edificazione edilizia abusiva è irrilevante la mancanza della proprietà della res nel custode autore della violazione se manca la dimostrazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6246 del 4 luglio 1984
«Il reato di violazione di sigilli punito dall'art. 349 c.p. si distingue dall'ipotesi di agevolazione colposa di cui all'art. 350 per l'elemento psicologico, poiché quest'ultima norma comprende tutte le ipotesi di trascuratezza e negligenza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1945 del 17 febbraio 1994
«Il reato di violazione di sigilli prevista dall'art. 349, secondo comma, c.p. si distingue dall'ipotesi di agevolazione colposa di cui all'art. 350 c.p. per l'elemento psicologico, nel senso che, mentre la prima ipotesi si caratterizza per la...»