AUTORE:
Luca Bertorello
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Torino
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Scopo di questo lavoro è quello di proporre una ricostruzione dei modelli sanitari regionali di tutela della salute, tramite un focus incentrato sull’assistenza domiciliare e sulle strutture di prossimità attualmente presenti nelle Regioni d’Italia.
Il primo capitolo, dopo un breve excursus sull’evoluzione storica del diritto alla salute nel nostro ordinamento, pone particolare attenzione sull’organizzazione sanitaria a partire dall’istituzione del Servizio Sanitario, operata con L. n. 833 del 1978, che ha dato attuazione, dopo 30 anni esatti, al dettato dell’art. 32 Cost. in materia di diritto alla salute.
Più tardi, si dà conto delle prime criticità emerse all’indomani della creazione del Servizio Sanitario Nazionale nonché delle prime riforme sanitarie degli anni Novanta, ispirate ai fenomeni di regionalizzazione e di aziendalizzazione dell’assistenza sanitaria.
Seguendo poi l’autorevole dottrina e le attente considerazioni della giurisprudenza costituzionale, l’ultima parte del capitolo mira ad affrontare la delicata questione del riparto di competenza in materia di tutela della salute tra Stato e Regioni nonché i diversi ambiti di programmazione sanitaria.
Il secondo capitolo affronta il tema riguardante i "Livelli Essenziali di Assistenza", facendo riferimento anzitutto ad aspetti teorici e poi di programmazione. Si vuole cioè comprendere l’evoluzione del quadro normativo dei livelli di assistenza sino alla loro prima attuazione normativa arrivata con l’approvazione del D.P.C.M. del 29 Novembre 2001, mettendo in risalto le problematicità venute a galla nel suo processo di implementazione, ponendo così le basi per l’attuale D.P.C.M. sui LEA del 2017. Il terzo capitolo di questa tesi intende mettere in luce l’attuale rete di offerta di cure domiciliari e intermedie presente sul territorio delle Regioni, così come espresse dalle fonti regionali e dagli atti di programmazione interna.
Lo studio, dopo aver condotto una disamina della legislazione nazionale attualmente in vigore, presenta i relativi modelli regionali di tutela della salute nel campo dell’assistenza domiciliare e delle cure intermedie delle Case della Salute e degli Ospedali di Comunità, cercando poi di individuare e catalogare i principali elementi di differenziazione regionale tramite un’analisi dell’esistente.
Le questioni che vengono trattate sono sicuramente ampie, per cui i risultati di questo studio potranno essere utilizzati come base di partenza per ulteriori approfondimenti, soprattutto sull’effettiva realizzazione di tali strutture. Questo esercizio di “mappatura” risulta quindi estremamente utile per comprendere al meglio le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Rilancio e di Resilienza, piano con il quale il Governo italiano ha programmato l’utilizzo di ingenti risorse per l’implementazione proprio delle cure domiciliari e delle strutture di prossimità, tipologie di cure rivelatisi fondamentali proprio durante questo periodo pandemico.
Il quarto capitolo - dunque - è volto ad una profonda analisi della prassi normativa adottata dal Governo durante la gestione dell’emergenza pandemica, risaltando il primario ruolo delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale e degli Infermieri di Famiglia attivi nelle Regioni italiane.
In ultimo, la tesi si conclude cercando di presentare il futuro prossimo della Sanità italiana e dei possibili scenari critici, con la speranza di offrire utili spunti di riflessione al lettore.
Il primo capitolo, dopo un breve excursus sull’evoluzione storica del diritto alla salute nel nostro ordinamento, pone particolare attenzione sull’organizzazione sanitaria a partire dall’istituzione del Servizio Sanitario, operata con L. n. 833 del 1978, che ha dato attuazione, dopo 30 anni esatti, al dettato dell’art. 32 Cost. in materia di diritto alla salute.
Più tardi, si dà conto delle prime criticità emerse all’indomani della creazione del Servizio Sanitario Nazionale nonché delle prime riforme sanitarie degli anni Novanta, ispirate ai fenomeni di regionalizzazione e di aziendalizzazione dell’assistenza sanitaria.
Seguendo poi l’autorevole dottrina e le attente considerazioni della giurisprudenza costituzionale, l’ultima parte del capitolo mira ad affrontare la delicata questione del riparto di competenza in materia di tutela della salute tra Stato e Regioni nonché i diversi ambiti di programmazione sanitaria.
Il secondo capitolo affronta il tema riguardante i "Livelli Essenziali di Assistenza", facendo riferimento anzitutto ad aspetti teorici e poi di programmazione. Si vuole cioè comprendere l’evoluzione del quadro normativo dei livelli di assistenza sino alla loro prima attuazione normativa arrivata con l’approvazione del D.P.C.M. del 29 Novembre 2001, mettendo in risalto le problematicità venute a galla nel suo processo di implementazione, ponendo così le basi per l’attuale D.P.C.M. sui LEA del 2017. Il terzo capitolo di questa tesi intende mettere in luce l’attuale rete di offerta di cure domiciliari e intermedie presente sul territorio delle Regioni, così come espresse dalle fonti regionali e dagli atti di programmazione interna.
Lo studio, dopo aver condotto una disamina della legislazione nazionale attualmente in vigore, presenta i relativi modelli regionali di tutela della salute nel campo dell’assistenza domiciliare e delle cure intermedie delle Case della Salute e degli Ospedali di Comunità, cercando poi di individuare e catalogare i principali elementi di differenziazione regionale tramite un’analisi dell’esistente.
Le questioni che vengono trattate sono sicuramente ampie, per cui i risultati di questo studio potranno essere utilizzati come base di partenza per ulteriori approfondimenti, soprattutto sull’effettiva realizzazione di tali strutture. Questo esercizio di “mappatura” risulta quindi estremamente utile per comprendere al meglio le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Rilancio e di Resilienza, piano con il quale il Governo italiano ha programmato l’utilizzo di ingenti risorse per l’implementazione proprio delle cure domiciliari e delle strutture di prossimità, tipologie di cure rivelatisi fondamentali proprio durante questo periodo pandemico.
Il quarto capitolo - dunque - è volto ad una profonda analisi della prassi normativa adottata dal Governo durante la gestione dell’emergenza pandemica, risaltando il primario ruolo delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale e degli Infermieri di Famiglia attivi nelle Regioni italiane.
In ultimo, la tesi si conclude cercando di presentare il futuro prossimo della Sanità italiana e dei possibili scenari critici, con la speranza di offrire utili spunti di riflessione al lettore.