-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10525 del 30 aprile 2010
«...presunzione in tal senso, ma consegue solo all'accettazione dell'eredità, espressa o tacita, la cui ricorrenza rappresenta, quindi, un elemento costitutivo del diritto azionato nei confronti del soggetto evocato in giudizio nella predetta qualità.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4971 del 18 aprile 2000
«...della controparte, né il comportamento processuale di quest'ultima, nel quale non sia ravvisabile una volontà negoziale, può esser idoneo ad attribuire al legatario il preteso diritto alla riduzione, pur se mancante degli elementi costitutivi.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25 del 10 gennaio 1989
«Tale principio manifestamente non pone in contrasto il citato art. 248 c.c. con l'art. 30 della Costituzione, sul diritto di entrambi i genitori di mantenere, educare ed istruire i figli (anche se nati fuori dal matrimonio), trattandosi di scelta...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3260 del 28 maggio 1984
«Conseguentemente, il diritto al risarcimento dei danni di cui all'art. 872, secondo comma, c.c. sorge solo quando la costruzione — che si assume produttiva del preteso danno — sia stata realizzata in violazione delle prescrizioni e dei limiti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7894 del 9 giugno 2000
«L'attore che proponga una domanda di accertamento della proprietà e non abbia il possesso della cosa oggetto del preteso diritto ha l'onere di offrire la stessa prova rigorosa richiesta per la rivendica (dimostrazione della titolarità del diritto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6258 del 3 giugno 1991
«Ove l'attore, sostenendo di essere proprietario di un'immobile, neghi che il convenuto sia titolare di un diritto di passaggio sul medesimo, e quest'ultimo, a sua volta, pur riconoscendo il titolo di proprietà dell'attore, opponga di essere...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5548 del 8 giugno 1994
«In tema di limiti posti all'esercizio del diritto di servitù dall'art. 1067 c.c., la questione della violazione del divieto di innovazioni che comportino aggravamenti della condizione del fondo servente è prospettabile allorché tale conseguenza...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6060 del 16 novembre 1981
«...modo di esercizio del diritto gestito o preteso dal titolare del fondo dominante, non è più l'entità dell'aggravamento che ha rilievo, ma la carenza del titolo e, con essa, la mancanza dello ius in re aliena nella qualità e quantità invocate.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5396 del 6 novembre 1985
«L'azione confessoria servitutis — sia essa diretta al mero accertamento della servitù che all'accertamento e alla cessazione degli impedimenti e turbative — ha carattere reale e deve essere necessariamente esperita contro chi non solo contesti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8527 del 27 settembre 1996
«Colui che agisce in confessoria servitutis (art. 1079 c.c.) ha l'onere di fornire la prova dell'esistenza di tale diritto — presumendosi il fondo preteso servente libero da pesi e limitazioni — mediante uno dei modi di costituzione o di acquisto...»